Pubblicazione legale:
Le infezioni ospedaliere come conseguenza di un ricovero comportano la possibilità di un risarcimento danni. Di conseguenza è importante conoscere più in dettaglio le procedure che permettono di ottenere l’indennizzo.
La circolare ministeriale n. 52 del 1985, dedicata alla lotta contro le infezioni in ospedale, e le leggi successive in materia di riorganizzazione sanitari, confermano che queste patologie sono soggette a rimborso se erano assenti prima del ricovero e si manifestano a partire dal terzo giorno di degenza.
Spesso, i germi patogeni si sviluppano in ambiente ospedaliero per mancato rispetto di normative igieniche, ma anche perché questi organismi sono molto più resistenti agli antibiotici rispetto al passato.
Il centro Europeo responsabile per il controllo e prevenzione malattie ha presentato di recente l’ultimo rapporto sulla situazione delle infezioni ospedaliere in Italia da cui emerge che, tra 2022 e 2023, 430mila pazienti hanno contratto un’infezione durante la degenza negli ospedali italiani.
Il problema è che i ricoverati più fragili, soprattutto se soffrono di più patologie, sono più esposti al rischio di decesso e su 36mila decessi annui che si verificano in ospedale, almeno un terzo dipendono da infezioni ospedaliere provocate da agenti patogeni resistenti ai trattamenti antibiotici.
Inoltre, la media delle infezioni ospedaliere in Italia è 8,2% ed è quindi superiore a quella europea che si attesta a 6,5%. Di conseguenza, è opportuno studiare nuove strategie di prevenzione delle infezioni per prevenire complicazioni pericolose.
In ogni caso, anche il resto dell’Unione europea è alle prese con questo problema, dato che oltre 4 milioni di pazienti contraggono ogni anno un’infezione in ospedale. Si tratta di una percentuale che oscilla tra 8 e 12% di tutte le persone ricoverate e i decessi che ne derivano sono circa 37.000.
In particolare, le infezioni nei reparti ospedalieri si aggravano con quelle contratte a seguito di intervento chirurgico e oltre il 70% delle morti si verificano in seguito a infezioni post operatorie che non è stato possibile debellare.
Non è facile prevenire ogni tipo di infezione che, nelle strutture ospedaliere hanno diverse origini. Si spazia infatti dai batteri circolanti nei sistemi di ventilazione o nei flussi d’acqua, nei campioni di laboratorio, fino all’igiene del personale, in sala operatoria, nelle terapie intensive, e per uso non corretto di antibiotici che non debellano i batteri, ma li rendono più resistenti.
A livello pratico, il personale sanitario non può garantire un’igiene assoluta in ogni istante del turno lavorativo per i tanti imprevisti che si manifestano al letto del paziente o nei frequenti casi di sovraffollamento nelle strutture.
Di sicuro, le vie di trasmissione sono potenzialmente infinite e, vanno analizzate una per una per valutare in sede legale la possibilità di ottenere un risarcimento dalla struttura ospedaliera:
Solitamente, le infezioni polmonari, quelle del tratto urinario e le ferite chirurgiche rappresentano la maggior parte dei casi di infezione ospedaliera però è necessario dimostrare il rapporto causa-effetto tra il trattamento terapeutico e l’infezione contratta.
Di conseguenza, il primo passo per ottenere il risarcimento consiste nel presentare tutta la documentazione clinica a un legale di fiducia che può valutare le procedure più adatte sul piano legale per il riconoscimento del danno ospedaliero subito.
Se è possibile, si dovrebbe integrare la cartella clinica con le perizie di un medico legale che rafforzano le ragioni del paziente danneggiato e possono favorire una mediazione più veloce con l’ospedale per ottenere il risarcimento danni, abbreviando l’iter legale.
In caso contrario, ci si rivolge al tribunale per ottenere il riconoscimento dei danni subiti a livello fisico, materiale e morale, considerando che il paziente debilitato dall’infezione deve sostenere spese impreviste per la sua riabilitazione o per eventuali menomazioni permanenti che peggiorano la qualità di vita.
Prima di procedere nella richiesta di risarcimento è ovviamente necessario valutare preventivamente le spese legali da sostenere. Tuttavia, è possibile rivolgersi anche a studi legali che operano in convenzione con associazioni che finanziano gli onorari, quindi si può evitare il pagamento oppure non corrispondere versamenti anticipati e ottenere un trattamento economico più favorevole.
La cosa più importante è rivolgersi a legali esperti in cause sanitarie che curano ogni dettaglio della richiesta di risarcimento e devono risolvere ogni dubbio e quesito del cliente, supportandolo per tutto l’iter legale con la massima chiarezza e trasparenza.