Un componente del collegio sindacale di una società a responsabilità dichiarata fallita viene indagato, in concorso con l'amministratore, per il reato di bancarotta fraudolenta, per non aver impedito l'omessa tenuta delle scritture contabili e, nello specifico, la mancata redazione dei bilanci nelle annualità antecedenti la dichiarazione di fallimento della società. Abbiamo chiesto che il nostro assistito fosse sottoposto ad interrogatorio da parte del PM e, in quella sede, abbiamo chiarito che l'indagato, nella sua qualità di componente sindacale, aveva più volte sollecitato l'amministratore ad una corretta tenuta delle scritture contabili nonché alla redazione del bilancio da sottoporre ad approvazione dall'assemblea dei soci e che, nonostante le sollecitazioni del collegio sindacale, l'amministratore era rimasto inerte e non vi aveva dato seguito per cui gli inviti a provvedere erano stati reiterati ma senza successo alcuno. Abbiamo poi incaricato un esperto di diritto societario di redigere una consulenza in merito alle comunicazioni intercorse tra il collegio sindacale e l'amministratore e di rilasciare un parere giuridico sulla effettività dei poteri spettanti al collegio sindacale in caso di inerzia dell'amministratore. Ottenuta la consulenza abbiamo redatto una memoria difensiva indirizzata al PM ed abbiamo evidenziato la carenza di dolo, sia diretto che eventuale, nella condotta del nostro assistito e la mancanza del nesso di causalità tra condotta dei sindaci e la omessa conservazione delle scritture contabili. Il PM ha chiesto l'archiviazione del procedimento ed il GIP ha provveduto in conformità.
Avvocato Penalista dal 1996, sono abilitato al Patrocinio in Cassazione dal 2008. Le sedi del mio Studio Legale sono a Napoli e dal 2015 anche a Milano. Negli anni ho maturato esperienza in vari settori del diritto penale ed assisto imputati di varie tipologie di delitti: di criminalità organizzata, in materia di stupefacenti, contro il patrimonio, contro la persona, sessuali, societari, fallimentari. Ho conseguito altresì competenza nei procedimenti innanzi ai Tribunali di Sorveglianza, in quelli di esecuzione della pena ed in materia di misure di prevenzione. Assisto le parti nei Ricorsi ordinari e straordinari per Cassazione.
Rispetto a quando ho intrapreso la professione forense il ruolo dell'Avvocato Penalista si è profondamente modificato in quanto sempre maggiore è la preparazione tecnico-giuridica richiesta laddove forse in passato veniva richiesta una maggiore capacità persuasiva ed oratoria. In quest'ottica ho ritenuto sempre essenziale privilegiare l'approfondimento delle questioni procedurali e lo studio analitico degli atti processuali in quanto ritengo che una buona difesa non possa prescindere da questi due aspetti che vanno comunque accompagnati dalla capacità di farsi comprendere ed ascoltare sia dai Giudici che dai propri assistiti.
Ho assistito più volte imputati di violenza sessuale. La difficoltà nella difesa in tali tipologie di processi deriva soprattutto dalle modalità con le quali i reati di violenza sessuale vengono perpetrati. Trattandosi di reati che, nella maggior parte dei casi, non avvengono in presenza di testimoni ma si consumano in contesti ove sono presenti solo la vittima ed il presunto aggressore, la prova a carico dell'imputato è rappresentata quasi esclusivamente dalla narrazione della persona offesa che, se precisa e credibile, rende difficoltoso dimostrare l'estraneità e la non colpevolezza dell'imputato.
I procedimenti per stalking e molestie personali sono aumentati in misura esponenziale negli ultimi anni. Alla luce dell'introduzione della fattispecie di cui all'art. 612 bis c.p. (atti persecutori) avvenuta nel 2009, sono punite dal legislatore una serie di condotte minacciose o moleste, purché reiterate, idonee a cagionare in chi le subisce un grave stato di ansia o di paura. In questi casi può essere utile per la difesa dimostrare che la denuncia per stalking spesso è strumentale ed è finalizzata a vendicarsi rispetto a condotte che hanno determinato sofferenza emotiva ma che non sono penalmente rilevanti (tradimenti etc.).
Reati contro il patrimonio, Omicidio, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Cassazione, Risarcimento danni.
Studio Legale Avv. Gian Paolo Schettino
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