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Avvocato Giuseppe Pitaro a Catanzaro

Giuseppe Pitaro

Avvocato Amministrativista

Informazioni generali

Titolare dal 1993 dello Studio Legale Pitaro a Catanzaro, con oltre trent’anni di esperienza, mi sono specializzato in vari ambiti del diritto, distinguendomi per competenza e dedizione. Tra i successi spicca il ricorso contro lo scioglimento del Comune di Guardavalle, uno dei pochissimi casi vinti in Italia. Impegno e determinazione caratterizzano il mio lavoro, come dimostra l’intervento sugli espropri della S.S. 182 per tutelare i proprietari coinvolti. Patrocinante in Cassazione, garantisco consulenza e assistenza legale di eccellenza.

Esperienza


Diritto amministrativo

Oltre 35 anni di esperienza. Esperto in controversie amministrative con centinaia di cause alle spalle. Consolidata esperienza anche dinanzi al Consiglio di Stato. Tra i vari successi professionali, si segnalano pronunce positive sia in materia elettorale che in materie di scioglimento di comuni per infiltrazioni mafiose e in materia di interdittiva antimafia, anche in controversie che presentano tassi di successo a livello nazionale estremamente ridotti.


Ricorso al TAR

Oltre 35 anni di esperienza, sia a tutela delle pubbliche amministrazioni che nei procedimenti contro le medesime. Diversi sono i settori nei quali l'esperienza è stata più proficua: appalti pubblici, urbanistica, diritto sanitario ed elettorale.


Diritto civile

Esperto in diritto civile, con ampia esperienza nella gestione di questioni legate a contratti, responsabilità civile, successioni, proprietà e diritti reali. Fornisco consulenza e assistenza legale personalizzata per la tutela dei diritti e la risoluzione efficace delle controversie.


Altre categorie

Diritto del lavoro, Appalti pubblici, Aste giudiziarie, Diritto di famiglia, Eredità e successioni, Separazione, Divorzio, Matrimonio, Affidamento, Adozione, Tutela dei minori, Incapacità giuridica, Diritto commerciale e societario, Fallimento e proc. concorsuali, Diritto bancario e finanziario, Usura, Contratti, Diritto tributario, Mobbing, Sicurezza ed infortuni sul lavoro, Licenziamento, Previdenza, Diritto sindacale, Diritto penale, Violenza, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti, Diritto immobiliare, Edilizia ed urbanistica, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Diritto dei trasporti terrestri, Incidenti stradali, Multe e contravvenzioni, Risarcimento danni, Malasanità e responsabilità medica, Diritto ambientale, Diritto agrario, Arte e beni culturali, Industria dell'intrattenimento, Diritto dello sport, Tutela degli anziani, Arbitrato, Mediazione, Negoziazione assistita, Cassazione, Domiciliazioni.



Credenziali

Caso legale seguito

Consiglio Stato annulla scioglimento Guardavalle

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso, annullando lo scioglimento del Consiglio comunale di Guardavalle e consentendo al sindaco, alla giunta e al consiglio di tornare in carica.

Nel febbraio 2021, il Consiglio comunale di Guardavalle è stato sciolto per presunte infiltrazioni mafiose. Ho assunto la difesa dell’amministrazione comunale, convinto che mancassero prove concrete a sostegno di tali accuse. Ho presentato ricorso al Consiglio di Stato, dimostrando che gli affidamenti di appalti erano stati effettuati nel rispetto della normativa antimafia, che non vi erano responsabilità dirette sulla controversa statua di Sant’Agazio e che l’amministrazione operava in piena legalità in tutti i settori. Il 30 giugno 2022, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso, annullando lo scioglimento e ripristinando il mandato del sindaco e del consiglio comunale. Questo risultato, uno dei pochissimi casi di successo in Italia, è stato possibile grazie a un lavoro approfondito e alla dimostrazione che non vi erano elementi concreti, univoci e rilevanti di collegamenti con la criminalità organizzata. Questo caso rappresenta un importante precedente e conferma l’importanza di difendere la legalità con determinazione e competenza. Nella giurisprudenza amministrativa, dopo svariati anni, viene affermato un solido principio di diritto: che, ai fini dello scioglimento del Consiglio comunale, sono necessari elementi indicativi di collegamenti con la criminalità organizzata concreti, univoci e rilevanti e tale rigoroso presupposto è richiesto proprio perché il potere governativo di scioglimento è particolarmente incisivo e drastico e va ad intaccare organi che sono espressione della volontà popolare, presidiata da garanzia costituzionale

