Collocamento paritetico e mantenimento diretto.

Scritto da: Stefania Inglese - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Il collocamento paritetico o paritario dei minori e il mantenimento diretto sono le risposte sempre più  adottate nei Tribunali italiani, orientati a garantire il diritto del minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, anche dopo la separazione o il divorzio.

Il collocamento paritetico prevede che il minore trascorra tempi equivalenti con ciascun genitore, in ossequio al principio di bigenitorialità, sancito dall'art. 337-ter del codice civile, che sottolinea l'importanza della presenza attiva di entrambi i genitori nella vita del figlio.

Diversi tribunali italiani hanno adottato il collocamento paritetico, riconoscendo che, in specifiche circostanze, tale soluzione risponde al miglior interesse del minore. Sono sempre di più, difatti, le coppie che si rivolgono agli Avvocati chiedendo di inserire nell’accordo questa forma di collocamento.

Dal collocamento paritario discende in modo quasi immediato il mantenimento diretto, che è una modalità in cui ciascun genitore provvede direttamente alle esigenze del figlio durante il periodo in cui il minore è presso di lui. In pratica, durante la permanenza del minore con un genitore, quest'ultimo si fa carico delle necessità quotidiane del figlio, senza che sia necessario un trasferimento di denaro all'altro genitore a titolo di mantenimento, ad eccezione delle spese straordinarie che dovendo essere suddivise di solito al 50% necessitano spesso l’anticipo di un genitore ed il rimborso da parte dell’altro della sua quota.

I vantaggi di questo tipo di collocamento consistono:

- in un miglioramento del benessere del minore e del suo equilibrio emotivo e psicologico, permettendogli di mantenere relazioni significative con entrambi i genitori;

- in una responsabilizzazione dei genitori, che dovranno impegnarsi entrambi attivamente e quotidianamente nella cura del figlio, rafforzando il legame genitore-figlio e assicurando che le esigenze del minore siano soddisfatte in modo diretto e immediato; 

- una riduzione dei conflitti, poiché essendo entrambi coinvolti nella vita e nella cura del figlio, nelle decisioni quotidiane, nessuno dei due si sentirà escluso dall’altro genitore. 

La decisione di adottare il collocamento paritetico e il mantenimento diretto deve essere valutata attentamente, tenendo in considerazione le specifiche circostanze familiari, le distanze tra le abitazioni, gli impegni dei genitori e del figlio, l’età dello stesso, oltre che ovviamente la capacità dei genitori di collaborare in modo efficace tra di loro.

I genitori che si faranno supportare da legale preparati e consulenti famigliari che li possano aiutare a superare i conflitti potranno raggiungere un accordo soddisfacente per entrambi ma soprattutto per il figlio minore. In assenza di un accordo, sarà il giudice a determinare l'affidamento e le modalità di mantenimento più appropriate, sempre privilegiando l'interesse superiore del minore.

Il nostro Studio vanta una esperienza ventennale nell’assistenza nel settore del diritto di famiglia, operando con precisione e professionalità su tutto il territorio nazionale.




Pubblicato da:


Stefania Inglese

Avvocato matrimonialista e divorzista, esperta in diritto di famiglia e dei minori




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