Nel caso in esame, come spesso accade nei processi per violenza sessuale, la valutazione dell’attendibilità della vittima ha rappresentato lo snodo centrale del processo. Il giudizio è stato celebrato nella forma del rito abbreviato, con l’audizione in contraddittorio di tutti protagonisti della vicenda. Il Pubblico Ministero, pur ritenendo attendibile la giovane donna, ha concluso chiedendo l’assoluzione dell’imputato, considerandone la condotta alla stregua di un mero approccio maldestro, privo di rilevanza penale. Quale difensore della parte civile ho dovuto analizzare ogni singolo elemento, anche di natura culturale e psicologica, caricandomi il peso di sostenere l’accusa dopo le benevole conclusioni rassegnate dal Pubblico Ministero e prima dell’arringa difensiva pronunciata in favore dell’imputato.
Sono iscritta all'Albo degli Avvocati di Roma dal 1999 ed esercito la professione forense su tutto il territorio nazionale con specifica esperienza nella difesa dell’imputato e della persona offesa dal reato, nel processo penale ordinario, minorile e militare.
Curo personalmente gli aspetti investigativi collegati al processo penale, con la massima dedizione nello svolgimento delle indagini difensive collegate ai giudizi in materia di reati contro la persona, cybercriminalità, delitti a sfondo sessuale e transfrontalieri.
Sono abilitata al patrocinio innanzi la Suprema Corte di Cassazione dal 2011. Ho maturato una vasta esperienza nella redazione dei ricorsi. La sede del mio studio è nei pressi del Palazzo di Giudizia, questo mi consente di essere di ausilio ai colleghi che necessitano di essere sostituiti nella celebrazione delle udienze.
Nella veste di difensore d’ufficio, sono stata chiamata dalla Corte di Assise di Roma ad assumere la difesa dei brigatisti irriducibili nell’ambito del processo per l’omicidio del Prof. Massimo D’Antona, dopo che gli imputati, riproponendo la strategia del c.d. “processo di rottura” a quasi trent’anni di di distanza dal primo giudizio celebrato in Italia ai capi storici delle Brigate Rosse avevano revocato i difensori di fiducia e rifiutato ogni forma di assistenza legale.
Reati contro il patrimonio, Diritti umani, Violenza, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Diritto militare, Stalking e molestie, Risarcimento danni.
Debora Zagami
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