Sentenza giudiziaria:
Con sentenza pubblicata in data 24 agosto 2022, la Corte Suprema di Cassazione Sezione Unite Civili si è pronunciata sul sensibile tema dello status civitatis italiano, con particolare riguardo alla questione concernente la possibile configurazione di una “rinuncia tacita” della cittadinanza da parte degli italiani emigrati in Brasile e sottoposti alla naturalizzazione di massa alla fine del diciannovesimo secolo, attesi i riflessi sulla linea di trasmissione.
Con le sentenze gemelle del 24 agosto 2022 n. 25317 e n. 25318, le Sezioni Unite della Cassazione si sono pronunciate sugli effetti del decreto della cosiddetta “grande naturalizzazione” risalente al 1889. Questo decreto aveva attribuito agli avi e ai loro discendenti stabilizzatisi in Brasile, con un provvedimento massivo, la cittadinanza brasiliana. Secondo il Ministero degli Interni, questa circostanza comportava una rinuncia tacita alla cittadinanza italiana. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha chiarito che la mera permanenza in un altro paese e la mancanza di una manifestazione di volontà non costituiscono automaticamente una rinuncia alla cittadinanza italiana. L’intenzione abdicativa deve essere manifestata espressamente, considerando la specifica natura del diritto di cittadinanza. In altre parole, l’acquisizione della cittadinanza straniera non implica necessariamente la perdita della cittadinanza italiana, a meno che non sia accompagnata da un atto spontaneo e volontario finalizzato all’acquisto della cittadinanza straniera.