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Licenziamento per Giustificato Motivo Oggettivo: Il Caso del Magazziniere Trasferito a nuovo reparto poi chiuso...

Scritto da: Domenico Pelosi - Pubblicato su IUSTLAB

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Licenziamento per Giustificato Motivo Oggettivo: Il Caso del Magazziniere Trasferito e Licenziato

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è una delle tipologie di licenziamento previste dalla legge italiana. In generale, questo tipo di licenziamento è legato a ragioni economiche, organizzative o produttive che spingono un'azienda a dover ridurre il personale. Ma cosa succede se dietro il motivo economico si nasconde una situazione non del tutto chiara o legittima? Oggi analizziamo un caso particolare che riguarda un lavoratore magazziniere che, dopo dieci anni di servizio, è stato trasferito in un nuovo reparto per poi essere licenziato dopo la chiusura di questo reparto appena sessanta giorni dopo il trasferimento.

La Situazione del Magazziniere: Trasferimento e Chiusura del Reparto

Il lavoratore di cui parliamo è stato assunto dopo il 2015 in un'azienda con più di 15 dipendenti a livello locale e più di 60 dipendenti a livello nazionale. Per dieci anni ha svolto le mansioni di magazziniere, un lavoro che richiede competenze specifiche e una certa esperienza. Dopo questo lungo periodo di servizio, l'azienda ha deciso di trasferirlo in un nuovo reparto, un reparto che era composto solo da lui e da due stagisti. Dopo appena sessanta giorni, questo reparto è stato chiuso e il lavoratore è stato licenziato con la motivazione del giustificato motivo oggettivo, ossia per ragioni organizzative ed economiche legate alla chiusura del reparto.

A prima vista, il licenziamento potrebbe sembrare legittimo: l'azienda chiude un reparto e quindi non ha più bisogno dei dipendenti assegnati a quel reparto. Tuttavia, la situazione è molto più complessa e presenta diversi elementi che potrebbero far ritenere il licenziamento illegittimo.

Gli Elementi di Illegittimità del Licenziamento

Per comprendere meglio gli elementi che rendono questo licenziamento potenzialmente illegittimo, è necessario analizzare alcuni aspetti chiave della vicenda:

  1. Trasferimento Sospetto e Temporaneo: Il primo elemento che fa sorgere dubbi sulla legittimità del licenziamento è il trasferimento del lavoratore in un reparto che è stato chiuso dopo soli sessanta giorni. Questo trasferimento potrebbe essere interpretato come un tentativo dell'azienda di creare le condizioni per giustificare il licenziamento. In altre parole, l'azienda avrebbe potuto trasferire il lavoratore in un reparto destinato alla chiusura proprio per avere una giustificazione per licenziarlo successivamente. Questo comportamento è contrario ai principi di correttezza e buona fede che devono guidare le relazioni tra datore di lavoro e lavoratore.

  2. Mancanza di Prova dell'Impossibilità di Ricollocazione: Un altro elemento fondamentale è la mancata dimostrazione da parte dell'azienda dell'impossibilità di ricollocare il lavoratore in altre mansioni. La legge prevede che, prima di procedere a un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro debba verificare se è possibile ricollocare il lavoratore in altre posizioni all'interno dell'azienda. In questo caso, l'azienda ha più di 60 dipendenti a livello nazionale, il che significa che avrebbe potuto avere diverse opportunità di ricollocazione per il lavoratore. Se non è stato fatto alcun tentativo concreto di ricollocare il lavoratore, il licenziamento può essere considerato illegittimo.

  3. Composizione del Reparto e Mancanza di Stabilità: Il reparto in cui il lavoratore è stato trasferito era composto solo da lui e da due stagisti. Questo indica una mancanza di stabilità e di continuità del reparto stesso. Trasferire un lavoratore con dieci anni di esperienza in un reparto così precario potrebbe essere interpretato come un tentativo di isolarlo e di creare una situazione destinata a fallire, con l'obiettivo finale di giustificare il licenziamento. Anche questo comportamento sarebbe contrario ai principi di correttezza e buona fede.

