Sentenza giudiziaria:
La sentenza in oggetto (che dà seguito ad un precedente arresto, anch’esso favorevole, ottenuto dal Nostro Studio legale nel 2019) trae origine da un contenzioso avverso un avviso di accertamento, in forza del quale un Comune della provincia palermitana ha formulato a carico di una coppia di cittadini una duplice imposizione a titolo di IMU, pretesamente dovuta in relazione ad un compendio immobiliare che, seppur costituente unica abitazione, risultava composto da due differenti unità, tra loro contigue ma comunque separate catastalmente.
Nella prospettazione del Comune tale premessa costituiva il logico presupposto per l’applicazione, autonoma e distinta, dell’Imposta Municipale Unica per ognuna delle due unità immobiliari, a nulla valendo l’effettivo e combinato utilizzo delle stesse quale unica abitazione, da parte del cittadino.
Impugnato ritualmente il provvedimento impositivo, i ricorrenti hanno lamentato l’illegittimità dell’operato dell’Ente impositore, evidenziando come l’effettivo utilizzo delle due unità (come unico immobile) risultasse sia dalla concessione edilizia in sanatoria, rilasciata proprio dall’Amministrazione locale resistente, che dall’apposita relazione peritale, redatta al fine di dimostrare l’unicità dell’immobile in analisi, il quale non poteva che essere utilizzato nel suo complesso, in considerazione delle caratteristiche che lo contraddistinguono.