Avvocato Andrea Maggiulli a Lecce

Andrea Maggiulli

Avvocato penalista, truffe online, reati informatici, matched betting,

Informazioni generali

Sono l'Avvocato Andrea Maggiulli e mi occupo di tutelare i diritti degli scommettitori nel settore del Matched Betting e Sure Betting, in particolare quando vengono accusati di Multi account e vedono bloccati i loro conti gioco dai concessionari di scommesse. Offro consulenza legale anche per la Difesa della Reputazione Digitale, la Diffamazione Online sui social, e in ambito del Diritto dell’Informatica e delle Nuove Tecnologie. Inoltre, assisto in problematiche legate alle Truffe Online, adeguamento legale e redazione delle condizioni generali e note legali per siti web.

Esperienza


Diritto penale

Tutelo i diritti dei miei clienti in ogni fase del procedimento penale. Ho maturato una vasta esperienza in reati informatici quali le truffe online, reati contro la persona, reati sessuali, reati legati agli stupefacenti, e difesa in casi di diffamazione e hate speech online. Offro una consulenza personalizzata, analizzando i singoli casi per fornire la migliore strategia legale, sia per coloro che sono accusati di reato, sia per le vittime che cercano giustizia.


Diritto dell'informatica

Tutelo i diritti delle persone e delle aziende in relazione a questioni legali legate al mondo digitale e alle nuove tecnologie. Offro consulenza e assistenza su temi come la difesa della reputazione digitale, la protezione dei dati personali, la redazione di condizioni generali per siti web, la risoluzione di dispute legali legate ai nomi di dominio e la tutela del copyright su contenuti online. Mi occupo anche di problematiche legate alle truffe online e alla sicurezza informatica, aiutando i clienti a prevenire e affrontare le conseguenze di crimini digitali.


Violenza

Difendo persone coinvolte in procedimenti legati a vari tipi di reati violenti. Questi includono reati contro la persona, come lesioni personali, minacce, aggressioni e violenza domestica. Offro assistenza legale alle vittime di violenza, aiutandole a ottenere giustizia e protezione attraverso denunce, ordini restrittivi. D'altro canto, difendo anche persone accusate di tali reati, garantendo che i loro diritti siano rispettati e offrendo una rappresentanza legale accurata e competente in tutte le fasi del processo. La mia esperienza si estende inoltre alla consulenza e alla gestione di casi di violenza psicologica e stalking.


Altre categorie:

Privacy e GDPR, Contratti, Recupero crediti, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Diritto penitenziario, Malasanità e responsabilità medica, Diritto bancario e finanziario, Investimenti, Mediazione, Tutela del consumatore, Sostanze stupefacenti.



Referenze

Esperienza di lavoro

Avvocato esperto in reati informatici e difesa della reputazione digitale - Studio Legale Informatico Maggiulli Alfieri

Dal 1/2009 - lavoro attualmente qui

Svolgo principalmente assistenza e consulenza legale per tutte le problematiche inerenti la Difesa della Reputazione Digitale e Diffamazione Online e sui social Network. Presto consulenza legale per aziende e privati ed enti pubblici in materia di Diritto Penale, Diritto dell’informatica e delle Nuove Tecnologie nonchè alle problematiche inerenti la registrazione, contestazione e riassegnazione dei Nomi di Dominio, all’adeguamento legale, alla redazione di condizioni generali e note legali dei siti web con particolare attenzione alla normativa sulla privacy.

Pubblicazione legale

La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso della bacheca di Facebook integra un’ipotesi di diffamazione?

