Ai fini dell’attribuzione e della quantificazione (ai sensi dell’art. 5, comma 6, l. n. 898/1970), dell’assegno divorzile, avente natura, oltre che assistenziale, anche perequativo-compensativa, nei casi peculiari in cui il matrimonio si ricolleghi a una convivenza prematrimoniale della coppia, avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune, dal quale discendano anche reciproche contribuzioni economiche, laddove emerga una relazione di continuità tra la fase «di fatto» di quella medesima unione e la fase «giuridica» del vincolo matrimoniale, va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale, ai fini della necessaria verifica del contributo fornito dal richiedente l’assegno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale di ciascuno dei coniugi, occorrendo vagliare l’esistenza, durante la convivenza prematrimoniale, di scelte condivise dalla coppia che abbiano conformato la vita all’interno del matrimonio e cui si possano ricollegare, con accertamento del relativo nesso causale, sacrifici o rinunce, in particolare, alla vita lavorativa/professionale del coniuge economicamente più debole, che sia risultato incapace di garantirsi un mantenimento adeguato, successivamente al divorzio
Fonte: Cass. Sezioni Unite sent. 35385 del 18/12/2023 - leggi l'articolo
Da oltre vent'anni mi dedico alla tutela della famiglia, in ogni sua fase, con un occhio di riguardo ai minori, soggetti deboli portatori di diritti fondamentali. Offro assistenza e consulenza mirata all’individuazione delle soluzioni migliori per la risoluzione dei conflitti e alla gestione ottimale di tutte le questioni che gravitano attorno alla famiglia. Sono autrice di numerose pubblicazioni: libri, articoli su riviste specializzate, sia cartacee che digitali. Da oltre otto anni presiedo a Bologna l'Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, la principale associazione di avvocati familiaristi in Italia. Avvocato LGBTI
La pratica ultraventennale mi ha insegnato a gestire le situazioni anche più conflittuali e a comprendere la sofferenza che ogni storia d'amore che termina porta con sè. Non dimentico mai che è il minore destinatario di ogni scelta strategica e per questo va posto al centro, sia nel caso di dissoluzione della coppia genitoriale che quando un genitore non c'è e l'altro agisce per il riconoscimento dei diritti del figlio. Ma anche la tutela economica, sia della parte richiedente che di quella onerata del mantenimento è cruciale. Mi rende forte sapere ascoltare e trovare la soluzione specifica per il caso di cui mi occupo.
Da oltre due decenni mi occupo di separazione della coppia matrimoniale o convivente, cercando possibilmente la soluzione consensuale ma non al prezzo del sacrificio dei diritti personali ed economici dell'uomo e della donna. Se occorre discuterne davanti al Giudice, garantisco fermezza e determinazione.
I figli sono al centro della separazione della coppia e credo debbano continuare ad avere due genitori che si occupino di loro anche quando la famiglia si è disgregata. I figli sono portatori di diritti (oltre che di doveri) che è mio obiettivo primario tutelare, responsabilizzando i genitori ad assolvere ai loro doveri.
Tutela dei minori, Adozione, Violenza, Unioni civili, Divorzio, Matrimonio, Negoziazione assistita, Cassazione, Diritto civile, Eredità e successioni, Incapacità giuridica, Domiciliazioni.
Valeria Mazzotta
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Bologna (BO)
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