Italo Guagliano

Pubblicazione legale

Nella presente pubblicazione, contenuta nella rivista scientifica Ratio Iuris, l'Avv. Guagliano analizza la sentenza n. 9049/20 della Corte di Cassazione, focalizzandosi sul caso dell'omicidio di Marco Vannini. Questa decisione giuridica solleva questioni cruciali riguardo ai reati omissivi impropri e la controversa nozione di posizione di garanzia. L'articolo mette in luce come, nonostante il lungo dibattito dottrinale, la giurisprudenza di legittimità abbia trascurato per anni la responsabilità per omesso impedimento dell’evento, ignorando le richieste di maggiore chiarezza sui criteri che definiscono la posizione di garanzia. La sentenza in esame, secondo l'analisi dell'Avvocato Guagliano, manca un'opportunità cruciale per affrontare dettagliatamente gli obblighi di garanzia, esponendosi a critiche per l'adozione di una definizione che potrebbe estendere la punibilità oltre i limiti costituzionali.

Caso legale seguito

La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto la domanda di riparazione per ingiusta detenzione presentata da un residente di Buonvicino tramite il suo avvocato, Italo Guagliano, in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso oltre dieci anni dopo la condanna. L’uomo, nel 2011, era stato condannato definitivamente a due anni e sette mesi di reclusione per lesioni personali e abuso dei mezzi di correzione. Tuttavia, all’atto dell’arresto, avvenuto nel 2023, la pena era ormai già estinta. L'indennizzo per ingiusta detenzione è di circa 7mila euro. Si tratta di un caso molto raro. Difatti, solitamente i risarcimenti per ingiusta detenzione si verificano nei casi particolari in cui il soggetto detenuto in via cautelare viene poi assolto alla fine del processo. In questo caso, l'ingiusta detenzione viene riconosciuta anche in presenza di una condanna definitiva. I fatti Un uomo residente a Buonvicino, un artista di strada oggi 50enne, viene coinvolto in una rissa e finisce a processo. Nel 2010 viene condannato a due anni e sette mesi di reclusione per lesioni e abuso dei mezzi di correzione e pochi mesi dopo, nel 2011, la procura emette un'ordinanza di carcerazione. Giacché la pena è inferiore ai tre anni, l'allora avvocato avrebbe potuto richiedere l'applicazione di una misura alternativa, ma non lo fa. Passano i canonici trenta giorni e non succede nulla. Sostanzialmente, la procura dimentica di eseguire l’arresto. L'uomo, un bracciante agricolo residente a Buonvicino, aspetta la sua sorte in silenzio. Lo arrestano soltanto l'8 febbraio del 2023, dodici anni dopo, e viene trasferito nel carcere di Paola. Qui incontra per caso il nuovo avvocato, Italo Guagliano, a cui racconta la sua storia. Il legale si accorge subito dell'errore e si attiva. Con ordinanza del 18 aprile 2023, il Tribunale di Catanzaro accogli l’istanza e dichiara l’estinzione della pena, disponendo l’immediata scarcerazione del detenuto. Poi, l'avvocato Guagliano, dopo un approfondito studio, prepara l'iter per la richiesta di un indennizzo per ingiusta riparazione del suo assistito e lo ottiene, con grande soddisfazione.

Caso legale seguito

La vicenda giudiziaria riguardava un imputato accusato di estorsione aggravata nei confronti di una cooperativa sociale di Scalea che gestiva un progetto su un terreno comunale. Difeso dall'avvocato Italo Guagliano, l'imputato è stato prosciolto dalla Corte d’Appello di Catanzaro, che ha accertato le prove della legittima proprietà del terreno da parte dell'imputato, ribaltando così la condanna precedente del Tribunale di Paola.

