Come noto, l’art. 1 l. 27 settembre 2021 n. 134 (cosiddetta “riforma Cartabia”) detta i criteri ai quali il legislatore delegato dovrà attenersi per la modifica del codice di procedura penale.
Nell’art. 1 comma 11 sono contenute le disposizioni concernenti la disciplina del giudizio di primo grado, che si inseriscono in un’ottica di accelerazione e di concentrazione del dibattimento. All’art. 1 comma 13 lett. c, e, f, g, h e l si dettano invece le modifiche concernenti il giudizio di secondo grado, parimenti tutte riconducibili alla contrazione dei tempi processuali e, sostanzialmente, all’efficienza del giudizio.
Per quanto attiene, in particolare, al principio di immediatezza, le modifiche previste concernono, da un lato – e per la prima volta – l’an piuttosto che il quomodo della rinnovazione istruttoria a seguito del mutamento del giudice nel corso del dibattimento e, dall’altro, l’estensione dell’obbligo di rinnovazione della prova dichiarativa nel giudizio di appello instaurato a seguito di impugnazione della sentenza di assoluzione ad opera del pubblico ministero.
Le questioni sono di peculiare interesse, posto che i criteri dettati per la modifica della disciplina delle due fattispecie hanno il grande merito di raccontare lo stato attuale del principio di immediatezza nel processo penale italiano, andando ad inserirsi – seppur con “trascorsi”, intenti ed esiti almeno parzialmente diversi – nei solchi tracciati da alcune delle più importanti pronunce degli ultimi anni sia della Consulta che della Corte di legittimità.
Le due regole attengono a gradi processuali diversi ed hanno genesi profondamente diff
Fonte: Giurisprudenza Penale - leggi l'articolo
Laureato all'Università Cattolica di Milano e abilitato all'esercizio della professione con il massimo dei voti, mi occupo di diritto penale. Avendo maturato specifica esperienza sia in relazione ai reati più tradizionali che al diritto penale dell'economia, assisto in tutte le fasi del procedimento indagati, imputati, persone offese e parti civili; presto inoltre consulenza stragiudiziale a persone fisiche e giuridiche, pure con l'ausilio di professionisti dalla diversa specializzazione tecnico-giuridica e consulenti. Sono iscritto all'Albo degli Avvocati di Trani e opero su tutto il territorio nazionale.
Già durante gli studi accademici ho scelto l'indirizzo penalistico-criminologico, conseguendo la laurea con una tesi in procedura penale, pubblicata su una nota rivista di settore. Mi occupo principalmente di diritto penale, poi, fin dai primi passi che ho mosso nelle aule giudiziarie: presto assistenza legale in relazione ai reati più tradizionali (reati contro la persona, contro il patrimonio, contro la pubblica amministrazione, contro l'amministrazione giudiziaria, reati di falso), nonché al diritto penale d'impresa (reati societari, reati tributari, reati fallimentari, infortuni sui luoghi di lavoro, responsabilità degli enti).
Assisto sia la vittima che l'indagato o imputato in materia di reati contro la persona, contro la libertà sessuale e la famiglia, dalla redazione della denuncia-querela alla difesa in giudizio. In particolare, conscio della particolare delicatezza richiesta nel caso in cui tale reato sia contestato, ho patrocinato varie cause in materia di stalking.
Tra i reati contro il patrimonio in cui ho maturato peculiare esperienza vi sono l'estorsione, la truffa, l'appropriazione indebita e l'insolvenza fraudolenta, reati che richiedono solide conoscenze dei principi e degli istituti generali della materia penale.
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Andrea Conte
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