  4. Tempistica del Licenziamento: La tempistica è un altro elemento sospetto. Il reparto è stato chiuso dopo soli sessanta giorni dal trasferimento del lavoratore. Questa rapidità fa sorgere il dubbio che la chiusura del reparto fosse già pianificata al momento del trasferimento del lavoratore. Se così fosse, l'azienda avrebbe agito in malafede, trasferendo il lavoratore in un reparto destinato alla chiusura per poi licenziarlo.

Le Conseguenze dell'Illegittimità del Licenziamento

Se il licenziamento viene ritenuto illegittimo, il lavoratore ha diritto a ottenere tutela legale. Essendo stato assunto dopo il 2015, il lavoratore è soggetto alla disciplina del cosiddetto "contratto a tutele crescenti", introdotto dal Jobs Act. Vediamo quali sono le possibili conseguenze per l'azienda in caso di illegittimità del licenziamento:

  1. Reintegrazione e Risarcimento del Danno: In alcuni casi, il giudice potrebbe disporre la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro. Questo accade quando viene dimostrato che il licenziamento è manifestamente infondato, ad esempio se è evidente che il reparto è stato chiuso solo per giustificare il licenziamento. In caso di reintegrazione, il lavoratore ha diritto anche a un risarcimento del danno, che può arrivare fino a un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto.

  2. Indennità Risarcitoria: Se il giudice non ritiene opportuno disporre la reintegrazione, l'azienda potrebbe essere condannata a pagare un'indennità risarcitoria. Questa indennità è calcolata in base all'anzianità del lavoratore e può variare da un minimo di 6 a un massimo di 36 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto. Nel caso del nostro lavoratore, con dieci anni di anzianità, l'indennità potrebbe essere significativa

Cosa Può Fare il Lavoratore in Caso di Licenziamento Illegittimo

Se un lavoratore si trova in una situazione simile a quella descritta, è importante agire prontamente per tutelare i propri diritti. Ecco alcuni passi che il lavoratore può intraprendere:

  1. Impugnare il Licenziamento: Il lavoratore ha 60 giorni di tempo dalla data di ricevimento della lettera di licenziamento per impugnare il licenziamento. L'impugnazione è un atto formale con cui il lavoratore contesta la validità del licenziamento e chiede la tutela dei propri diritti. Dopo l'impugnazione, il lavoratore ha ulteriori 180 giorni per depositare il ricorso presso il tribunale del lavoro.

  2. Raccogliere Prove: È fondamentale raccogliere tutte le prove possibili a sostegno della propria posizione. Ad esempio, il lavoratore potrebbe raccogliere documenti che dimostrino la mancanza di tentativi di ricollocazione da parte dell'azienda, testimonianze di colleghi o qualsiasi altro elemento che possa provare la malafede dell'azienda. Inoltre, potrebbe essere utile raccogliere prove che dimostrino l'esistenza di altre posizioni disponibili nell'azienda al momento del licenziamento. Più prove si riescono a raccogliere, maggiori sono le possibilità di dimostrare l'illegittimità del licenziamento senza considerare poi che contemporanemaente sono stati assunti altrimagazzinieri....

Conclusioni: La Tutela dei Diritti dei Lavoratori

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è uno strumento che le aziende possono utilizzare in caso di effettive necessità economiche, organizzative o produttive. Tuttavia, questo strumento non deve essere abusato per liberarsi di lavoratori scomodi o per ridurre il personale senza una reale giustificazione. Nel caso del nostro magazziniere, diversi elementi fanno pensare che il licenziamento sia stato adottato in maniera illegittima, violando i principi di correttezza e buona fede che devono sempre guidare le relazioni tra datore di lavoro e lavoratore.

Per i lavoratori, è importante conoscere i propri diritti e sapere che, in caso di licenziamento, esistono strumenti legali per contestare la decisione del datore di lavoro. Quindi impugnare il licenziamento nei tempi previsti e raccogliere tutte le prove possibili sono passi fondamentali per tutelare i propri diritti e ottenere giustizia.

Ricordate: Fai valere i tuoi diritti e rispetta i tuoi obblighi. Nessuno dovrebbe essere costretto a subire un licenziamento ingiusto senza combattere per la propria dignità e il proprio futuro lavorativo.



