Avvocato Vincenzo Zecchino a Roma

Vincenzo Zecchino

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Prescrizione delle Cartelle esattoriali. Come si calcola la prescrizione dei debiti inseriti nella cartella di pagamento?

Scritto da: Vincenzo Zecchino - Pubblicato su IUSTLAB

Pubblicazione legale:

Capita molte volte che le cartelle esattoriali arrivino per debiti vecchi. Questo avviene in quanto l’iter seguito dalla P.A. non è sempre efficiente e questo, nel caso in esame, può giovare a vantaggio del contribuente in quanto, durante questo tempo, i termini di prescrizione continuano a decorrere.

In primis, occorre sapere quali sono i termini di prescrizione dei crediti richiesti in cartella, ovvero dal tipo di debito:

  • la tassa automobilistica si prescrive in soli 3 anni;
  • le sanzioni tributarie, penali ed amministrative, comprese le multe per violazioni del Codice della strada, si prescrivono in 5 anni;
  • i tributi locali (come l’Imu e la Tari) si prescrivono in 5 anni;
  • contributi previdenziali Inps e Inail anche essi in 5 anni;

·        i tributi erariali (Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta di registro, di bollo, sulle successioni e donazioni, ipotecaria, catastale, ecc.) si prescrivono in 10 anni;

  • il canone Rai, il ticket sanitario e i diritti alla Camera di Commercio si prescrivono in 10 anni;

Tuttavia, come noto a molti, i termini di prescrizione, possono essere interrotti da un qualsiasi ulteriore atto validamente notificato dall’Agente di riscossione, o dall’Ente creditore, al contribuente: un’intimazione di pagamento, un fermo sui veicoli, un preavviso di iscrizione ipotecaria, un pignoramento di beni mobili e immobili o di conti correnti, stipendi e pensioni. Anche l’istanza di rateizzazione, presentata dal debitore stesso, interrompe la prescrizione, perché, secondo un orientamento della Cassazione (ord. n. 19401 del 16.06.2022), costituisce una ammissione del debito.

Questi atti interruttivi della prescrizione hanno l’effetto di far ricominciare da capo il conteggio dei termini: ad esempio:

-        una tassa automobilistica del 2020 sarebbe prescritta a dicembre 2023. Tuttavia, se arriva una intimazione di pagamento nel 2022, fa ripartire i tre anni per la prescrizione dal momento in cui si riceve tale atto.

Tali atti però sono efficaci soltanto se notificati prima del decorso del termine di prescrizione. Tornando al nostro esempio, una intimazione notificata a gennaio 2024 non salverebbe il termine di prescrizione che oramai è decorso e, pertanto, ogni successiva richiesta di pagamento sarebbe illegittima.

Come capire se la cartella è prescritta?

In via preliminare bisogna controllare bene tutte le notifiche ricevute (in particolare quelle degli atti sottesi alla cartella), e verificare le date con i termini richiamati in precedenza.

Tali informazioni vengono inserite dall’agente riscossore nel prospetto di dettaglio contenuto nella cartella stessa.

Da questa verifica analitica potrebbe emergere che la cartella è prescritta anche solo in parte, cioè per alcuni debiti ma non per altri.

Cosa faccio quando la cartella è prescritta?

Nel caso in cui il credito richiesto risulti prescritto occorre rivolgersi al Giudice per farne dichiarare la prescrizione e quindi la nullità della pretesa di pagamento.

E’ importante agire in tal senso in quanto, in mancanza, l’Agenzia delle Entrate potrà comunque continuare a pretendere i pagamento e, soprattutto, potrà intraprendere azioni esecutive a danno del contribuente (pignoramento di auto, conto corrente, casa, ecc.).

Se si tratta di multe o altre sanzioni amministrative è competente il Giudice di Pace e l’impugnazione va proposta nel termine di 30 giorni dalla notifica della cartella

Per i contributi Inps o Inail è competente il Tribunale, in funzione di giudice del lavoro, al quale devi presentare ricorso entro 40 giorni.

Per tutte le imposte e tasse è invece competente la Corte di Giustizia Tributaria e il ricorso va proposto nel termine di 60 giorni dalla notifica.

I termini per proporre opposizione decorrono dalla data di notifica della cartella anche quando avviene per compiuta giacenza della raccomandata.

Alternativamente o congiuntamente al ricorso è spesso consigliato trasmettere anche una istanza in via di autotutela all’Agente impositore con cui chiedere l’annullamento della pretesa di pagamento o di parte di essa.

L’eventuale proposizione di istanza di autotutela non sospende i termini perentori per la proposizione del ricorso giudiziale.