Pubblicato su IUSTLAB

La divulgazione di un messaggio tramite Facebook è una condotta suscettibile di arrecare discredito alla reputazione altrui, perché ha la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone che si avvalgono del social network proprio allo scopo di instaurare e coltivare relazioni interpersonali allargate ad un gruppo di frequentatori non determinato (Cass. Pen., Sez. V, 7 ottobre 2016, n. 2723). Proprio queste peculiari dinamiche di diffusione del messaggio screditante, in una con la loro finalizzazione alla socializzazione, hanno suggerito l’inclusione della pubblicazione del messaggio diffamatorio sulla bacheca Facebook nella tipologia di “ qualsiasi altro mezzo di pubblicità ”, che, ai fini della tipizzazione della circostanza aggravante di cui all’art. 595, terzo comma, c.p.., il codificatore ha giustapposto a quella del “ mezzo della stampa ” (Cass. Pen., Sez. I, 28 aprile 2015, n. 24431). “altro mezzo di pubblicità” La circostanza che l’accesso al social network richieda all’utente una procedura di registrazione – peraltro gratuita, assai agevole e alla portata sostanzialmente di chiunque – non esclude la natura di “ altro mezzo di pubblicità ” richiesta dalla norma penale per l’integrazione dell’aggravante, che discende dalla potenzialità diffusiva dello strumento di comunicazione telematica utilizzato per veicolare il messaggio diffamatorio, e non dall’indiscriminata libertà di accesso al contenitore della notizia (come si verifica nel caso della stampa, che integra un’autonoma ipotesi di diffamazione aggravata). La fattispecie in esame è sorretta da dolo generico, integrato dall’uso consapevole di espressioni che nel contesto sociale di riferimento sono ritenute offensive, per il significato che oggettivamente assumono. (Sez. 5, Sentenza n. 8419 del 16/10/2013 Ud. (dep. 21/02/2014 ) Rv. 258943; Sez. 5, Sentenza n. 4364 del 12/12/2012 Ud. (dep. 29/01/2013 ) Rv. 254390. Quanto al luogo di consumazione del reato di diffamazione tramite la rete Internet , ove sia impossibile stabilire il luogo di consumazione del reato e sia stato invece individuato quello in cui il contenuto diffamatorio è stato caricato come dato informatico, per poi essere immesso in rete, la competenza territoriale va determinata, ai sensi dell’art. 9, primo comma, cod. proc. pen., in relazione al luogo predetto, in cui è avvenuta una parte dell’azione (Sez. 5, sentenza n. 31677 del 19/05/2015, Vulpio, Rv. 264521).

Intervista pubblica

Il Matched betting è legale?

Youtube - 1/2022

IL MATCHED BETTING È LEGALE? SI il Matched Betting è in Italia è legale in Italia. Requisiti necessari sono l’aver compiuto la maggiore età ed avere la residenza italiana. Null’altro. Non è illegale e non è una truffa. Ovviamente ai bookmakers pratica non piace perché non guadagnano quasi niente dalle tue giocate poiché hai la bravura di intascarti tutti i bonus che loro offrono. Delle volte limitano il tuo conto se vedono che non sei profittevole per fare in modo che tu possa puntare fino ad una certa cifra. MA COS’È IL MATCHED BETTING? Il Matched Betting non è altro che un sistema matematico in grado di mettere a frutto i bonus di benvenuto erogati dai vari Bookmakers allo scopo di ottenere un guadagno matematicamente certo. Tutte le agenzie di scommesse legali mettono a disposizione questi tipi di bonus di benvenuto per incentivare gli utenti a registrarsi o, nel caso già registrati, continuare a giocare rimanendo sulla loro piattaforma. I bookmakers, contrariamente agli scommettitori, guadagnano sulle perdite o sul volume di scommesse piazzate degli scommettitori. Per questo motivo riescono a mettere a disposizioni ottimi bonus di benvenuto o bonus personalizzati rivolti agli utenti già registrati in quanto alla fine avranno sempre i loro guadagni. Il Matched Betting,è una regola matematica, fa in modo che questi bonus si trasformino sempre in guadagni certi per lo scommettitore. IN CHE MODO SI VINCE SEMPRE CON IL MATCHED BETTING? Ve lo spiegherò in un modo elementare. Si “piazzano” due scommesse per lo stesso evento, ma una contraria all’altra, tramite dei calcoli matematici in grado di farci guadagnar

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Lo studio

Studio Legale Informatico Maggiulli Alfieri
Via Archita Da Taranto 23
Lecce (LE)

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