Francesco Rizzato

Sentenza giudiziaria

L'agenzia di intermediazione calcistica cessionaria del credito del procuratore sportivo ha agito, difesa dal sottoscritto, nei confronti del calciatore il quale si negava a corrispondere la provvigione per l'attività prestata dal procuratore. Il Tribunale ha accertato la fondatezza della domanda condannando il calciatore non solo al pagamento della somma richiesta, bensì agli interessi moratori oltre che alla liquidazione delle spese legali.

Caso legale seguito

Mi preme portare l'attenzione su un caso pratico che porta a svolgere delle riflessioni sulla distanza che vi è tra sentenze di tribunali distinti su una medesima fattispecie. In una serie di controversie giudiziali tra un famoso calciatore italiano ed il suo procuratore (da me assistito) sono state sollevate una serie di eccezioni tra cui quella legata al codice del consumo e della sua applicabilità al calciatore professionista rispetto al suo procuratore. A mio avviso tale tutela non può essere applicato al caso di specie. Purtroppo la giurisprudenza in tali casi non ha percorso un ragionamento logico-giuridico univoco portando a sentenze agli antipodi l'una dall'altra. A seguito di tali giudizi, pure la rivista giuridica Judicium ha commentato il caso in questione, sposando la tesi del sottoscritto. E' singolare, ma - ahimè - non certo isolata, la circostanza in cui una medesima questione venga definita in modo totalmente distinto a seconda del Giudice che tratta la causa. Ciò deve far pensare sulla difficoltà a volte di prevedere quali possano essere gli esiti di un giudizio e consigliare con totale trasparenza il cliente sulle possibili alternative per risolvere il conflitto.

Sentenza giudiziaria

Questa vicenda è stata particolarmente gratificante a livello lavorativo ed anche a livello umano in quanto gli esecutati si trovavano in una situazione complicatissima, essendoci stato un ordine giudiziale di esecuzione di alcune opere di messa in sicurezza di un immobile che risultavano di difficile attuazione. In più erano stati condannati a versare 1.000 € di penale per ogni mese di ritardo. Alla fine di un iter giudiziale a dir poco complesso, grazie al mio supporto, sono riusciti a dimostrare che non erano tenuti all'esecuzione di quei lavori e che neppure le penali erano dovute. Il sollievo per i coniugi assistiti è stato enorme. Questo sicuramente è l'aspetto più gratificante.

Esperienza di lavoro

Dopo un anno di studi universitari a Siviglia (Spagna) mi sono trasferito iniziando a fornire supporto per un'azienda italo-spagnola per poi consolidare la mia attività con l'iscrizione nell'Albo degli Avvocati di Madrid, fornendo assistenza continuativa per Egmasa (azienda pubblica della Junta de Andalucia per il medio-ambiente) nonché supportando la Junta de Andalucia stessa tramite vari incarichi. Questo mi ha permesso non solo un perfezionamento della lingua spagnola, ma anche di conoscere in modo approfondito la normativa di quel paese, fornendo anche ora dall'Italia un supporto costante a cittadini e aziende italiane che necessitano un aiuto legale per questioni legate alle Spagna.

Sentenza giudiziaria

La ditta da me assistita lamentava la mancata manutenzione da parte della ditta incaricata di controllare gli impianti fotovoltaici della stessa. Tale presunto inadempimento aveva provocato la mancata produzione di energia elettrica. Per tale motivo, non essendo stato possibile trovare una soluzione conciliativa con controparte, la mia cliente instaurava una causa risarcitoria presso il Tribunale competente (Padova). In primo grado il Tribunale rigettava la richiesta risarcitoria. Ritenendo la sentenza non corretta e motivata in modo incoerente ho consigliato la mia cliente di proporre appello. La Corte di Appello di Venezia ha ritenuto fondato l'appello concedendo il risarcimento richiesto nella sua totalità e condannando controparte al pagamento delle spese legali dei due gradi di giudizio