Avvocato Fabrizio Rega a Castellammare di Stabia

Fabrizio Rega

Avvocato penalista in Castellammare di Stabia

Informazioni generali

Mi chiamo Fabrizio Rega e mi occupo di diritto penale, con particolare riguardo ai delitti contro la persona. Durante la mia formazione, svolta sia come praticante avvocato che come tirocinante ex art. 73, ho sviluppato una particolare propensione per i delitti coperti dal c.d. Codice Rosso (L. 69/2019), avendo avuto l'opportunità di difendere i miei assistiti sia come imputati che come persone offese. In virtù del mio percorso di studi - impreziosito dalla preparazione al concorso in magistratura - ho profonda conoscenza del sistema penale nella sua interezza. Il mio lavoro si caratterizza per: competenza, passione ed empatia.

Esperienza


Diritto penale

Durante la mia esperienza professionale ho avuto approfondito e affrontato questioni di ogni genere. In special modo, ho potuto redigere atti e partecipare alle udienze aventi come capo d'imputazione i reati di cui all'art. 416 bis (associazione a delinquere di stampo mafioso); DPR 309/90 (testo unico stupefacenti); L. 60/2019 (codice rosso). L'avvocato deve essere una guida per il proprio assistito, non lasciarlo mai solo, risolvere ogni perplessità che quest'ultimo porta seco.


Violenza

Il mio campo di specializzazione sono i delitti contro la persona, avendo presenziato e affrontato una moltitudine di processi, sia nella veste di persona offesa (costituita parte civile) che come imputato. Nel primo senso, la mia preoccupazione principale è quella di risarcire il danno patito, soddisfando - qualora possibile - anche l'esigenza retributiva della sanzione. Nel secondo senso, il mio obiettivo è evitare di pervenire ad un processo penale. Il più delle volte, infatti, la soluzione migliore è trovare l'accordo extragiudiziale.


Stalking e molestie

I reati coperti dalla L. 69/2019 (c.d. codice rosso) li ritengo il mio punto di forza. Ho affrontato una moltitudine di processi, dalla fase delle indagini sino al giudizio in appello/cassazione. Questa esperienza mi ha permesso di sviluppare una profonda preparazione e conoscenza delle singole questioni possibili. Inoltre, ritengo fondamentale l'empatia verso l'assistito, il quale si trova in uno stato di "debolezza" dal momento delle indagini. Sul punto, segnalo la mia collaborazione con il comitato editoriale di alcune riviste scientifiche, rivolta proprio all'approfondimento di questioni relative ai reati in questione.


Altre categorie

Sostanze stupefacenti, Domiciliazioni e sostituzioni, Truffe, Omicidio, Discriminazione, Diritto penitenziario, Risarcimento danni, Malasanità e responsabilità medica, Diritto dell'informatica, Diritti umani, Gratuito patrocinio.



Credenziali

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Il ruolo del consenso nei rapporti sessuali

4/2025

L'assenza di consenso è uno degli elementi costitutivi del reato di cui all'art. 609 bis c.p. La giurisprudenza è concorde nel ritenere presunta L'assenza di consenso. Ma quali sono le caratteristiche del consenso? Questo deve essere libero, costante e perdurante per la durata di tutto il rapporto. Nel caso di specie, in cui si lamentano pratiche eccedenti il consenso prestato, potrebbe pensarsi al delitto di violenza s***uale. In concreto, tuttavia, deve valutarsi la fondatezza delle accuse.

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L'aggravante della crudeltà: il caso Turetta

4/2025

La crudeltà è un qualcosa in più ed eccedente rispetto alla normale condotta che prescinde dal numero di coltellate. Paradossalmente 4 potrebbero essere più gravi di 100. Cosa significa "qualcosa in più"? Il reo deve volere infliggere un patema ulteriore alla vittima, non collegato all'evento definitivo. Un esempio per essere più chiaro: se Giulia avesse subito 75 coltellate, tutte in punti non vitali, tali da renderle lenta e dolorosa la dipartita, allora lì ci sarebbe stata la crudeltà. Perché? Perché c'è una condotta eccedente il normale nesso causale, conducendola ad un exitus lento e doloroso. Un altro esempio? Il soggetto attivo che fa scavare la tomba alla propria vittima. Qui, addirittura, non c'è nessuna condotta fisica (come le coltellate), ma c'è l'aggravante, sempre per lo stesso discorso di prima. Nel caso di specie, Filippo aggredisce Giulia e sferra i colpi alla cieca, accanendosi (involontariamente) con il cadavere della ragazza. In quel momento, ossia quando conclude la scarica di colpi, la vittima era già andata via, sicché non ha ricevuto la condotta straordinariamente violenta. Arriviamo al punto inesperienza. I Giudici, utilizzando questo termine, vogliono dire che l'agente ha sferrato tutti quei colpi perché voleva essere sicuro del compimento della condotta e non per un freddo calcolo di infliggere ulteriori sofferenze. Dalla sentenza, che comunque invito a leggere per avere una conoscenza non parziale dell'argomento, vi è l'affermazione di una condotta particolarmente violenta e censurabile sul piano sociale, caratterizzata dall'accanimento sul cadavere della vittima. I Giudici evidenziano le 75 coltellate e lo fanno bene, ma queste non sono state tali - come detto - di infliggere ulteriori sofferenze alla vittima. In sostanza, Giulia era andata via molto prima (e questo ce lo dice una perizia medica) della conclusione del fatto-reato.

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La capacità di resistenza nel delitto di maltrattamenti in famiglia

4/2025

Il reato di "maltrattamenti in famiglia" è previsto dall'art.572 del codice penale. Il reato è integrato da comportamenti reiterati, ancorché non sistematici, che, valutati complessivamente, siano volti a ledere, con violenza fisica o psicologica, la dignità e identità della persona offesa, limitandone la sfera di autodeterminazione. La Corte di Cassazione ha esaminato l'ipotesi in cui la vittima ponga resistenza al reo. In tema di maltrattamenti in famiglia , a fronte di condotte abitualmente vessatorie, che siano concretamente idonee a cagionare sofferenze, privazioni ed umiliazioni, il reato non è escluso per effetto della maggiore capacità di resistenza dimostrata dalla persona offesa, non essendo elemento costitutivo della fattispecie incriminatrice la riduzione della vittima a succube dell'agente.

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