Caso legale seguito

Il caso riguarda un imprenditore di 33 anni della provincia di Cosenza, il quale è stato al centro di un importante procedimento giudiziario. L'imputato era accusato di aver beneficiato illecitamente di finanziamenti pubblici destinati alle piccole imprese per fronteggiare l'emergenza Covid-19. Tuttavia, il Tribunale di Paola, nella persona del Giudice dell’Udienza Preliminare Dottoressa Mesiti, lo ha assolto con la motivazione che il fatto non costituiva reato. La Guardia di Finanza – Tenenza di Scalea aveva condotto l'indagine e, nell'ambito di un'operazione di controllo sulle richieste di finanziamento effettuate durante la pandemia, aveva concluso che l'imprenditore fosse colpevole di aver ottenuto indebitamente un finanziamento di circa 50 mila euro. Tuttavia, questa accusa è stata smontata dalla difesa portata avanti dall'Avvocato Italo Ettore Guagliano. L'Avvocato Guagliano, nella sua difesa, ha argomentato che l'accusa si basava su un'errata interpretazione dei requisiti legali per l'accesso ai finanziamenti e su una predisposizione inadeguata dei moduli di richiesta da parte degli organi competenti. La sua tesi ha convinto il Giudice Mesiti, che ha accolto le argomentazioni della difesa, portando all'assoluzione dell'imputato. Questa sentenza assume un interesse particolare anche in quanto rappresenta una delle prime applicazioni della nuova formula di giudizio per l’Udienza Preliminare, introdotta dalla Riforma Cartabia. Il caso mette in luce l'importanza di una difesa legale accurata e ben fondata, come quella fornita dall'Avvocato Guagliano, la cui competenza e comprensione delle complessità legal

Caso legale seguito

Il caso riguarda V.S., un uomo di 47 anni di origini romene, che è stato protagonista di una notevole vicenda giudiziaria. V.S. era stato arrestato l'8 febbraio a seguito di una condanna del 2011 per rapina e maltrattamenti in famiglia. Tuttavia, la svolta decisiva nel suo caso è stata apportata dall'intervento dell'Avvocato Italo Ettore Guagliano del foro di Paola. Dopo l'arresto di V.S., l'Avvocato Guagliano ha prontamente agito, depositando un'istanza presso il Tribunale di Catanzaro per l'estinzione della pena e la richiesta di immediata scarcerazione del suo assistito. La sua argomentazione si è basata sulla tardività dell'esecuzione della condanna, che, secondo il suo assunto, aveva comportato l'estinzione della pena. Ciò implicava, per l'avvocato, l'illegittimità del titolo di esecuzione utilizzato per l'arresto di V.S. La tesi dell'Avvocato Guagliano ha trovato conferma nella decisione del Tribunale di Catanzaro, che ha accolto le sue doglianze. In conseguenza di ciò, il tribunale ha dichiarato estinta la pena di 2 anni e 7 mesi di reclusione a cui era stato condannato V.S., ordinandone l’immediata scarcerazione.

Speaker ad evento

Ho avuto il privilegio di essere selezionato tra i dodici partecipanti al Primo Convegno Inter-dottorale dell'Università della Calabria, dove ho presentato il mio contributo sul tema "Il corpo come strumento tecnico". In questa occasione, il mio intervento ha approfondito l'interazione tra corpo e tecnologia, con particolare attenzione alle implicazioni giuridiche delle trasformazioni tecnologiche sul corpo umano. Questo lavoro, scelto tra numerose proposte, esplora non solo l'influenza della digitalizzazione e dell'intelligenza artificiale sulle capacità fisiche e motorie, ma anche le sfide legali emergenti in un contesto in cui corpo e dispositivi tecnologici interagiscono sempre più intensamente. Il mio contributo sarà inoltre pubblicato in un volume collettaneo intitolato “Il corpo come strumento tecnico”, edito da Luigi Pellegrino Editore, consolidando così il mio apporto a questa riflessione interdisciplinare.

Speaker ad evento

L'intervento al convegno ha esplorato l'evoluzione della sorveglianza nell'era digitale, interrogandosi su come le moderne tecnologie abbiano potuto trasformare non solo le modalità ma anche il paradigma stesso della sorveglianza. Partendo dal concetto del Panopticon di Michel Foucault, che simboleggia il potere disciplinare e l'auto-sorveglianza nelle istituzioni moderne, si è evidenziato il passaggio a metodi di sorveglianza più sofisticati, quali l'intelligenza artificiale e il machine learning. Questi strumenti estendono la sorveglianza oltre la dimensione fisica, influenzando anche comportamenti e preferenze individuali. È stata sottolineata la problematica dell'"automazione del pregiudizio" con gli algoritmi, che, basandosi su dati storici, possono perpetuare discriminazioni e disuguaglianze. Inoltre, si è discusso l'impatto delle rivelazioni di Edward Snowden sulla percezione pubblica della sorveglianza, evidenziando come la consapevolezza aumentata abbia modificato l'interazione degli individui con i meccanismi di controllo, conferendo loro maggiore potere e autonomia. In conclusione, si è osservato che, nonostante i cambiamenti minimi nelle politiche di raccolta dati dopo Snowden, la consapevolezza del pubblico sulla sorveglianza ha subito una significativa trasformazione.

