Domenico Alberto Maria Procopio

Informazioni generali

L’avv. Procopio si occupa da svariati anni di controversie e problemi inerenti al diritto civile e patrimoniale, come risarcimenti, diritto di famiglia, contrattuale e successorio, svolgendo congiuntamente la propria attività nella sfera del diritto penale, provvedendo alla difesa nell'ambito di un fatto costituente reato o degli affari legali che sono conseguenti al reato medesimo, ivi compresa la tutela della persona offesa dal reato.

Esperienza

Diritto civile

L'avv. Procopio svolge attività di assistenza stragiudiziale e di consulenza legale, provvedendo al presidio delle attività extraprocessuali, occupandosi al tempo stesso della rappresentanza e difesa processuale mediante l’attività di patrocinio presso gli organi giurisdizionali. A tal fine fornisce consulenza in materia di successioni, contratti, proprietà, diritto di famiglia, responsabilità civile, con la redazione di pareri scritti, lettere di diffida, promuove contenziosi nelle materie del diritto civile, dando corso alla procedura di mediazione ovvero di negoziazione assistita.

Altre categorie

Diritto penale, Violenza, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Sostanze stupefacenti, Eredità e successioni, Separazione, Divorzio, Recupero crediti, Pignoramento, Contratti, Sovraindebitamento, Licenziamento, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Incidenti stradali, Mediazione, Negoziazione assistita, Cassazione.

Credenziali

Sentenza giudiziaria

Applicazione dell’art. 2953 c.c., disciplinante il termine di prescrizione delle sentenze passate in giudicato.

Cassazione civile sez. III, sentenza n. 6321 del 05/03/2019, (ud. 19/12/2018, dep. 05/03/2019)

“L’azione di risarcimento del danno da atto amministrativo illegittimo è assoggettata non già al termine quinquennale di prescrizione di cui all’art. 2947 c.c., ma al termine decennale della “actio iudicati” ex art. 2953 c.c., decorrente dal passaggio in giudicato della sentenza amministrativa che abbia riconosciuto l’illegittimità dell’atto, a condizione però che il danno sia direttamente riferibile a tale illegittimità, il che si verifica quando la lesione della posizione giuridica accertata dal giudice amministrativo costituisce l’oggetto della domanda risarcitoria ” (cfr. Cass. 430/2019).