Il nostro assistito veniva raggiunto da ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di essere stato il mandante/istigatore di un triplice omicidio, materialmente commesso da soggetti appartenenti ad un clan camorristico.
L’accusa era di aver chiesto ai capi di altro cartello camorristico di eseguire l’omicidio di 3 soggetti (nei confronti dei quali il nostro assistito nutriva profondo odio per ragioni legate ad una vecchia faida di camorra) i quali si erano rifugiati nel territorio da loro controllato.
Il quadro probatorio era rappresentato dalle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia i quali avevano riferito che il triplice omicidio era stato commesso a seguito di richiesta avanzata dal nostro assistito.
All’esito del dibattimento di primo grado l’imputato veniva condannato alla pena dell’ergastolo.
Proponevamo appello ed evidenziavamo che dagli atti processuali risultava anche l’esistenza di altro movente che poteva giustificare l’omicidio: le vittime appartenevano, a loro volta, ad una fazione camorristica storicamente in conflitto con il cartello di appartenenza di coloro che avevano materialmente eseguito il delitto.
Evidenziavamo altresì che le accuse dei collaboratori di giustizia contro il nostro assistito, ancorchè apparentemente convergenti, in realtà non si riscontravano vicendevolmente in quanto discordanti su particolari significativi della vicenda: in particolare un collaboratore di giustizia aveva riferito di aver sparato con un'arma non compatibile con i proiettili rinvenuti in sede autopsia.
La Corte di Assise di Appello assolveva l'imputato per non aver commesso il fatto.
Fonte: INTERNAPOLI - clicca quì
Avvocato Penalista dal 1996, sono abilitato al Patrocinio in Cassazione dal 2008. Le sedi del mio Studio Legale sono a Napoli e dal 2015 anche a Milano. Negli anni ho maturato esperienza in vari settori del diritto penale ed assisto imputati di varie tipologie di delitti: di criminalità organizzata, in materia di stupefacenti, contro il patrimonio, contro la persona, sessuali, societari, fallimentari. Ho conseguito altresì competenza nei procedimenti innanzi ai Tribunali di Sorveglianza, in quelli di esecuzione della pena ed in materia di misure di prevenzione. Assisto le parti nei Ricorsi ordinari e straordinari per Cassazione.
Rispetto a quando ho intrapreso la professione forense il ruolo dell'Avvocato Penalista si è profondamente modificato in quanto sempre maggiore è la preparazione tecnico-giuridica richiesta laddove forse in passato veniva richiesta una maggiore capacità persuasiva ed oratoria. In quest'ottica ho ritenuto sempre essenziale privilegiare l'approfondimento delle questioni procedurali e lo studio analitico degli atti processuali in quanto ritengo che una buona difesa non possa prescindere da questi due aspetti che vanno comunque accompagnati dalla capacità di farsi comprendere ed ascoltare sia dai Giudici che dai propri assistiti.
Ho assistito più volte imputati di violenza sessuale. La difficoltà nella difesa in tali tipologie di processi deriva soprattutto dalle modalità con le quali i reati di violenza sessuale vengono perpetrati. Trattandosi di reati che, nella maggior parte dei casi, non avvengono in presenza di testimoni ma si consumano in contesti ove sono presenti solo la vittima ed il presunto aggressore, la prova a carico dell'imputato è rappresentata quasi esclusivamente dalla narrazione della persona offesa che, se precisa e credibile, rende difficoltoso dimostrare l'estraneità e la non colpevolezza dell'imputato.
I procedimenti per stalking e molestie personali sono aumentati in misura esponenziale negli ultimi anni. Alla luce dell'introduzione della fattispecie di cui all'art. 612 bis c.p. (atti persecutori) avvenuta nel 2009, sono punite dal legislatore una serie di condotte minacciose o moleste, purché reiterate, idonee a cagionare in chi le subisce un grave stato di ansia o di paura. In questi casi può essere utile per la difesa dimostrare che la denuncia per stalking spesso è strumentale ed è finalizzata a vendicarsi rispetto a condotte che hanno determinato sofferenza emotiva ma che non sono penalmente rilevanti (tradimenti etc.).
Reati contro il patrimonio, Omicidio, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Cassazione, Risarcimento danni.
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