Avvocato Giulio Dabizzi a Prato

Giulio Dabizzi

Avvocato penalista

Informazioni generali

Sono un avvocato, iscritto presso l’Ordine degli avvocati di Prato, che opera nel campo del diritto penale e del diritto dell’immigrazione. Mi sono laureato in Giurisprudenza all'Università di Firenze nel 2017, discutendo una tesi in materia di diffamazione e diritto all'oblio, con relatore il Prof. Avv. Giuseppe Conte. Fin dalla pratica forense, ho concentrato la mia attività nel diritto penale, maturando esperienza nella difesa di imputati e persone offese nei plurimi processi penali ai quali ho preso parte. Nel corso del tempo la mia attività si è ampliata al diritto dell'immigrazione.

Esperienza


Diritto penale

Mi occupo di diritto penale, assistendo indagati, imputati e persone offese in tutte le fasi del procedimento, dalla difesa in sede di indagini preliminari al processo. Offro servizi per reati contro la persona, il patrimonio e in ambito societario, garantendo un'assistenza precisa e strategica. Il diritto penale è stato sempre al centro della mia attività professionale sin dalla pratica forense.


Diritto penitenziario

Mi occupo della tutela dei diritti dei detenuti e della gestione delle problematiche legate all’esecuzione della pena, presentando, a titolo esemplificativo, richieste di misure alternative alla detenzione, di permessi premio e di liberazione anticipata.


Immigrazione e cittadinanza

Nel corso della mia attività professionale ho seguito svariate pratiche per cittadini stranieri, al fine di garantire i loro diritti e quelli dei loro familiari. In particolare, assisto i cittadini stranieri in procedure di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno, predisponendo anche, se necessario, ricorsi contro i provvedimenti di diniego. Fornisco consulenza su cittadinanza, espulsioni e regolarizzazione.


Altre categorie

Gratuito patrocinio, Diritto civile, Violenza, Stalking e molestie, Truffe, Sostanze stupefacenti, Recupero crediti.



Credenziali

Titolo professionale

Corso di diritto dell'immigrazione

Associazione Nazionale Forense - 6/2024

Corso che mi ha consentito di approfondire numerosi aspetti relativi al diritto dell'immigrazione.

Titolo professionale

Abilitazione a difensore d'ufficio

Fondazione per la formazione forense di Firenze - 5/2024

Superamento del corso di abilitazione per l'iscrizione alle liste dei difensori d'ufficio.

Pubblicazione legale

Guida in stato d'ebrezza: quali novità?

Una breve riflessione sulla reale portata innovativa del nuovo Codice della Strada in punto di guida in stato di ebrezza Negli ultimi mesi, la riforma del Codice della Strada (Legge n. 177 del 25/11/2024) ha suscitato un acceso dibattito, alimentando un certo allarmismo sull’inasprimento delle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra ciò che realmente è cambiato e ciò che, invece, è rimasto invariato. Cosa dice la legge oggi? In primo luogo, occorre chiarire che le soglie di rilevanza penale per la guida in stato di ebbrezza non hanno subito alcuna modifica. Restano quindi in vigore i seguenti limiti: Fino a 0,5 g/l: nessuna sanzione (salvo per neopatentati e conducenti professionali, per i quali vige la tolleranza zero). Tra 0,5 e 0,8 g/l: sanzione amministrativa con multa da 543 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Tra 0,8 e 1,5 g/l: scatta la rilevanza penale con arresto fino a 6 mesi, ammenda fino a 3.200 euro e sospensione della patente fino a un anno. Oltre 1,5 g/l: sanzioni ancora più gravi, con arresto fino a un anno, ammenda fino a 6.000 euro e confisca del veicolo se di proprietà del conducente. L’allarmismo diffuso: cosa (non) è cambiato Se da un lato si è diffusa l’idea che la nuova riforma abbia stravolto il regime sanzionatorio, la realtà è ben diversa: i limiti alcolemici e le relative sanzioni penali rimangono esattamente gli stessi. Ciò che è stato introdotto, invece, è un rafforzamento delle misure di prevenzione, come l’Alcolock, un dispositivo che impedisce l’accensione del veicolo laddove sia rilevatp un tasso alcolemico positivo. Tuttavia, questo obbligo riguarderà esclusivamente chi è già stato sanzionato per guida in stato di ebbrezza con tassi superiori a 0,8 g/l, ed avrà effetti per un periodo da 2 a 3 anni. L’Alcolock: tra le norme che mancano e i dubbi applicativi Sebbene la Riforma preveda l’obbligo di installazione dell’Alcolock per chi venga sorpreso a guidare sotto gli effetti dell’alcol, ad oggi il suo funzionamento pratico è ancora incerto, in quanto non sono ancora state adottate le norme che consentiranno di renderlo operativo. Inoltre, sorgono dubbi sulla sua effettiva applicabilità: cosa accadrà nell’ipotesi in cui il veicolo venga utilizzato da soggetto diverso dal proprietario? Si imporrà l’uso del dispositivo anche a chi non ha mai commesso alcuna violazione? In tal caso, i dubbi di legittimità costituzionale saranno dietro l’angolo. Un equilibrio tra sicurezza e repressione È giusto preoccuparsi della sicurezza stradale, ma è altrettanto importante evitare allarmismi ingiustificati. La guida in stato di ebbrezza resta un comportamento gravemente sanzionato, ma la riforma non introduce nuove fattispecie di reato, né abbassa le soglie di punibilità. Si cerca, piuttosto, di incentivare la prevenzione attraverso strumenti tecnologici. Questa riflessione è importante per comprendere il reale impatto della riforma: un adeguato equilibrio tra sicurezza e diritti del conducente deve sempre essere garantito, senza generare confusione o paure immotivate nella cittadinanza.

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Lo studio

Giulio Dabizzi
Via Baldinucci N. 71
Prato (PO)

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