Risarcimento del danno da illecito antitrust: valenza probatoria, criteri di quantificazione e termine di prescrizione

Scritto da: Stefano Brustia - Pubblicato su IUSTLAB




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I. Introduzione

Il risarcimento del danno da illecito antitrust è uno strumento fondamentale per tutelare i soggetti danneggiati da pratiche anticoncorrenziali, come cartelli, abusi di posizione dominante o altre condotte che violano le norme sulla concorrenza. In Italia, l'azione di risarcimento del danno per illecito antitrust è disciplinata dal diritto civile, ma si interseca con le decisioni delle autorità antitrust, come l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che svolgono un ruolo cruciale nell'accertamento delle violazioni.

II. Valenza probatoria delle decisioni delle autorità antitrust

Le decisioni delle autorità antitrust, come l'AGCM, che accertano un illecito anticoncorrenziale, hanno una valenza probatoria significativa nei procedimenti civili per il risarcimento del danno. In particolare, la normativa europea e nazionale stabilisce che le violazioni del diritto della concorrenza accertate da un'autorità nazionale devono essere considerate come definitivamente accertate ai fini dell'azione civile di risarcimento. Questo principio attribuisce alle decisioni delle autorità antitrust un valore vincolante per i giudici civili, limitando così la necessità di riesaminare la questione della violazione nel corso del processo civile.

Tale valenza probatoria agevola il danneggiato, che non deve dimostrare nuovamente l'esistenza dell'illecito, ma può concentrarsi sulla prova del danno subito e del nesso causale tra la violazione e il pregiudizio economico. Tuttavia, la decisione dell'autorità antitrust non esonera il danneggiato dall'onere di dimostrare l'entità del danno e il legame causale con l'illecito, aspetti che possono presentare notevoli difficoltà.

III. Criteri di quantificazione del danno e semplificazioni nei casi di cartelli anticoncorrenziali

La quantificazione del danno da illecito antitrust è generalmente complessa, poiché richiede la ricostruzione di uno scenario controfattuale, ovvero la situazione economica che si sarebbe verificata in assenza dell'illecito. Tuttavia, nei cartelli anticoncorrenziali di fissazione dei prezzi, la quantificazione del danno può essere relativamente più semplice rispetto ad altri illeciti antitrust. Ciò avviene perché, in questi casi, il danno è spesso rappresentato dal sovrapprezzo pagato dai consumatori o dalle imprese a causa dell'accordo collusivo tra i partecipanti al cartello.

In particolare, il danno può essere calcolato confrontando il prezzo effettivamente pagato con il prezzo che si sarebbe verificato in un mercato concorrenziale. Questo tipo di analisi, benché richieda comunque competenze tecniche, è più lineare rispetto ad altre situazioni in cui il danno è meno evidente o più difficile da isolare. Ad esempio, nei cartelli di fissazione dei prezzi, l'effetto diretto dell'illecito è proprio l'aumento artificiale dei prezzi, il che rende più agevole la determinazione del danno subito dai soggetti che hanno acquistato beni o servizi a prezzi maggiorati.

Tuttavia, anche in questi casi, possono sorgere alcune criticità. Ad esempio, potrebbe essere difficile determinare con precisione l'entità del sovrapprezzo pagato, soprattutto in mercati complessi o in cui i prezzi sono influenzati da molteplici fattori. Inoltre, la quantificazione del danno può essere complicata dalla necessità di considerare l'eventuale traslazione del sovrapprezzo lungo la catena di distribuzione: in alcuni casi, il sovrapprezzo potrebbe essere stato trasferito ai consumatori finali, riducendo il danno subito dalle imprese intermedie.

IV. Azione di risarcimento contro le imprese partecipanti al cartello

Un aspetto rilevante nei casi di cartelli anticoncorrenziali è la possibilità di promuovere l'azione di risarcimento non solo nei confronti dell'impresa con cui il danneggiato ha avuto rapporti d'affari, ma anche contro tutte le imprese partecipanti al cartello. Questo principio si fonda sulla natura collettiva della responsabilità delle imprese che partecipano a un cartello: tutte le imprese coinvolte nel cartello anticoncorrenziale sono solidalmente responsabili per il danno causato, indipendentemente dal fatto che il danneggiato abbia avuto rapporti diretti con tutte o solo con alcune di esse.

In altre parole, il danneggiato può agire per il risarcimento del danno nei confronti di qualunque impresa partecipante al cartello, anche se non ha avuto rapporti commerciali diretti con essa. Questo principio si basa sul fatto che tutte le imprese partecipanti al cartello hanno contribuito, con la loro condotta collusiva, a distorcere il mercato e a causare un danno ai consumatori o alle altre imprese. Pertanto, ciascuna impresa può essere chiamata a rispondere per l'intero danno subito dal danneggiato, lasciando poi alle imprese coinvolte la possibilità di rivalersi tra loro tramite azioni di regresso.

V. Termine di prescrizione per l'azione di risarcimento danni

Il termine di prescrizione per l'azione di risarcimento danni da illecito antitrust è di cinque anni. Tuttavia, la decorrenza del termine può variare a seconda delle circostanze. In particolare, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il danneggiato ha conoscenza, o avrebbe dovuto avere conoscenza, dell'illecito e del danno subito.

Nei casi di azioni follow-on, cioè quelle che seguono una decisione dell'autorità antitrust, il termine di prescrizione può iniziare a decorrere solo dal momento in cui la decisione dell'AGCM diventa definitiva. Questo consente ai danneggiati di agire per il risarcimento anche diversi anni dopo la commissione dell'illecito, poiché spesso le pratiche anticoncorrenziali vengono scoperte solo a seguito di indagini lunghe e complesse.

VI. Conclusioni

Il risarcimento del danno da illecito antitrust, soprattutto nei casi di cartelli anticoncorrenziali di fissazione dei prezzi, rappresenta un importante strumento di tutela per le imprese e i consumatori danneggiati. Le decisioni delle autorità antitrust, come l'AGCM, facilitano l'azione di risarcimento grazie alla loro valenza probatoria, mentre la natura collettiva della responsabilità delle imprese partecipanti al cartello consente di agire contro tutte le imprese coinvolte, indipendentemente dai rapporti commerciali diretti. Tuttavia, la quantificazione del danno e la determinazione del termine di prescrizione possono presentare criticità che richiedono un'attenta analisi giuridica ed economica.



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Avvocato Stefano Brustia a Roma
Stefano Brustia

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