Pubblicazione legale:
Il mini-condono
approvato oggi 24 maggio 2024 dal Consiglio dei Ministri riguarda
l’approvazione di una serie di misure che mirano a regolarizzare le piccole
difformità o le irregolarità strutturali che interessano, secondo uno studio
del Consiglio nazionale degli ingegneri, quasi l’80% del patrimonio immobiliare
italiano.
Queste
difformità o irregolarità costituiscono, allo stato, abusi edilizi
poiché la conformità urbanistica sussiste solo se vi è corrispondenza
fra lo stato di fatto dell’immobile e i relativi permessi edilizi e dunque i
progetti che a tali permessi sono allegati.
Se
la planimetria allegata all’atto di compravendita non è conforme all’attuale
stato di fatto dell’immobile che ho comperato o che vorrei comperare, devo
sapere che questo immobile è inficiato da abusi edilizi che seppure di non
particolare rilievo vanno sanati.
Pur
trattandosi di abusi minori (per esempio tramezzi, finestre, verande, diversa
distribuzione dei locali, difformi dalla planimetria di progetto) e che il
cittadino non percepisce come qualcosa di illecito, essi hanno il potere di paralizzare una
vendita, ovvero di dar luogo a cause per vizi della cosa venduta, ovvero ancora
di costituire ostacoli per il conseguimento di benefici fiscali.
Il mini-condono
è dunque certamente un’occasione che va presa in seria considerazione per
risolvere problemi che, diversamente, sono davvero irrisolvibili.
Attenzione!
Le norme sui condoni-ricordando anche quelli passati-non sono di facile
interpretazione, perché per un verso riguardano questioni tecniche, per un
altro si scontrano con la normativa urbanistica che nel nostro Paese è
stratificata e va distinta in periodi storici, prima del 1967, dopo il 1978, e
che si fonda su principi di diritto di non facile interpretazione: per tutti la
c.d. doppia conformità. Va soggiunto che il mini-condono di imminente
approvazione non sarà una sanatoria universale, ma sarà accompagnato da
previsioni di limitazioni temporali (entro quando si può fare, a pena di
decadenza) e qualitative (quali abusi?).
Per
tutte queste ragioni il mini-condono non può essere fatto senza un ausilio
tecnico. Mi occupo da oltre trent’anni di edilizia e urbanistica e dunque ho
affrontato anche i precedenti condoni edilizi con esito positivo. Mi avvalgo
della collaborazione di geometri ed ingegneri per gli accertamenti di carattere
tecnico strutturale, professionisti che hanno maturato esperienza sul campo.
Non
esiste pratica che vada a buon fine se non è preceduta da una due diligence
preventiva accurata.
Diversamente
si buttano via i soldi senza garanzia di alcun risultato. Più si investe nella
fase di verifica più vi sono garanzie di risultato.
Si allega il
provvedimento. Clicca qui.