Avv. Vincenzo Zecchino


Avv. Vincenzo Zecchino - Avvocato amministrativista e tributarista

Iscritto all'Ordine degli Avvocati di Roma, l'Avv. Vincenzo Zecchino fornisce assistenza e consulenza legale nell'ambito del diritto amministrativo, civile e tributario. Ha svolto la propria attività legale presso primari studi legali italiani e, dal 2022, svolge la propria attività presso il suo studio ACT Law Firm. L'Avv. Zecchino, laureato presso l'Università "La Sapienza" di Roma, ha conseguito un master in "Giurista di Impresa" presso Business School Meliusform e, nel 2022, ha conseguito l'abilitazione come mediatore presso l'istituto certificato Concilium A.D.R.. Dal 2023 svolge anche l'attività di DPO.




Vincenzo Zecchino

Esperienza


Diritto amministrativo

Precedenti esperienze presso primari studi italiani nell'ambito del diritto amministrativo mi hanno consentito di acquisire una solida preparazione ed una comprovata esperienza nell'ambito delle seguenti materie: Pubblico impiego; Appalti e contratti pubblici; Diritto di cittadinanza; silenzio della P.A. e procedure ex art. 117 cpa; accesso ex art. 22 e ss. l. 241/90 e accessi civici; concessioni demaniali


Ricorso al TAR

Esperienza pluriennale dinanzi alle giurisdizioni amministrative. L'Avv. Zecchino, prima di fondare il proprio studio ACT Law Firm con sede in Roma, ha collaborato con primari studi legali che si occupavano principalmente di diritto amministrativo. Inoltre, ha trattato in via esclusiva numerosi contenziosi aventi ad oggetto la contestazione di procedure amministrative e l'impugnazione di provvedimenti emanati dalla P.A. fornendo la propria assistenza a privati ed aziende. Da ultimo, ha assistito una nota azienda di produzione energetica da fonte rinnovabili con richiesta al TAR Milano di rimessione alla Corte Costituzionale.


Appalti pubblici

In tale ambito l'Avv. Vincenzo Zecchino ha prestato consulenze a diverse aziende italiane che operano nel settore delle gare d'appalto. Il predetto legale ha approfondito gli aspetti normativi di cui al d.lgs 50 del 2016, oltre che nell'ambito lavorativo, anche per il tramite di un master in diritto di impresa conseguito nell'anno 2020 ove ha approfondito tutte le fasi di affidamento e le fasi di esecuzione dei contratti di appalto sia nell'ambito dei lavori pubblici che nell'ambito dei servi e forniture.


Altre categorie:

Diritto civile, Diritto commerciale e societario, Contratti, Diritto tributario, Immigrazione e cittadinanza, Edilizia ed urbanistica, Locazioni, Sfratto, Incidenti stradali, Multe e contravvenzioni, Gratuito patrocinio, Domiciliazioni, Risarcimento danni.


Referenze

Sentenza giudiziaria

Ottemperanza per sentenza di accoglimento di merito del TAR del Lazio

Sentenza n. 6753 del 26/07/2023 - TAR del Lazio sede di Roma

Provvedimento di accoglimento in ottemperanza ex art. 117 c.p.a. a seguito di sentenza di accoglimento di merito emessa dal TAR del Lazio relativamente ad istanza presentata nei confronti del Ministero dell'Istruzione a cui non ha seguito riscontro obbligatorio da parte dell'Amministrazione resistente.

Sentenza giudiziaria

Annullata cartella esattoriale

Sentenza n. 6589/2023 del 15 maggio 2023 - Giudice di Pace di Roma

Sentenza di accoglimento avverso cartella di pagamento e conseguente annullamento della stessa per aver l'Amministrazione notificato l'atto prodromico indicato nella cartella ad indirizzo errato da quello di residenza del ricorrente. Pertanto, ne consegue l'accoglimento del ricorso e condanna alle spese di giudizio a carico dell'Amministrazione resistente.

Sentenza giudiziaria

Ammissione alla Borsa di Studio LazioDisco

Ordinanza Tar Lazio n. 2487/2022

La studentessa veniva ammessa all’erogazione della borsa di studio per l’a.a. 2019/2020 senza alcun tipo di eccezione. Sulla scorta dell’esperienza dell’anno precedente, essendo in possesso di tutti i requisiti richiesti, parte ricorrente decideva di partecipare al nuovo “Bando Diritto allo Studio per l’anno accademico 2020/2021” per cui erano previsti i termini di scadenza per la trasmissione della documentazione utile al 26.02.2021. Tuttavia, pur essendo contenutisticamente identica a quella dell’anno precedente, la domanda di partecipazione per l’a.a. 2020/2021 veniva rigettata dalla LazioDisco con contestuale esclusione della ricorrente all’ottenimento del relativo beneficio integrativo. L’Amministrazione resistente, in data 11.03.2021, in via informale, comunicava a parte ricorrente che “nella comunicazione pervenuta manca legalizzazione e apostilla. A seguito del ricorso proposto il TAR del Lazio ha ammesso la ricorrente al beneficio in quanto l'Amministrazione ha violato, in via principale, il principio del legittimo affidamento ingenerato nei confronti della ricorrente.

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