L’assistito fu denunciato dalla ex compagna per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. La donna, madre di un bambino di un anno, avuto dall’imputato, riferiva in denuncia che il suo ex compagno, dopo la fine della loro relazione sentimentale, aveva avuto dei comportamenti violenti e vessatori nei suoi confronti culminati in un episodio in cui l’uomo le aveva provocato lesioni personali guaribili in 10 giorni. In sede di dibattimentale innanzi al Tribunale siamo riusciti a dimostrare che il reato di maltrattamenti in famiglia non poteva ritenersi integrato in quanto difettavano i due elementi essenziali rappresentati dalla abitualità delle condotte vessatorie e dallo stato di convivenza. Riuscivamo altresì a dimostrare che l’episodio in cui si erano verificate le lesioni era stato in realtà un acceso contrasto tra il nostro assistito e la donna nel corso del quale vi erano state percosse e lesioni reciproche. Il Tribunale, all’esito della complessa istruttoria dibattimentale e delle arringhe delle parti, ha condiviso le nostre argomentazioni ed ha assolto l’imputato dal reato di maltrattamenti in famiglia perché il fatto non sussiste ed ha dichiarato non doversi procedere per il reato di lesioni personali per mancanza della condizione di procedibilita’ della querela.
Avvocato Penalista dal 1996, sono abilitato al Patrocinio in Cassazione dal 2008. Le sedi del mio Studio Legale sono a Napoli e dal 2015 anche a Milano. Negli anni ho maturato esperienza in vari settori del diritto penale ed assisto imputati di varie tipologie di delitti: di criminalità organizzata, in materia di stupefacenti, contro il patrimonio, contro la persona, sessuali, societari, fallimentari. Ho conseguito altresì competenza nei procedimenti innanzi ai Tribunali di Sorveglianza, in quelli di esecuzione della pena ed in materia di misure di prevenzione. Assisto le parti nei Ricorsi ordinari e straordinari per Cassazione.
Rispetto a quando ho intrapreso la professione forense il ruolo dell'Avvocato Penalista si è profondamente modificato in quanto sempre maggiore è la preparazione tecnico-giuridica richiesta laddove forse in passato veniva richiesta una maggiore capacità persuasiva ed oratoria. In quest'ottica ho ritenuto sempre essenziale privilegiare l'approfondimento delle questioni procedurali e lo studio analitico degli atti processuali in quanto ritengo che una buona difesa non possa prescindere da questi due aspetti che vanno comunque accompagnati dalla capacità di farsi comprendere ed ascoltare sia dai Giudici che dai propri assistiti.
Ho assistito più volte imputati di violenza sessuale. La difficoltà nella difesa in tali tipologie di processi deriva soprattutto dalle modalità con le quali i reati di violenza sessuale vengono perpetrati. Trattandosi di reati che, nella maggior parte dei casi, non avvengono in presenza di testimoni ma si consumano in contesti ove sono presenti solo la vittima ed il presunto aggressore, la prova a carico dell'imputato è rappresentata quasi esclusivamente dalla narrazione della persona offesa che, se precisa e credibile, rende difficoltoso dimostrare l'estraneità e la non colpevolezza dell'imputato.
I procedimenti per stalking e molestie personali sono aumentati in misura esponenziale negli ultimi anni. Alla luce dell'introduzione della fattispecie di cui all'art. 612 bis c.p. (atti persecutori) avvenuta nel 2009, sono punite dal legislatore una serie di condotte minacciose o moleste, purché reiterate, idonee a cagionare in chi le subisce un grave stato di ansia o di paura. In questi casi può essere utile per la difesa dimostrare che la denuncia per stalking spesso è strumentale ed è finalizzata a vendicarsi rispetto a condotte che hanno determinato sofferenza emotiva ma che non sono penalmente rilevanti (tradimenti etc.).
Reati contro il patrimonio, Omicidio, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Cassazione.
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