Avvocato Filomena Somma a Formia

Filomena Somma

Avvocato matrimonialista e divorzista


Informazioni generali

Mi chiamo Filomena Somma e sono un Avvocato competente in tutte le tematiche connesse al diritto di famiglia. Ho gestito con successo numerosi casi, guidando i miei clienti attraverso le sfide emotive e legali associate a questioni matrimoniali. Il mio approccio si basa sulla sensibilità e sulla risoluzione collaborativa dei conflitti. Mi impegno a fornire un servizio legale di alta qualità, rispettando sempre i più elevati standard etici. Sono disponibile per offrire consulenze iniziali, durante le quali potremo esplorare insieme le soluzioni più adatte alle tue esigenze.

Esperienza


Diritto di famiglia

La mia competenza nel diritto di famiglia consiste in una combinazione di conoscenze giuridiche, esperienza pratica, abilità relazionali e sensibilità alle questioni familiari.


Divorzio

Sono un avvocato matrimonialista con una vasta esperienza e competenza nei casi di divorzio. La mia pratica è fortemente orientata alla rappresentazione di clienti attraverso il processo di divorzio, gestendo sia situazioni consensuali che contestate. . Nel corso degli anni, ho ottenuto risultati positivi per i miei clienti, cercando soluzioni rapide ed equilibrate. Il mio approccio è improntato all'empatia, affrontando le questioni emotive con sensibilità.


Unioni civili

La mia competenza nelle unioni civili consiste nella comprensione approfondita delle leggi, delle questioni finanziarie e patrimoniali, oltre ad una sensibilità alle dinamiche relazionali specifiche di chi sceglie di formalizzare la propria unione attraverso un'istituzione legale.


Altre categorie:

Separazione, Matrimonio, Affidamento, Diritto civile, Tutela dei minori, Incidenti stradali, Eredità e successioni, Adozione, Incapacità giuridica, Recupero crediti, Pignoramento, Contratti, Violenza, Stalking e molestie, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Risarcimento danni, Malasanità e responsabilità medica, Mediazione, Negoziazione assistita, Gratuito patrocinio, Domiciliazioni.


Referenze

Titolo professionale

Curatore speciale del minore

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CASSINO E CAMMINO (CAMERA NAZIONALE AVVOCATI PER LA PERSONA, LE RELAZIONI FAMILIARI E I MINORENNI) - 1/2023

l'attestato di curatore speciale del minore è uno strumento legale fondamentale che mira a proteggere e rappresentare gli interessi dei minori in situazioni complesse, fornendo loro una voce adeguata in contesti legali e amministrativi.

Pubblicazione legale

Affido condiviso: i papa’ sono ancora discriminati?

