Alfieri Di Girolamo

Pubblicazione legale

Dal 1997 ad oggi il concetto di "recupero rifiuti" ha subito un'importante evoluzione. Il contributo cerca di sintetizzare le conseguenze di detta evoluzione e le opportunità per gli operatori del settore.

Pubblicazione legale

Il contributo è un excursus giurisprudenziale delle tematiche relative a scarichi idrici, rifiuti liquidi, acque di ruscellamento, fanghi da depurazione e delle sanzioni ad esse collegate.

Pubblicazione legale

Partendo dall'analisi della struttura e del contento dei modelli di organizzazione 231, il contributo spiega funzioni e responsabilità dell'Organismo di Vigilanza, regolamentati da una normativa eccessivamente indeterminata ed astratta

Recensione positiva

Con la presente confermiamo che l’avv. Alfieri Di Girolamo ha collaborato con la società CLIR S.p.A., curando la redazione sia di pareri inerenti la normativa ambientale, sia di regolamenti comunali per l’applicazione della cd. TARI puntuale. Riferiamo che lo stesso ha sempre svolto il proprio incarico con correttezza, precisione e riservatezza, distinguendosi per puntualità e preparazione professionale, soprattutto per quanto concerne le tematiche inerenti la gestione dei rifiuti; caratteristiche queste che consentono alla scrivente società di assicurarne ottime referenze.

Speaker ad evento

Il convegno informativo era dedicato ai soggetti che producono rifiuti derivanti dall’esercizio di attività edile (manutenzione, demolizione e/o costruzione). Il corso ha permesso consente di: - acquisire le conoscenze normative indispensabili ad assicurare la corretta gestione da parte delle imprese; - conoscere modalità e luoghi del deposito temporaneo; - predisporre e controllare la documentazione finalizzata al controllo della tracciabilità dei rifiuti; - conoscere le responsabilità dei soggetti coinvolti.

Pubblicazione legale

Il contributo rappresenta una riflessione sulle modalità, sulla tempistica e sulle ripercussioni processuali relative all'esercizio del diritto del correntista di chiedere copia della documentazione contabile bancaria

Sentenza giudiziaria

I correntisti/attori che agiscono contro un istituto di credito ex art. 2033 c.c. hanno l'onere di produrre il contratto di conto corrente e l'intera sequenza di estratti conto e scalari. Solo nel caso in cui lamentino puntualmente l'assenza di un contratto in forma scritta, l'onere di produrre il contratto spetta alla banca/convenuta, non essendo sufficiente, a tal fine, lamentare la nullità di singole clausole.

Titolo professionale

Attestato conseguito all'esito del Master di specializzazione sul diritto bancario e finanziario in cui sono state illustrati i principali temi della normativa di settore (TUB e TUF), come - ad esempio - trasparenza bancaria, ius variandi, usura anatocismo.

Titolo professionale

Giornata intensiva dedica alla tecniche di difesa degli istituti di credito nei contenziosi relativi all'accertamento negativo del debito e all'azione di ripetizione di indebito intrapresi dai correntisti. Particolare risalto è stato dato agli oneri probatori gravanti sulle parti.

Sentenza giudiziaria

I procedimenti afferenti a rapporti societari rientranti all’interno della competen za per materia del Tribunale delle imprese. Questa sussistente anche con riferimento ai procedimenti di cui all’art. 696 c.p.c. stante il generico riferimento operato dalla norma citata ad ogni procedimento vertente in materia societaria

Titolo professionale

Analisi puntuale e completa dei principi espressi dalla sentenza della Cassazione n. 11543/2019 e sulle future ripercussioni processuali in tema di onere della prova

Titolo professionale

Convegno introduttivo al Regolamento europeo n. 679/2016 e delle principali novità ad esso connesse.

Titolo professionale

Analisi dettagliata del regolamento GDPR. Durante il corso sono state concretamente illustrate le attività da compiere per adeguare i soggetti interessati alla nuova normativa privacy.

