Caso legale:
L'imputata era accusata di avere ucciso il marito e tentato l'omicidio del figlio, dando loro fuoco all'interno dell'abitazione di famiglia, dopo avergli gettato sopra della benzina precedentemente acquistata e portata in casa. Il figlio è rimasto illeso, ma il marito è deceduto carbonizzato. Le pesantissime accuse e le testimonianze oculari dei figli avrebbero comportato la condanna alla pena dell'ergastolo.
In primo grado, a seguito di perizia, è stata dimostrata la parziale capacità di intendere e volere, il che ha comportato una consistente riduzione di pena.
La difesa dell'avvocato Principi Tiziano ha puntato sulla carenza di prova circa l'innesco, peraltro dimostrata a seguito di perizia d'ufficio.
La difesa ha comunque evitato l'ergastolo, riducendo la pena a 24 anni in primo grado.
In appello l'imputata è stata anche assolta per il reato di tentato omicidio del figlio e ridotta la pena a 21 anni.
Sono attesi gli ulteriori gradi di giudizio.