Avvocato Giulia Piazza a Belluno

Giulia Piazza

Avvocato civilista e penalista

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Disagio giovanile e reati. Delitti virtuali ma molto concreti

Scritto da: Giulia Piazza - Pubblicato su IUSTLAB

Pubblicazione legale:

Lo raccontano la cronaca e le statistiche: il disagio giovanile, accresciuto dal biennio pandemico, ha imboccato una strada pericolosa

L’isolamento ha contribuito ad aumentare soprattutto i reati commessi online e gli episodi di adescamento in rete. Non solo vittime, ma sempre più spesso autori di reati: frodi informatiche, cyberbullismo, istigazione al suicidio, pornografia minorile... delitti che si consumano  principalmente nel mondo del web e dei social network, luogo virtuale dove i giovani hanno visto confinare il proprio tempo scolastico e quello di svago

Tramite lo smartphone, tutte le forme di prepotenze virtuali si amplificano, attraverso la condivisione nei vari gruppi di messaggistica istantanea e sui social network di immagini e di filmati sessualmente espliciti, anche tra minori, molto spesso inconsapevoli della gravità della condotta.

Infatti, la circolazione di tali immagini (cosiddetto sexting, di per sé lecito tra maggiorenni), può diventare reato, se coinvolge minorenni: ecco che uno scambio consensuale e apparentemente innocuo di messaggi tra adolescenti può sconfinare in gravi condotte illecite, qualora non vi sia un valido consenso alla produzione del materiale, magari frutto di condizionamento o coercizione.

Quando il materiale viene diffuso a terzi, si parla invece di sexting secondario, o revenge porn: l’art.612 ter c.p. prevede la pena da uno a 6 anni di reclusione per chi diffonde materiale -in un momento successivo alla sua produzione e di contenuto sessualmente esplicito- nel quale sia rappresentata una persona che non ha prestato il proprio consenso alla diffusione.

La norma sanziona le condotte di invio, consegna, diffusione, pubblicazione di materiale video o immagini a carattere sessuale, destinati a rimanere privati al momento della loro produzione; sono punibili anche i soggetti terzi rispetto al protagonista originario, che siano venuti in possesso delle immagini e a loro volta ne procurino la circolazione.

Il Revenge Porn lo scorso anno ha fatto registrare un incremento di casi denunciati pari al 110% e il 79% delle vittime sono donne, che a loro insaputa, vengono fotografate o riprese in atteggiamenti intimi dai partner; altre volte, cedono alle richieste dei partner e acconsentono a farsi ritrarre e spesso sono gli ex che, finita la relazione, diffondono le immagini per vendicarsi.

La violenza in rete coinvolge i minori anche sotto altre forme, come nei casi di cyberbullismo, fenomeno che comprende tutte le possibili modalità di vessazione sul web (pressioni, molestie, ricatti, ingiurie, denigrazione ecc. ).

Quali sono gli strumenti di tutela possibili a fronte del dilagare di questi reati?

La prima difesa è sempre la prudenza. Per quanto sembri banale, il primo consiglio è quello di non condividere le chiavi di accesso ai propri dispositivi: rivelando le password, si consegna la totalità delle proprie informazioni, conversazioni, e immagini ad un’altra persona, che in futuro potrebbe disporne in modo illecito (ad esempio, anche il partner, al termine di una relazione amorosa).

Se ci si accorge che su internet circolano immagini intime riguardanti la propria persona, è fondamentale chiedere aiuto e denunciare senza timore, conservando tutte le prove che possono essere utili alle Forze di Polizia per identificare l’autore del fatto.

Inoltre, è sempre possibile segnalare il reato al titolare del trattamento dati o gestore del sito internet, al fine di ottenere l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei propri dati diffusi in rete, oppure rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali, che può intervenire anche d’urgenza per la rimozione immediata.

Per quanto riguarda il contrasto al cyberbullismo, è stato istituito un tavolo tecnico per la sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno, tramite la promozione di progetti orientati sia al sostegno dei minori vittime di reato, sia alla rieducazione degli artefici di tali condotte, anche attraverso l'esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale .

Le istituzioni scolastiche sono in prima linea per offrire formazione e sostegno, ma anche le famiglie e i genitori hanno un ruolo importante nel cogliere i segnali e riconoscere il problema. Per supporto e segnalazioni è sempre attivo il numero verde 114, servizio di emergenza dedicato ai minori.