Caso legale seguito

Come avvocato difensore degli imputati, ho seguito con attenzione tutte le fasi di questa vicenda, iniziata nell'agosto 2015, quando i miei assistiti furono arrestati con l’accusa di aver sottratto beni dall’Hotel Perla Majestic a Belvedere Marittimo. Fin dall’udienza di convalida degli arresti, tenutasi presso il carcere di Paola, mi sono opposto con determinazione alla custodia cautelare richiesta dal Pubblico Ministero, ottenendo la scarcerazione dei miei assistiti grazie alla convinzione espressa al Gip Carmine De Rose riguardo alla reale natura delle circostanze del presunto furto. La strategia difensiva è sempre stata chiara: dimostrare che la ricostruzione accusatoria mancava di elementi fondamentali, evidenziando come parte dei beni sottratti fosse in realtà abbandonata e come altri oggetti fossero già appartenenti agli imputati. Nonostante il Tribunale di Paola abbia inizialmente pronunciato una condanna per furto aggravato, sono intervenuto impugnando la sentenza e sostenendo che le aggravanti contestate fossero infondate. La Corte d’Appello di Catanzaro ha infine accolto le mie argomentazioni, riformando la sentenza e prosciogliendo definitivamente i miei assistiti da ogni accusa, confermando così l’infondatezza delle accuse mosse nei loro confronti.

Pubblicazione legale

A qua­si quat­tro an­ni dal­la cam­pa­gna “#Break­TheIn­ter­net” lan­cia­ta dal mo­vi­men­to Fight For Fu­tu­re in ri­spo­sta al­la ri­for­ma po­sta in es­se­re dal­l’ex Pre­si­den­te de­gli Sta­ti Uni­ti d’A­me­ri­ca Do­nald Trump, vol­ta a eli­mi­na­re dal pa­no­ra­ma giu­ri­di­co la Net Neu­tra­li­ty, il pre­sen­te la­vo­ro si po­ne co­me obiet­ti­vo l’a­na­li­si del prin­ci­pio tec­ni­co-giu­ri­di­co co­no­sciu­to in Ita­lia co­me “neu­tra­li­tà del­la re­te”, in for­za del qua­le, la dif­fu­sio­ne di con­te­nu­ti cul­tu­ra­li, scien­ti­fi­ci, di­vul­ga­ti­vi, in­for­ma­ti­vi e di tut­ti flus­si di da­ti su In­ter­net do­vreb­be es­se­re trat­ta­ta da un pun­to di vi­sta tec­ni­co in ma­nie­ra pa­ri­ta­ria dai pre­sta­to­ri di ser­vi­zi, i c.d. I.S.P., af­fin­ché que­sti ul­ti­mi non pos­sa­no eser­ci­ta­re al­cu­na in­ter­fe­ren­za nel­la se­le­zio­ne dei con­te­nu­ti vei­co­la­ti.

Pubblicazione legale

Questo articolo esplora come la crisi sanitaria globale abbia riacceso il dibattito sull'importanza di Internet come strumento essenziale per l'esercizio dei diritti fondamentali, soprattutto in un periodo storico in cui le misure di lockdown hanno limitato le attività fisiche, trasformando il mondo virtuale in una piattaforma indispensabile per lavoro e comunicazione. L'articolo esamina l'enorme aumento dell'uso di Internet da parte di privati, aziende e enti pubblici, evidenziando le sfide poste da un'infrastruttura che, nonostante l'evoluzione grazie a iniziative private, mostra limiti dovuti alla mancata risposta adeguata dei pubblici poteri alle esigenze della modernità.

Caso legale seguito

Il caso si concentra su un cittadino di Maierà, identificato dalle iniziali B.C.D., accusato nel 2016 di ricettazione di una moto. Dopo un lungo processo durato sette anni, il 14 novembre 2023 il Tribunale di Paola lo ha assolto per insussistenza del fatto. L'Avvocato Guagliano ha evidenziato importanti lacune nelle prove fornite dall'accusa. Ha in particolare sottolineato l'assenza di prove concrete che attestassero il furto della moto e ha messo in discussione l'utilizzabilità dei dati provenienti dalle banche dati delle forze dell'ordine, poiché non era stata acquisita la denuncia originale del presunto furto. La Procura della Repubblica di Paola si era limitata a presentare i risultati di una consultazione del Centro elaborazione dati del Dipartimento della pubblica sicurezza. Questa banca dati raccoglie informazioni ricavate da indagini di polizia o nell’attività di prevenzione o repressione dei reati, e indicava che la moto fosse stata rubata nel 2001. Tuttavia, l'assenza della denuncia originale ha lasciato un vuoto sostanziale nelle prove dell'accusa, che ha portato all'assoluzione di B.C.D.