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Giuseppe Maniglia

Avv. Maniglia-Divorzista e Civilista Palermo

Informazioni generali

L'avvocato divorzista e civilista Giuseppe Maniglia si occupa prevalentemente di diritto di famiglia e di diritto civile. Ha maturato esperienza in diritto di famiglia con particolare riguardo i procedimenti di separazione e divorzio (consensuali e giudiziali), mantenimento dei figli, assegnazione della casa coniugale, oltre che quelli di riconoscimento di figli nati fuori dal matrimonio. Nell'ambito del diritto civile l'avvocato si occupa di cause ereditarie (ad es. divisione, impugnazione testamentaria), di risarcimento danni derivanti da fatti illeciti e malasanità. Assistenza anche con Gratuito patrocinio (libero patrocinio).

Esperienza


Diritto di famiglia

Ho maturato competenze in diritto di famiglia attraverso lo studio e l'esperienza sul campo. Da numerosi anni ho assistito molte parti in procedimenti di separazione (consensuale e giudiziale) e divorzio (congiunto e giudiziale). Ho approfondito lo studio attraverso vari corsi di formazione e l'abbonamento in banche dati e riviste giuridiche del settore. Analizzo quotidianamente le sentenze di merito e della Cassazione maggiormente rappresentative la materia.


Matrimonio

Mi sono occupato, seguendo numerosi casi come avvocato divorzista, dei diritti e doveri nascenti dal matrimonio nei confronti dei coniugi e dei figli. I coniugi possono stipulare accordi a prescindere dall'omologazione del giudice quando non vengano ad incidere su diritti e doveri dalla legge considerati inderogabili (Cass. 22.1.1994, n. 657). Le pattuizioni stipulate fra i coniugi, infatti, pur se al di fuori degli accordi omologati, hanno natura integrativa se sottoscritti nell'interesse della famiglia. Possibile assistenza con Gratuito patrocinio (detto anche impropriamente libero patrocinio).


Eredità e successioni

Patrocino da molti anni in cause ereditarie. L'attività si svolge prevalentemente nel far riconoscere delle quote di legittima, lesa da disposizioni testamentarie. Parallela a tale attività vi sono le richieste di divisione ereditaria. Non da ultimo nella materia di eredità e successioni ho svolto con successo delle mediazioni civili.


Altre categorie

Separazione, Divorzio, Diritto del lavoro, Diritto civile, Gratuito patrocinio, Domiciliazioni.



Credenziali

Pubblicazione legale

L’abbandono volontario della casa familiare con i figli minori può comportare l’addebito della separazione

Cassazione

L caso riguarda uno dei coniugi (moglie), che - volontariamente e senza alcun apparente e giustificato motivo - abbandonava la casa coniugale, allontanandosi insieme ai figli minorenni, ovvero quello che comunemente viene definito come abbandono del tetto coniugale della moglie con i figli.

Pubblicazione legale

L'inosservanza dell'obbligo di fedeltà coniugale non può giustificare, da sola, una pronuncia di addebito

Cassazione

Con la sentenza in commento, la Suprema Corte ha affrontato il delicato tema delle crisi coniugali e le conseguenze di una relazione extra-coniugale ai fini della dichiarazione di addebito della separazione. La vicenda affrontata riguarda la richiesta di separazione giudiziale da parte della moglie, con richiesta di addebito a carico del coniuge, colpevole di aver intrattenuto una relazione extra-coniugale (tradimento), venendo così meno ai doveri nascenti dal matrimonio.

Pubblicazione legale

Il coniuge tradito ha diritto al risarcimento dei danni non patrimoniali subiti a causa della relazione extraconiugale del partner

Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza in oggetto, precisa che se la violazione dei doveri coniugali (tradimento extraconiugale) ha comportato sofferenze molto frustranti, il coniuge tradito ha diritto ad ottenere il risarcimento dei danni morali ex art. 2059 c.c., a prescindere dalla pronuncia di addebito in sede di separazione. A giudizio della Corte “sarà inoltre necessaria la prova del nesso di causalità fra detta violazione (tradimento extraconiugale) ed il danno, che per essere a detto fine rilevante non può consistere nella sola sofferenza psichica causata dall'infedeltà e dalla percezione dell'offesa che ne deriva - obbiettivamente insita nella violazione dell'obbligo di fedeltà - di per sé non risarcibile costituendo pregiudizio derivante da violazione di legge ordinaria, ma deve concretizzarsi nella compromissione di un interesse costituzionalmente protetto”.

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