Recensione positiva

L’Avv. Alfieri Di Girolamo ha collaborato con la società Officina Lavorazioni Gomme e Affini srl, curandone gli interessi sia in fase giudiziale che stragiudiziale. Ha svolto gli incarichi assegnati con puntualità, precisione e riservatezza, nonché con correttezza e professionalità, soprattutto per quanto concerne le tematiche inerenti il diritto di ispezione dei soci di minoranza e il contenzioso societario. Tutto ciò consente alla scrivente società di assicurarne ottime referenze.

Sentenza giudiziaria

Qualora all'estinzione della società conseguente alla cancellazione dal registro delle imprese non corrisponda il venir meno di ogni rapporto giuridico facente capo alla società estinta, si determina un fenomeno di tipo successorio, in virtù del quale: a) l'obbligazione della società non si estingue, ma si trasferisce ai soci; b) i diritti e i beni non compresi nel bilancio di liquidazione della società estinta si trasferiscono ai soci con esclusione delle mere pretese, ancorché azionate o azionabili in giudizio, e dei crediti ancora incerti o illiquidi, la cui inclusione in detto bilancio avrebbe richiesto un'attività ulteriore (giudiziale o extragiudiziale), il cui mancato espletamento da parte del liquidatore consente di ritenere che la società vi abbia rinunciato, a favore di una più rapida conclusione del procedimento estintivo. Detto principio è applicabile anche a presunti crediti azionabili (ma, in concreto, non azionati prima dello scioglimento della società) ai sensi dell’art. 2033 c.c. in riferimento a rapporti di c.c. bancario con apertura di credito, in quanto le relative pretese assurgono al rango di crediti incerti e illiquidi, occorrendo per il loro accertamento un’attività ulteriore, di norma giudiziale, il cui mancato espletamento da parte del liquidatore va interpretato come implicita rinuncia in funzione di una celere definizione del procedimento estintivo

Sentenza giudiziaria

Solo l’allegazione del difetto di forma di tutto il contratto ad opera del correntista determina il rilevante effetto della traslazione dell’onere probatorio di produzione documentale in capo alla banca, in difetto di ciò, ossia in caso di contestazione delle singole clausole sul presupposto, però, dell’esistenza del contratto, l’onere di prova permane in capo agli attori. Nella specie, alcuna deduzione chiara del difetto del documento contrattuale c’è stata. Era, dunque, onere del correntista fornire in giudizio il contratto per consentire la disamina del suo contenuto e la verifica effettiva della assenza di valide pattuizioni attinenti gli interessi, le commissioni, la capitalizzazione e la valuta. Carente la produzione del documento, in assenza di richieste di ordine di esibizione, la domanda deve essere rigettata. Anche quella relativa al ritenuto sforamento usurario, posto che esso presuppone la disponibilità del documento contrattuale contenente le pattuizioni ritenute illegittime.

Sentenza giudiziaria

La sentenza opera una esauriente ricognizione di tematiche abitualmente al centro del contenzioso bancario: – sono infondate le doglianze in tema di anatocismo, posto che l’ammortamento alla francese è da considerarsi lecito, poiché la quota di interessi di ciascuna rata è calcolata solamente sul debito residuo in linea capitale al momento del conteggio; – ai fini dell’usura, è erroneo l’assunto della sommatoria aritmetica tra il tasso degli interessi corrispettivi e quello dei moratori, i quali sono divergenti per natura e funzione, e vanno confrontati, sotto il profilo dell’usura genetica, ciascuno autonomamente rispetto al tasso soglia; – non deve essere computata l’incidenza della commissione di estinzione anticipata nel calcolo del TEG poiché essa è calcolata sul capitale residuo, cosi ponendosi in posizione alternativa rispetto tanto agli interessi corrispettivi quanto a quelli moratori e, dunque, ad essi non può essere sommata o addizionata; – riguardo alla asserita omessa/erronea indicazione del TAEG (che non costituisce un ulteriore tasso o costo dell’operazione, ma rappresenta un dato sintetico che riassume i costi pattuiti), non possono trovare applicazione le previsioni normative contemplate dall’art. 117 TUB (in particolare i commi 4, 6, 7 e 8); quando il legislatore ha voluto sanzionare con la nullità l’omessa indicazione del TAEG o la sua falsata indicazione lo ha fatto espressamente (v. art. 125 bis TUB, introdotto dal 2010 a tutela del consumatore).