Caso legale:
Sono stata incaricata da una coppia di debitori dopo l’avvio della procedura esecutiva immobiliare promossa dalla banca creditrice. Il debito complessivo, comprensivo di capitale, interessi e spese, ammontava a circa euro 180.000.
L’immobile oggetto del pignoramento costituiva l’abitazione principale dei debitori. Al momento dell’incarico, il giudice dell’esecuzione aveva già fissato la nomina del consulente tecnico d’ufficio per la stima del bene, ma la perizia non era ancora stata depositata.
Dopo un’attenta analisi della posizione debitoria e della documentazione bancaria, è stato avviato un confronto diretto con l’istituto di credito, evidenziando la concreta sproporzione tra il presumibile valore di realizzo all’asta e l’importo nominale del credito. È stata quindi formulata una proposta di definizione a saldo e stralcio.
La trattativa si è conclusa positivamente con l’accettazione, da parte della banca, di un pagamento complessivo di euro 55.000 a fronte dell’estinzione integrale del debito e della rinuncia alla procedura esecutiva.
L’accordo ha consentito ai clienti di salvaguardare la proprietà dell’immobile e di evitare la vendita giudiziaria, realizzando un risparmio di circa il 70% rispetto al debito originario.