Caso legale seguito

Elezioni comunali valide a Simbario, il Tar respinge ricorso della lista Versace

Resta in carica l’amministrazione di Gennaro Crispo

Nel giugno del 2024, a Simbario, un piccolo comune in provincia di Vibo Valentia, si sono svolte le elezioni comunali che hanno visto l'elezione di Gennaro Crispo a sindaco. Tuttavia, questo risultato è stato contestato dalla lista avversaria guidata da Raffaele Versace, che ha presentato un ricorso al TAR della Calabria. Secondo i ricorrenti, ci sarebbero state irregolarità che avrebbero invalidato il risultato elettorale, motivo per cui chiedevano l'annullamento delle elezioni. Le contestazioni si basavano principalmente su due punti. In primo luogo, si metteva in dubbio la validità di due schede elettorali. Queste schede, infatti, riportavano il segno sulla lista vincente ma anche un voto di preferenza per candidati della lista avversaria. Secondo i ricorrenti, tali schede avrebbero dovuto essere annullate. In secondo luogo, veniva contestata l’ammissione al voto assistito di nove elettori, che i ricorrenti ritenevano non avessero i requisiti previsti dalla normativa elettorale per usufruire di tale assistenza. In qualità di avvocato dell’Amministrazione comunale, il mio compito è stato quello di difendere la legittimità delle elezioni e, di conseguenza, la validità dell’elezione del sindaco Crispo. Ho affrontato il caso con un’analisi approfondita delle contestazioni mosse dalla lista avversaria, verificando la normativa elettorale applicabile e raccogliendo tutti gli elementi utili per dimostrare che le operazioni elettorali si erano svolte in maniera corretta e conforme alla legge. Uno degli aspetti centrali della difesa è stato chiarire il principio secondo cui, nei comuni con meno di 15.000 abitanti, il voto alla lista prevale su quello di preferenza. Questo significa che, se un elettore barra il simbolo di una lista, il voto è considerato valido per quella lista, anche se nello stesso momento esprime una preferenza per un candidato di un’altra lista. È una regola pensata per garantire che la volontà dell’elettore venga rispettata nella sua forma più chiara, e nel nostro caso è stato fondamentale per dimostrare la legittimità delle due schede contestate. Per quanto riguarda il voto assistito, ho dimostrato che i nove elettori in questione erano affetti da patologie che rientravano pienamente nei requisiti previsti dalla normativa elettorale. Le loro difficoltà legate alla vista o agli arti superiori rendevano legittima l’assistenza durante il voto, come previsto dalla legge. Davanti al TAR, ho esposto con chiarezza e determinazione queste argomentazioni, sottolineando come l’intero processo elettorale fosse stato condotto in modo trasparente e rispettoso delle norme. La sentenza del TAR ha confermato le nostre tesi, respingendo il ricorso della lista avversaria e sancendo la piena legittimità dell’elezione di Gennaro Crispo a sindaco di Simbario. Questa decisione non è stata solo una vittoria legale, ma anche un riconoscimento dell’importanza di rispettare la volontà popolare espressa nelle urne. Per me è stato un onore contribuire a garantire la stabilità amministrativa di un comune come Simbario, che ora può proseguire il proprio percorso sotto la guida del sindaco Crispo e della sua amministrazione.

Caso legale seguito

Soverato, divieti erogazione bevande distributori automatici: Tar sospende ordinanza sindaco

Soverato e i distributori automatici. Il TAR sospende i divieti del sindaco

Nel luglio del 2020, a Soverato, si è verificata una vicenda che ha coinvolto il settore della distribuzione automatica di alimenti e bevande. Il sindaco Ernesto Alecci aveva emesso un’ordinanza, la n. 110 del 16 luglio, con cui vietava l’erogazione di prodotti tramite distributori automatici in locali privi di personale preposto, imponendo anche limiti orari alla loro attività. Questo provvedimento ha colpito direttamente aziende come SAIBA Bar S.r.l., che si sono trovate impossibilitate a operare liberamente nonostante rispettassero tutte le normative fiscali e contrattuali. La particolarità di questa ordinanza era che riproponeva, quasi identica, un provvedimento precedente, già annullato dal TAR della Calabria perché giudicato illegittimo. Era evidente che si trattava di un atto che non teneva conto delle decisioni già prese dai giudici amministrativi. In qualità di legale della SAIBA Bar S.r.l., ho presentato ricorso al TAR, sostenendo che questa ordinanza fosse non solo vessatoria nei confronti delle imprese del settore, ma anche una chiara violazione dei principi di legalità e del libero esercizio dell’attività imprenditoriale. Ho fatto notare che queste aziende, come la mia assistita, non solo offrono un servizio importante alla comunità, ma pagano regolarmente le tasse al Comune di Soverato e garantiscono posti di lavoro. Il TAR della Calabria ha accolto la nostra richiesta, sospendendo immediatamente l’ordinanza con un decreto cautelare. Questa decisione ha permesso a SAIBA Bar di riprendere la propria attività senza restrizioni, dimostrando che le imprese hanno il diritto di operare liberamente, senza essere penalizzate da provvedimenti arbitrari. Per me, questa non è stata solo una vittoria legale, ma anche un segnale importante per le amministrazioni locali: le decisioni dei giudici vanno rispettate, e i provvedimenti amministrativi devono essere sempre conformi alla legge. Mi auguro che il Comune di Soverato prenda atto di quanto stabilito dal TAR e smetta di adottare misure restrittive ingiustificate nei confronti di aziende che, con il loro lavoro, contribuiscono alla vita economica e sociale della città.

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