Avv. Domenico Pelosi - Avvocato Lavorista

Prima consulenza sempre gratuita.Da oltre 35 anni difendo i lavoratori ed alle lavoratrici nel rivendicare i propri diritti. Ho una profonda conoscenza delle normative e delle procedure legali necessarie per difendere i diritti dei Lavoratori e di chi ha subito danni da malasanità.Ogni caso è trattato con la massima cura e precisione. Abbiamo aiutato molti lavoratori a ottenere giustizia e risarcimenti per ingiustizie subite sul posto di lavoro. Le testimonianze dei nostri clienti soddisfatti sono una prova della nostra efficacia. Mioccupo e cons sccesso anche dirisarcimento danni da malasinità e cause contro INAIL ed INPS.




Domenico Pelosi

Esperienza


Diritto del lavoro

La mia esperienza di difesa dei lavoratori che orami è di oltre 35 anni con la quasi totalità di sucecsso per tutti i casi trattati. La mia pratica si distingue per un approccio pragmatico e orientato ai risultati, combinato con una conoscenza approfondita della normativa vigente e delle ultime pronunce giurisprudenziali. Credo fermamente che ogni lavoratore abbia il diritto di essere trattato con equità e dignità e mi adopero per garantire che tali principi siano rispettati in ogni caso che seguo. La mia missione è rappresentare i lavoratori con determinazione e professionalità, sviluppando strategie legali solide e personalizzate


Sicurezza ed infortuni sul lavoro

Nel mio percorso professionale ho acquisito una profonda conoscenza delle dinamiche legate alla tutela contro gli infortuni e le malattie professionali, così come delle strategie legali più efficaci per affrontare le resistenze dell'INAIL. So bene quanto possa essere frustrante per i lavoratori vedersi negare i propri diritti, soprattutto quando si trovano a dover affrontare gravi ripercussioni sulla salute e sulla capacità di lavoro. Per questo motivo, mi impegno con dedizione a garantire che ogni lavoratore ottenga il riconoscimento delle proprie condizioni, puntando sempre alla massima giustizia e alla completa sua tutela.


Licenziamento

Ho affrontato numerosi casi di licenziamento in cui il mio compito principale è stato quello di dimostrare l’illegittimità del provvedimento adottato dal datore di lavoro. Le mie competenze spaziano dai licenziamenti discriminatori e ritorsivi, ai licenziamenti per motivi disciplinari spesso non fondati o sproporzionati. In ogni caso, analizzo a fondo la situazione, individuando gli aspetti di diritto e di fatto che possano costituire un punto di forza per la difesa.


Altre categorie:

Malasanità e responsabilità medica, Mobbing, Previdenza, Diritto civile, Discriminazione.



Referenze

Recensione positiva

Grande disponibilità

4/2024 - Carmine P

Ho avuto il piacere di conoscere telefonicamente il Dott. Domenico Pelosi, che subito dai primi istanti della conversazione si è mostrato disponibile, concedendomi gratuitamente parte del suo tempo e la sua piena attenzione con competenza ed onestà intellettuale. Grazie avvocato, non dimenticherò mai il suo stile e la sua chiarezza di linguaggio con cui ha saputo accompagnare i suoi giusti consigli per gestire il mio problema. D'ora in avanti resterà un valido riferimento per me ogni qualvolta dovessi aver bisogno della sua consulenza legale in materia di Diritto del Lavoro. Un cordiale saluto e buon lavoro

Recensione positiva

Domenico Pelosi è l’avvocato per eccellenza.

7/2024 - Liogi C

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Esperienza di lavoro

Avvocato - Studio legale

Dal 1/1989 - lavoro attualmente qui

Nel 1989 mi sono laureato in giurisprudenza all’università Federico II° di Napoli. Ho scelto subito di dedicarmi alla difesa dei lavoratori nelle controversie con i datori di lavoro. Contemporaneamente mi sono specializzato anche in diritto previdenziale. Da qualche anno offro assistenza e consulenza anche in materia di malasanità. Sono sposato con Anna e ho tre figli. Adoro i cani tant’è che ho ben 4. Da sempre sono un grande appassionato di motori e viaggi. “La felicità è un agguato. Si viene presi alla sprovvista e forse è meglio così.” (Erri De Luca)

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