Pubblicazione legale:
Proprio di recente il giudice amministrativo ha
ricordato che l’interpretazione degli atti amministrativi, ivi compresi il
bando di gara pubblica, soggiace alle stesse regole dettate dall’ art. 1362
c.c. e seguenti per l’interpretazione dei contratti, tra le quali assume
carattere preminente quella collegata alla interpretazione letterale in quanto
compatibile con il provvedimento amministrativo.
In ogni caso il Giudice deve ricostruire l’intento
dell’Amministrazione, ed il potere che essa ha inteso esercitare, in base al
contenuto complessivo dell’atto (interpretazione sistematica), tenendo conto
del rapporto tra le premesse ed il suo dispositivo e del fatto che, secondo il
criterio di interpretazione secondo buona fede ex art. 1366 c.c., gli effetti
degli atti amministrativi devono essere individuati solo in base a ciò che il
destinatario può ragionevolmente intendere, anche in ragione del principio
costituzionale di buon andamento, che impone alla P.A. di operare in modo
chiaro e lineare, tale da fornire ai cittadini regole di condotta certe e
sicure, soprattutto quando da esse possano derivare conseguenze negative.
Quel che non prescrive la lex specialis,
non possono imporre le FAQ ovvero i chiarimenti resi
dall’amministrazione procedente su richieste formulate dai soggetti interessati
a partecipare alla procedura, poiché esse possono solo precisare e meglio
esprimere le previsioni della lex specialis, alla stregua di una
sorta di interpretazione autentica, non di certo modificarne il contenuto.
Tale principio è stato recentemente ribadito dalla
III° sezione del T.A.R. Campania che, con sentenza resa in data 30.09.2022, ha
fatto propria quanto già disposto dal Consiglio di Stato, Sez. V, 31.03.2021, con
la Sentenza n.2710. ove aveva chiarito che l’interpretazione della c.d. lex
specialis deve seguire le regole di cui all’art. 1362 c.c..
Il predetto articolo, in
riferimento all’interpretazione delle clausole contrattuali, dispone che “Nell'interpretare il
contratto si deve indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti e
non limitarsi al senso letterale delle parole.
Per determinare la
comune intenzione delle parti, si deve valutare il loro comportamento
complessivo anche posteriore alla conclusione del contratto.”
Pertanto,
alla luce della oramai consolidata giurisprudenza amministrativa (dettata dal
Consiglio di Stato e ripresa dai T.A.R.) l’interpretazione delle procedure di
gare d’appalto e della lex specialis segue le regole disposte dal Codice Civile
in materia di Contratti.