Pubblicato su IUSTLAB

La legge 54/2006 sull’affidamento condiviso dei figli nelle separazioni e nei divorzi è ancora oggi oggetto di profondo dibattito. L’affidamento condiviso è stato introdotto nel nostro sistema giuridico-giudiziario con la Legge 54/06, meglio nota come Legge Paniz , rappresentando una vera e propria rivoluzione nel nostro diritto di famiglia e minorile. L’affidamento condiviso mira a salvaguardare il valore della bigenitorialità, cioè il diritto di ogni bambino di mantenere rapporti costanti e significativi con entrambe le figure genitoriali e con i parenti fino al quarto grado . Ciò comporta che il padre e la madre prendano le decisioni più importanti in merito ai figli, di comune accordo. All’atto pratico, nessuno dei due potrà prendere una decisione per il figlio all’insaputa dell’altro, oppure, peggio ancora, nessuno dei due potrà decidere in contrasto con il parere contrario dell‘altro. Nel nostro Paese, fino al 2006, vigeva il principio prevalente della monogenitorialità che si realizzava attraversa l’affidamento esclusivo dei figli ad un solo genitore (quasi sempre le madri). E’ evidente che la figura paterna, almeno fino al 2006, sia stata sottovalutata ingiustamente, senza motivo e in palese contrasto con i principi costituzionali. Ad oggi, l’affidamento condiviso, infatti, viene considerato la regola, mentre quello esclusivo resta ormai soltanto una residuale eccezione, applicata soltanto in presenza di seri e comprovati motivi, in particolare quando uno dei genitori viene considerato non idoneo ad educare la prole, o in seguito ad episodi di violenza. Oggi non si parla più di genitore affidatario ma di di genitore collocatario. Come lascia intendere la parola, si fa riferimento a quello dei genitori che vivrà con i figli in via prevalente. Il genitore, cioè, che manterrà la residenza anagrafica con il figlio (quasi sempre la madre, salvo rare eccezioni). Nonostante l’affidamento condiviso, il genitore non collocatario rischia di essere considerato un genitore di serie B , una figura secondaria il cui ruolo educativo ed affettivo viene sicuramente limitato. Nonostante l’introduzione dell’affido condiviso, ad oggi, purtroppo, non si è ancora riusciti ad eliminare questa discriminazione nei confronti della figura paterna, se pensiamo ad es. che alcuni giudici continuano ancora a parlare di “diritto di visita” per il padre nei provvedimenti con cui dettano le regole della separazione, nei quali,spesso, ritroviamo la seguente formula: “Il padre potrà vedere il figlio nei seguenti giorni…” . Si registrano ancora molte resistenze tra gli addetti ai lavori, e, di fatto, molti padri hanno pochi spazi temporali per stare con i propri figli. Infatti, l’affido condiviso viene usato troppo spesso come arma di ricatto da uno dei genitori o da entrambi in fase di separazione/divorzio. Spesso i figli vengono usati, strumentalizzati e purtroppo manipolati dai genitori a discapito dell’altro, con conseguenze negative per i figli stessi minando, in tal senso, soprattutto il benessere psichico dei minori. Per permettere la reale applicazione dell’affido condiviso è necessario cambiare la mentalità e la coscienza dei genitori in fase di separazione, è importante che capiscano che i figli hanno bisogno di stabili punti di riferimento, di avere un rapporto continuativo e significativo con entrambe le figure genitoriali. Screditare l’altro genitore davanti ai propri figli può avere solo ripercussioni negative sulla loro stabilità emotiva e sui loro futuri rapporti relazionali, creando ragazzi arrabbiati e aggressivi. Il legislatore ha deciso di preservare la massimo l’equilibrio dei figli, anche in caso di separazione, garantendo loro di avere un buon rapporto sia con il padre che con la madre, attraverso il diritto alla bigenitorialità , c he, all’art 337 ter c.c., denuncia il principio ispiratore dell’intera disciplina in materia di rapporti tra genitori e figli nella crisi coniugale, ovvero il diritto del minore di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori e di conservare altresì rapporti significativi con gli ascendenti e i parenti di ciascuno ramo genitoriale”.

Intervista pubblica

Separazione legale: cosa significa e come funziona

ODEON TV - 9/2022

La separazione legale si riferisce alla rottura dei vincoli matrimoniali che legano marito e moglie attraverso la procedura consensuale o giudiziale. Nel momento in cui la vita matrimoniale entra in crisi, marito e moglie possono decidere come affrontare la situazione. Ogni caso è diverso, le motivazioni possono essere molto diverse tra loro. Ad esempio ci può essere semplicemente un calo di feeling nella coppia, oppure un tradimento. In ogni caso, non sempre gli interessati hanno le idee chiare su come agire. Non è certamente facile decidere la strada da percorrere, spesso la rabbia o la frustrazione del momento potrebbero confondere le idee.  La separazione non pone fine al matrimonio ma ne sospende gli effetti in attesa di una riconciliazione oppure di un procedimento di divorzio. La separazione può essere di due tipi: legale o di fatto. La separazione legale (che può essere consensuale o giudiziale) è sancita da un provvedimento del Tribunale il quale autorizza i coniugi a vivere separati e regola le loro questioni patrimoniali e personali oltre che gli aspetti relativi ai figli, compreso il diritto al mantenimento sia della prole che del coniuge più debole. La separazione di fatto, invece, è una condizione scelta dai coniugi che decidono concordemente di terminare la convivenza matrimoniale, in genere prevedendo il trasferimento di uno dei due in un’abitazione diversa da quella familiare, senza ottenere alcuna autorizzazione dal Tribunale.  La separazione di fatto non ha effetti giuridici.

Lo studio

Filomena Somma
Via Palazzo Condotto 18
Formia (LT)

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