La nostra assistita è stata raggiunta da una ordinanza di custodia cautelare per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. per aver ricoperto un ruolo direttivo in un clan camorristico. Il quadro indiziario a suo carico era costituito dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia che la indicavano come vertice di un gruppo camorristico appartenente ad una confederazione di clan operante nel territorio di Napoli nonché dagli esiti di attività di intercettazione ambientale. Avverso l’ordinanza di custodia cautelare abbiamo proposto ricorso al Tribunale del Riesame ed abbiamo evidenziato che dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dalle attività di intercettazione non emergeva alcuna condotta concreta posta in essere dall'indagata da cui si potesse evincere l’assunzione da parte sua di un ruolo apicale all’interno del clan camorristico. Abbiamo altresì evidenziato che dalle attività di indagine effettuate dalla P.G. emergeva che la nostra assistita era soggetto “rispettato” nell’ambiente delinquenziale in quanto moglie di un noto boss ma che, in concreto, non aveva realizzato alcuna attività sintomatica della sua appartenenza con ruolo dirigenziale al sodalizio. Il Tribunale del Riesame condividendo le nostre argomentazioni ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare per assenza dei gravi indizi di colpevolezza. Il PM ha chiesto il rinvio a giudizio della nostra assistita e pertanto abbiamo definito il procedimento con il rito abbreviato. Il PM ha chiesto la condanna dell’imputata ad anni 14 di reclusione. Il GIP ha assolto la nostra assistita per non aver commesso il fatto.
Avvocato Penalista dal 1996, sono abilitato al Patrocinio in Cassazione dal 2008. Le sedi del mio Studio Legale sono a Napoli e dal 2015 anche a Milano. Negli anni ho maturato esperienza in vari settori del diritto penale ed assisto imputati di varie tipologie di delitti: di criminalità organizzata, in materia di stupefacenti, contro il patrimonio, contro la persona, sessuali, societari, fallimentari. Ho conseguito altresì competenza nei procedimenti innanzi ai Tribunali di Sorveglianza, in quelli di esecuzione della pena ed in materia di misure di prevenzione. Assisto le parti nei Ricorsi ordinari e straordinari per Cassazione.
Rispetto a quando ho intrapreso la professione forense il ruolo dell'Avvocato Penalista si è profondamente modificato in quanto sempre maggiore è la preparazione tecnico-giuridica richiesta laddove forse in passato veniva richiesta una maggiore capacità persuasiva ed oratoria. In quest'ottica ho ritenuto sempre essenziale privilegiare l'approfondimento delle questioni procedurali e lo studio analitico degli atti processuali in quanto ritengo che una buona difesa non possa prescindere da questi due aspetti che vanno comunque accompagnati dalla capacità di farsi comprendere ed ascoltare sia dai Giudici che dai propri assistiti.
Ho assistito più volte imputati di violenza sessuale. La difficoltà nella difesa in tali tipologie di processi deriva soprattutto dalle modalità con le quali i reati di violenza sessuale vengono perpetrati. Trattandosi di reati che, nella maggior parte dei casi, non avvengono in presenza di testimoni ma si consumano in contesti ove sono presenti solo la vittima ed il presunto aggressore, la prova a carico dell'imputato è rappresentata quasi esclusivamente dalla narrazione della persona offesa che, se precisa e credibile, rende difficoltoso dimostrare l'estraneità e la non colpevolezza dell'imputato.
I procedimenti per stalking e molestie personali sono aumentati in misura esponenziale negli ultimi anni. Alla luce dell'introduzione della fattispecie di cui all'art. 612 bis c.p. (atti persecutori) avvenuta nel 2009, sono punite dal legislatore una serie di condotte minacciose o moleste, purché reiterate, idonee a cagionare in chi le subisce un grave stato di ansia o di paura. In questi casi può essere utile per la difesa dimostrare che la denuncia per stalking spesso è strumentale ed è finalizzata a vendicarsi rispetto a condotte che hanno determinato sofferenza emotiva ma che non sono penalmente rilevanti (tradimenti etc.).
Reati contro il patrimonio, Omicidio, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Cassazione, Risarcimento danni.
Studio Legale Avv. Gian Paolo Schettino
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