Avvocato Daniela Vitale a Roma

Daniela Vitale

Avvocato esperto in diritto di famiglia e diritto immobiliare


Informazioni generali

Mi chiamo Daniela Vitale, mi sono laureata presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Sapienza” di Roma avendo il privilegio e l'onore di avere come relatore e correlatore della mia tesi di laurea, rispettivamente, il Prof. Cesare Massimo Bianca e il Prof. Stefano Rodotà. Successivamente ho conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di Avvocato presso la Corte d’Appello di Roma e da allora mi occupo di Diritto di famiglia (incluso eredità e successioni), di Diritto immobiliare e Diritto penale. Esercito principalmente presso il Tribunale di Roma.

Esperienza


Diritto immobiliare

Il mio lavoro consiste nel fornire consulenza legale su questioni relative a beni immobili, come l’acquisto, la vendita, l’affitto, la locazione e la gestione di proprietà. Preparo e revisiono documenti legali, come contratti di compravendita, contratti di locazione e atti di proprietà. Inoltre, rappresento i miei clienti in tribunale in caso di controversie immobiliari. Faccio anche ricerche per assicurarmi che non ci siano problemi legali con la proprietà, come ipoteche o vincoli. Il mio obiettivo è proteggere i diritti e gli interessi dei miei clienti e assicurarmi che le transazioni immobiliari siano eseguite correttamente.


Diritto di famiglia

Mi occupo di fornire assistenza legale in tutte le questioni relative alla famiglia come la separazione, il divorzio, l’affidamento dei figli, la tutela dei minori, la divisione dei beni, la violenza domestica, l’adozione, la filiazione, la paternità, la maternità, la convivenza, il matrimonio, la convivenza civile, la successione, la protezione dei diritti dei minori, la protezione dei diritti dei genitori, la protezione dei diritti dei nonni e la risoluzione di controversie familiari. Sono in grado di fornire consulenza legale e assistenza tenendo sempre presente il benessere dei miei clienti e dei loro cari.


Diritto penale

Sono un avvocato esperto in diritto penale, il mio compito principale è rappresentare e difendere i miei clienti che sono accusati di aver commesso un reato. Analizzo le prove presentate, studio la legislazione pertinente e sviluppo una strategia di difesa efficace. Inoltre, negozio accordi di patteggiamento, preparo e presento mozioni, e argomento casi davanti a un giudice. Fornisco anche consulenza ai miei clienti sulle conseguenze legali delle loro azioni e decisioni. Il mio obiettivo è garantire che i diritti dei miei clienti siano rispettati e che ricevano un processo equo e imparziale.


Altre categorie:

Eredità e successioni, Separazione, Divorzio, Affidamento, Diritto del lavoro, Licenziamento, Violenza, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti, Diritto condominiale, Locazioni.


Referenze

Pubblicazione legale

Vendita case popolari: il vincolo del prezzo massimo di cessione.

Avvocato Daniela Vitale

La Corte di Cassazione, Sezioni Unite civili, con sentenza 6 luglio 2022, n. 21348 è intervenuta in merito alla vendita delle case popolari e, nello specifico, sul vincolo del prezzo massimo di cessione sia degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (cd. ‘convenzioni Peep’) sia di quelli costruiti a seguito di convenzioni che hanno beneficiato dello scomputo degli oneri di urbanizzazione (cd. ‘convenzioni Bucalossi’)

Pubblicazione legale

Amministratore di sostegno. Necessario l’ascolto del beneficiario.

Avvocato Daniela Vitale

Nel procedimento per la nomina dell’amministratore di sostegno, l’audizione personale del beneficiario dell’amministrazione deve essere espletata anche quando quest’ultimo sia stato già esaminato dal tribunale nel corso del procedimento d’interdizione definito con la trasmissione degli atti ex art. 418 c.c., trattandosi di un adempimento essenziale alla procedura, non solo perché rispettoso della dignità della persona che vi è sottoposta, ma anche perché funzionale allo scopo dell’istituto, che è quello di perimetrare i poteri gestori alle effettive esigenze del beneficiario dell’amministrazione. In tema di amministrazione di sostegno, l’accertamento della ricorrenza dei presupposti di legge, in linea con le indicazioni contenute nell’art. 12 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità, deve essere compiuto in maniera specifica e circostanziata sia rispetto alle condizioni di menomazione del beneficiario — la cui volontà contraria, ove provenga da persona lucida, non può non essere tenuta in considerazione dal giudice — sia rispetto all’incidenza della stesse sulla sua capacità di provvedere ai propri interessi personali e patrimoniali, verificando la possibilità, in concreto, che tali esigenze possano essere attuate anche con strumenti diversi come, ad esempio, avvalendosi, in tutto o in parte, di un sistema di deleghe o di un’adeguata rete familiare (Cass., n. 21887/22).

Pubblicazione legale

Decreto penale di condanna (art. 460 c.p.p.) e estinzione del reato (oblazione)

Avvocato Daniela Vitale

Il decreto penale di condanna è un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari che dispone la condanna di una persona per un reato. In alcuni casi la persona condannata può presentare una richiesta di oblazione, cioè di estinzione del reato attraverso il pagamento di una somma di denaro. L’oblazione può essere richiesta solo per determinati reati di lieve gravità puniti con la sola ammenda o alternativamente, con l’arresto o con l’ammenda. Non è possibile richiedere l’oblazione per i reati più gravi, come ad esempio gli omicidi, i reati di corruzione o i reati di droga. Come si ottiene l’oblazione Per ottenere l’oblazione è necessario presentare una richiesta al giudice competente, allegando la documentazione necessaria e il pagamento della somma stabilita. Se il giudice accetta la richiesta, il reato viene estinto e la persona interessata non deve affrontare ulteriori conseguenze penali. Il Giudice può anche respingere l’istanza di oblazione considerando la gravità del reato (art. 162-bis Codice Penale). L’applicazione dell’oblabilità dei decreti penali di condanna evita qualsiasi iscrizione nel casellario giudiziale perché, di fatto, si resta incensurati. Il reato commesso e oblato, perché estinto, non costituirà recidività se dovesse essere commesso un reato analogo. Nel caso di accettazione del decreto penale, invece, si riceve una condanna penale e servono dai due ai cinque anni, per chiedere la declaratoria di estinzione del reato. A seguito della pronuncia di estinzione la condanna permane nel casellario giudiziario con l’indicazione che il reato è estinto, ...

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Lo studio

Daniela Vitale
Piazza Gaspare Ambrosini, 67
Roma (RM)

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