Caso legale:
L'imputato veniva rinviato a giudizio per il reato di truffa perchè induceva in errore la persona offesa circa la sua volontà di offrire un lavoro, procurava a se o ad altri un ingiusto profitto, con corrispondente danno per la persona offesa, per la somma di euro X mendiante artifici e raggini tra l'altro, consistiti: nel contattare la persona offesa rispondendo ad un suo annuncio di ricerca di un lavoro mediante il sito Subito, nell'intrattenere più comunicazioni con la stessa rassicurandola..... il Tribunale di Milano accoglieva la tesi difensiva dell'avvocato Francesco Palumbo e assolveva l'imputato