Giuseppe D'Acunti

Titolo professionale

Il corso ha fornito gli strumenti utili a fornire assistenza giuridica agli enti locali sia nella fase della programamzione urbanistica che nella fase dell'imposizione e regolamentazione tributaria.

Pubblicazione legale

La Commissione tributaria provinciale salernitana ritiene non provata la notifica degli atti interruttivi mediante una semplice schermata video riproducente il complesso degli atti di imposizione e di esecuzione notificati al contribuente, ritenendo la stessa atto interno all’amministrazione finanziaria, privo di rilevanza giuridica, che non può assurgere a rango di prova ex art. 2697 c.c. Tale decisione si pone in sintonia con un costante indirizzo giurisprudenziale della Corte di Cassazione – sez. Tributaria - (sentenze 189834/19, 1302/18, 6887/16, 23213/14 ) secondo il quale il concessionario è sempre tenuto a fornire in giudizio la prova della notificazione della cartella, mediante l’esibizione in giudizio della relata ovvero dell’avviso di ricevimento, non ammettendosi equipollenti.

Pubblicazione legale

La C.T.R. CAMPANIA sez. SALERNO, con la sentenza n. 6736 depositata il 23 agosto 2021, nel confermare la sentenza impugnata che aveva accolto l’opposizione ad estratto di ruolo relativo a cartelle esattoriali per tasse automobilistiche degli anni d’imposta 2009 e 2010, per un importo complessivo di € 15.708,12, ha stabilito alcuni principi che stanno diffondendosi nel panorama della giurisprudenza tributaria di merito. In primis, il Collegio di Seconde Cure, aderendo all’eccezione sollevata dalla società contribuente assistita dall’ Avv. Giuseppe D’Acunti, ha ritenuto inammissibili, in quanto “in violazione dell’art. 53 d.lgs. 546/1992”, le censure contenute nell’atto di appello di ADER perché ripetitive delle censure mosse nelle controdeduzioni nel giudizio di primo grado. Nel merito, il Collegio, nel motivare la conferma della sentenza gravata, aderisce a quell’orientamento della Giurisprudenza nomofilattica che ritiene ammissibile l’eccezione di prescrizione post cartella, mediante l’impugnazione dell’estratto di ruolo, alla stregua di un’azione di accertamento negativo del credito, nonché a quell’orientamento secondo il quale la richiesta di dilazione di pagamento non costituisce acquiescenza.

Sentenza giudiziaria

Nella citata sentenza, accolta in pieno la tesi difensiva dell'Avv. Giuseppe D'Acunti circa la decadenza dell'I.N.P.S. nella riscossione delle somme dovute a titolo di omessi versamenti di ritenute previdenziali ex art. 2 comma 1-bis d.l. 563/1983, in quanto non erano stati rispettati i termini di decadenza dei 90 giorni ex art. 14 l. 689/1981 a decorrere dal 06.02.2016.

Sentenza giudiziaria

La sentenza del Collegio potentino, nel confermare la sentenza di Prime Cure del Tribunale di Lagongero (PZ), ha confermato il principio, ormai consolidato nella Giurisprudenza di Legittimità e sostenuta dal difensore dell'appellatto, Avv. Giuseppe D'Acunti, secondo il quale la prescrizione quinquennale del versamento dei contributi docuti alla gestione separata dell'INPS decorre dal giorno della loro scadenza e non, come sostenuto da INPS, dall'anno successivo, ovvero dal momento in cui viene perfezionata la dichiarazione dei redditi. Il professionista appellato ha, così, risparmiato € 5.500,00.