 


Avv. Giulia Piazza - Avvocato civilista e penalista

Dopo la laurea magistrale in giurisprudenza, ho svolto il tirocinio presso uno studio legale strutturato, occupandomi di redazione atti e pareri, consulenze e processi in materia civile e penale. Questa esperienza mi ha fornito una solida base, poi implementata negli anni, grazie alla preziosa collaborazione con altri studi e la gestione di numerosi casi, nelle più svariate branche del diritto. Dal 2017 esercito la professione in proprio, offrendo assistenza qualificata in campo stragiudiziale e giudiziale, a privati e aziende. Mi dedico con passione al costante aggiornamento, per garantire soluzioni rapide ed efficienti




Giulia Piazza

Esperienza


Multe e contravvenzioni

Sono specializzata nell'impugnazione di contravvenzioni al Codice della Strada, tramite ricorso al Prefetto o ricorso giurisdizionale innanzi al Giudice di Pace. Mi occupo anche di contravvenzioni in ambito penale, ossia dei reati minori, puniti con le pene dell'arresto o dell'ammenda.


Diritto di famiglia

Una delle mie specializzazioni è il diritto di famiglia. Ho seguito casi di separazioni e divorzi, con figli minori e maggiorenni. Mi approccio con la massima sensibilità ad ogni caso, dedicando particolare attenzione alla tutela dei minori. Collaboro attivamente con una mediatrice familiare, che offre il suo importante contributo nei casi più conflittuali. Il mio obiettivo principale è il mantenimento delle relazioni significative tra tutti i membri della famiglia, tutelando il diritto-dovere dei genitori di partecipare alla crescita ed educazione dei figli e garantendo la continuità affettiva.


Diritto penale

I casi che seguo abitualmente riguardano delitti contro la persona (specialmente connessi alla famiglia alle dinamiche di separazione dei coniugi), delitti contro il patrimonio, nonchè reati in materia di immigrazione (ingresso e soggiorno illegale, espulsioni amministrative e giudiziali ecc). Ho superato con profitto il corso biennale di formazione tecnica e deontologica dell'avvocato penalista, organizzato dalla Camera Penale Guido Sorbara di Treviso, valido per l'iscrizione all'elenco nazionale dei difensori d'ufficio. Sono abilitata al patrocinio a spese dello Stato.


Altre categorie:

Immigrazione e cittadinanza, Eredità e successioni, Separazione, Divorzio, Incapacità giuridica, Recupero crediti, Mediazione, Domiciliazioni, Gratuito patrocinio, Reati contro il patrimonio, Fallimento e proc. concorsuali, Pignoramento, Diritto condominiale, Tutela del consumatore, Negoziazione assistita, Tutela degli anziani, Incidenti stradali, Unioni civili, Diritto civile, Matrimonio, Affidamento, Tutela dei minori, Contratti, Sostanze stupefacenti, Locazioni, Sfratto, Risarcimento danni.


Referenze

Caso legale seguito

Veicolo sequestrato ai fini della confisca

Febbraio 2024

Il mio assistito è stato fermato dalla Guardia di Finanza mentre si trovava alla guida della propria auto con targa estera albanese. L'auto veniva sequestrata ai fini della confisca, per presunta violazione del Testo Unico Leggi Doganali e contestazione della fattispecie di contrabbando. Il soggetto, cittadino italiano residente Aire fino a settembre 2023, al momento del controllo (febbraio 2024) aveva ritrasferito la residenza in Italia. Appellandomi al Regolamento Ce 1186/2009 sono riuscita a far rientrare la casistica in un regime di franchigia doganale, sostenendo che la richiesta di pagamento dei dazi per l'importazione del veicolo fosse illegittima. L'Agenzia delle Dogane ha accolto questa interpretazione, disponendo l'immediato dissequestro e restituzione del veicolo.

Caso legale seguito

Annullamento contravvenzione per assenza di omologazione autovelox

Giudice di Pace di Belluno

L'art.142 c.d.s. stabilisce che, ai fini della verifica dell'osservanza dei limiti di velocità, debbono considerarsi fonti di prova esclusivamente le risultanze di apparecchi debitamente omologati con decreto del ministero dello sviluppo economico. Allo stato, non è stato emanato dal Mise nessun decreto di omologazione degli apparecchi, i quali tutt'al più sono provvisti di certificato di approvazione emesso dal Mit. Omologazione e approvazione, tuttavia non sono sinonomi, posto che solo il primo procedimento garantisce la rispondenza dello strumento a determinate caratteristiche tecniche, che assicurino precisione e affidabilità; viceversa l'approvazione è fase eventualmente successiva alla - necessaria e preventiva - omologazione. Il Giudice di Pace di Belluno ha accolto questa interpretazione, annullando il provvedimento impugnato.

Intervista pubblica

La Lega Consumatori a difesa del cittadino

L'Amico del Popolo - 3/2019

Ho affrontato il problema delle multe illegittime, tutele a disposizione dei cittadini e possibili emendamenti al codice della strada.

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