Quando sarai piccola - l'alzheimer e la dura battaglia dei familiari

Scritto da: Stefano Dalle Mura - Pubblicato su IUSTLAB




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"Quando sarai piccola" _ Alzheimer e la dura battaglia dei familiari
La.meravigliosa canzone presentata a Sanremo da Simone Cristicchi, bellissima e di grande impatto emotivo, tratta di un tema importantissimo, quello dei malati di alzheimer, che proprio di recente ha visto la Cassazione pronunciarsi e confermare un importantissimo principio giuridico.
La patologia di demenza da Alzheimer ha un impatto notevole in termini socio-sanitari, sia perché un sempre maggior numero di famiglie ne sono drammaticamente coinvolte, sia perché richiede una qualificata rete integrata di servizi sanitari e socio-assistenziali. Questa malattia rappresenta, invero, una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale.
La giurisprudenza consolidata di legittimità aveva già avuto modo di affermare che, in tema di prestazioni a carico del SSN, l'art. 30 della L. n. 730 del 1983 - che per la prima volta ha menzionato le attività di rilievo sanitario connesse con quelle assistenziali - "deve essere interpretato, alla stregua della L. n. 833 del 1978 che prevede l'erogazione gratuita delle prestazioni a tutti i cittadini, entro i livelli di assistenza uniformi definiti con il piano sanitario nazionale, nel senso che, nel caso in cui oltre alle prestazioni socio-assistenziali siano erogate prestazioni sanitarie, tale attività, in quanto diretta in via prevalente alla tutela della salute, va considerata comunque di rilievo sanitario e, pertanto di competenza del Servizio sanitario nazionale" (Cass. n. 22776/2016; in senso conforme anche la successiva Cass. n. 21528/2021).
Da ultimo, come anticipato, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 525/2024, ha respinto il ricorso di una RSA, che reclamava il pagamento della retta per la quota di prestazioni socio-assistenziali a carico di una persona ricoverata affetta da morbo di Alzheimer. Ai fini della ripartizione della spesa, l'elemento determinante sta nella individuazione di un trattamento terapeutico personalizzato, che non può essere somministrato "se non congiuntamente alla prestazione assistenziale". In tal caso, l'intervento sanitario socioassistenziale rimane interamente assorbito nelle prestazioni erogate dal servizio sanitario.
Tale pronuncia potrebbe davvero fare da apripista fondamentale affinché le prestazioni per i malati di Alzheimer siano da considerare principalmente sanitarie e che, quindi, sia prevalente il diritto alla tutela della salute ex art. 32, riconosciuto costituzionalmente.
Invito tutti gli interessati ad approfondire la questione anche come eventuale tema per una riforma legislativa futura.



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Stefano Dalle Mura

Avvocato civilista




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