Superbonus 110% e Contenzioso: l'Era della "Prova Digitale" nei cantieri fantasma

Scritto da: Antonino Ingoglia - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Il 2025 si sta rivelando l'anno della resa dei conti per la stagione dei bonus edilizi.


Archiviata l'euforia fiscale, i nodi stanno venendo al pettine nelle aule di tribunale, dove assistiamo a un'impennata di contenziosi tra committenti, General Contractor e istituti di credito.


Ma ciò che rende queste cause uniche nel panorama del diritto civile non è tanto l'oggetto – l'inadempimento contrattuale è storia vecchia quanto il codice – bensì la natura della prova.

Nelle recenti sentenze di merito che stanno iniziando a popolare le banche dati, emerge chiaramente come la tradizionale perizia tecnica d'ufficio (CTU) non sia più sufficiente. Quando un condominio cita in giudizio un'impresa per lavori mai eseguiti a fronte di SAL (Stati Avanzamento Lavori) regolarmente asseverati e ceduti, il cuore del processo si sposta dall'edilizia all'informatica forense.


Come si dimostra che quel SAL al 30% era falso se il cantiere è stato smantellato? La risposta risiede nei metadati.

L'avvocato civilista oggi si trova a dover contestare la datazione di foto digitali allegate alle asseverazioni, verificando i dati EXIF per scoprire se sono state scattate realmente nel giorno dichiarato o se sono "riciclate" da altri cantieri. Si trova a dover analizzare i log degli scambi email certificati (PEC) e delle piattaforme di interscambio documentale per ricostruire la cronologia esatta del "visto di conformità". In alcuni casi pionieristici, si inizia addirittura a parlare di notarizzazione su blockchain dei giornali di cantiere come unica prova opponibile per garantire l'immutabilità del dato temporale di fronte all'Agenzia delle Entrate.

Un altro fronte caldissimo è la responsabilità "solidale ma non troppo" delle piattaforme di cessione del credito. La giurisprudenza sta iniziando a distinguere tra la mera diligenza formale (il controllo "a video" dei documenti) e la diligenza qualificata richiesta all'operatore professionale. Qui la competenza tecnica torna prepotente: l'algoritmo antifrode della banca ha funzionato? Il sistema di KYC (Know Your Customer) digitale era adeguato o facilmente aggirabile da società cartiere create con identità sintetiche?

Il contenzioso civile sul Superbonus, in definitiva, non è una battaglia sul calcestruzzo, ma sui flussi di dati. Chi riesce a dimostrare la tracciabilità digitale dell'opera vince; chi si affida ancora alla sola carta rischia di trovarsi con un pugno di mosche (e un cassetto fiscale vuoto). Per noi legali, questo impone un cambio di paradigma: la "direzione lavori" legale deve necessariamente affiancarsi a quella tecnica, vigilando non solo sui mattoni, ma sui bit che li rappresentano giuridicamente.



Pubblicato da:


Antonino Ingoglia

Avvocato a Ribera




IUSTLAB

Il portale giuridico al servizio del cittadino ed in linea con il codice deontologico forense.
© Copyright IUSTLAB - Tutti i diritti riservati


Privacy e cookie policy