Avvocato Emanuele Crozza a Torino

Emanuele Crozza

Avvocato Penalista - Diritto Bancario


Informazioni generali

Avvocato PENALISTA iscritto all’Albo Speciale dei Patrocinanti in CASSAZIONE, con studio in Torino ed in Alessandria. Si è laureato nel 1998 presso l’Università di Bologna ed ha frequentato il Master per Giuristi d’Impresa presso la S.A.A. di Torino Nel 2001 si è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Torino dopo aver superato l’esame di abilitazione presso la Corte d’Appello di Torino e dal 2013 è iscritto nell’apposito Albo degli Avvocati Cassazionisti. Svolge attività di assistenza in tutte le fasi del procedimento penale e per qualsiasi reato.

Esperienza


Diritto penale

In diversi modi si può scoprire di essere coinvolti in un procedimento penale: un fermo, una perquisizione, una notifica… Inizia così un tragitto che molte volte si rivelerà lungo e tortuoso, durante il quale sarà necessario agire attentamente per poter chiarire al più presto il proprio eventuale effettivo ruolo nella vicenda oggetto di indagine. L’Avvocato penalista, con il quale deve nascere un rapporto di fiducia, rimane affianco al proprio assistito in tutte le fasi del procedimento penale: indagini preliminari, processo ed esecuzione della pena. Nel rispetto delle regole, per l’Avvocato penalista il cliente è sacro.


Sostanze stupefacenti

L'Avvocato Emanuele Crozza ha maturato esperienza in processi per stupefacenti anche in casi di associazione, seguendo procedimenti penali con vari soggetti coinvolti. Trattasi di procedimenti molto delicati ove è necessario uno studio molto approfondito ed attento per evitare condanne ingiuste


Violenza

Le false denunce di violenza, le ricostruzioni distorte delle vicende, l'esasperazione dei toni e tutte le condotte processuali sleali rischiano di compromettere la tutela delle vere vittime. Giustamente il legislatore prevede pene severe per i reati di violenza ed il difensore deve essere molto preparato e vigile a tutela delle garanzie costituzionali pure a favore di chi è accusato di crimini violenti. E' importante essere assistiti bene fin dall'inizio del procedimento per evitare di fare scelte sbagliate con conseguenze a volte irreparabili. Non sempre chi è accusato di violenza è veramente colpevole


Altre categorie:

Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Diritto penitenziario, Diritto bancario e finanziario, Usura, Fallimento e proc. concorsuali, Diritto commerciale e societario, Malasanità e responsabilità medica, Incidenti stradali, Cassazione, Gratuito patrocinio, Multe e contravvenzioni.


Referenze

Pubblicazione legale

Guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti

Pubblicato su IUSTLAB

L’art. 187 C.d.S. punisce il soggetto che si mette alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, prevedendo tra l’altro la revoca della patente nel caso in cui lo stesso soggetto abbia causato un incidente. Se le indagini tossicologiche (esami del sangue/urine) risultano NON NEGATIVE, gli operatori inviano alla compente Procura della Repubblica la notizia di reato. Solitamente il PM richiede ed ottiene un Decreto Penale di condanna al quale, se si ritiene di non essersi messi alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, è possibile fare opposizione entro 15 giorni dalla notifica. Se, invece, il PM procede con la notifica dell’avviso ex art 415 bis cpp, è possibile chiedere di essere sentiti entro 20 giorni dalla notifica, sempre se si ritiene di non essersi messi alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti Infatti la Corte di Cassazione IV sezione penale con la sentenza n.7199 del 2024 ribadito il principio secondo cui, ai fini della configurabilità del reato di cui all’art 187 C.d.S., non è sufficiente che l'agente si sia posto alla guida del veicolo subito dopo aver assunto droghe, ma è necessario che egli abbia guidato in stato di alterazione causato da tale assunzione (Sez. 4, n. 41376 del 18/7/2018, Basso, Rv. 274712-01; n. 15078 del 17/1/2020, Gentilini, Rv. 279140, in cui, in motivazione la Corte ha chiarito che, diversamente dall'ipotesi di guida sotto l'effetto di alcool, la mera alterazione non è punibile, se non derivante dall'uso di sostanza, né è punibile il semplice uso non accompagnato da alterazione). In altri termini la condotta tipica della contravvenzione di cui all’art 187 C.d.S. non è quella di chi guida dopo avere assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida "in stato di alterazione psicofisica" determinato da tale assunzione e, pertanto, perché possa affermarsi la responsabilità dell'agente non è sufficiente provare che, precedentemente al momento in cui lo stesso si è posto alla guida, egli abbia assunto stupefacenti, ma altresì che egli guidava in stato di alterazione causato da tale assunzione. Ciò richiede, quindi, non soltanto l'accertamento del dato storico dell'avvenuto uso di sostanze stupefacenti, ma anche quello dell'influenza sulle condizioni psico-fisiche dell'assuntore durante il tempo della guida del veicolo. Tale ultimo accertamento può essere dimostrato attraverso gli esami biologici dimostrativi della avvenuta precedente assunzione dello stupefacente in associazione ai dati sintomatici rilevati al momento del fatto (con la valorizzazione delle deposizioni raccolte e del contesto in cui il fatto si è verificato), senza che sia però necessario espletare una specifica analisi medica (nella specie, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza di condanna, sul rilievo che il giudice di merito non aveva spiegato specifica motivazione a supporto della necessaria alterazione attraverso puntuale valorizzazione del contesto) (Sez. 4, n. 12409 dei 06/03/2019, non mass.). Nel caso preso in esame il giudice aveva totalmente omesso di argomentare a riguardo di questo essenziale elemento della fattispecie illecita, avendo in realtà omesso in radice di rendere motivazione circa la relazione ravvisata tra i dati di fatto così come esposti e la previsione legale. Del tutto assente, quindi, l'esplicitazione del percorso logico-giuridico che è a monte della pronuncia di condanna. E se la presentazione delle circostanze rilevanti (presenza di cannabinoidi nel sangue, coinvolgimento in uri incidente stradale senza interessamento di altri veicoli, condizione di conducente di tale veicolo) può valere, per significatività di esse, quale implicita esplicazione del giudizio di ricorrenza di alcuni elementi di fattispecie, altrettanto non può dirsi per l'esistenza di alterazione psico-fisica durante le fasi della guida del veicolo.

Caso legale seguito

Processo alla movida torinese

La reazione dei gestori dei locali sull'inchiesta penale che li vede indagati

L'Avvocato Emanuele Crozza assiste il gestore di uno dei locali coinvolti nell'indagine della Procura della Repubblica di Torino sulla movida Torinese

Caso legale seguito

Processo Thyssenkrupp

Corte d'Assise di Torino

L'Avvocato Emanuele Crozza ha rappresentato i famigliari di una delle vittime nel processo Thyssenkrupp.

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Lo studio

Emanuele Crozza
Via Millefonti N. 43
Torino (TO)

Sede secondaria:
PIAZZA SANTO STEFANO N.10
Alessandria (AL)

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