L'intervista è stata realizzata all'indomani della mia elezione nel Direttivo della Camera Penale di Roma ed illustra l'obiettivo programmatico concernente la problematica relativa alla diffusione, nell'ambito della collettività, della cultura garantista. Al sempre crescente morboso interesse per i fatti di cronaca si accompagna infatti il preoccupante diffondersi del giustizialismo populista. Tale fenomeno può essere arginato solo attraverso strumenti di comunicazione idonei a far presa nella collettività, difficili però da individuare.
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Sono Avvocato penalista con esperienza ultratrentennale. Laureata presso l'Università "La Sapienza" con 110 e lode, ho poi collaborato presso la cattedra del prof. Spasari per circa sei anni. Sono Cassazionista fin dall'anno 1999. Ho fatto parte del Direttivo della Camera Penale di Roma, Consigliere dell'Ordine per 15 anni, Presidente della Commissione esami d'Avvocato. Ho maturato una vasta esperienza nel processo penale in materia di reati contro la persona, contro la P.A., fiscali e fallimentari. Seguo personalmente ogni cliente con cui mantengo sempre il contatto diretto. Mi occupo anche di diritto sportivo.
Dopo un' esperienza quale componente della Corte federale d'Appello della Danza Sportiva, nell'anno 2014 sono stata chiamata a far parte della Procura Generale dello Sport presso il CONI, con il ruolo di Procuratore Nazionale dello Sport. La Procura Generale dello Sport è stata istituita nell'ambito della riforma della giustizia sportiva nell'anno 2014. Il compito è quello di coordinare e supervisionare l'attività delle singole Procure federali, di partecipare alle udienze davanti al Collegio di Garanzia dello Sport e di intervenire, se necessario, nelle indagini delle singole Procure federali.
Il mio è uno studio di famiglia, inaugurato da mio padre negli anni '50. Fin da piccola ho maturato la passione per il diritto penale al cui studio mi sono dedicata completamente. Ho cominciato la pratica seguendo il processo per l'attentato a Papa Wojtyla, in seguito ho seguito personalmente molti processi di omicidio, fra cui quello della studentessa uccisa nel 1997 presso l'Università di Roma, omicidi in ambito familiare e coniugale, casi di stupro, maltrattamenti e stalking. Ma ho anche difeso in casi di reati associativi (la maxi truffa che ha riguardato le compagnie telefoniche Telecom e Fastweb) o di bancarotte fraudolente.
Nel corso degli anni ho patrocinato in diversi processi per omicidio. Alcuni hanno avuto rilievo mediatico e l'esperienza maturata mi ha insegnato l'importanza del mantenere sempre particolare equilibrio nella gestione dei rapporti con la stampa, che spesso rischiano di avere ripercussioni sulla posizione che si rappresenta. E' anche necessario, specie nei casi prettamente indiziari, avere particolare dimestichezza con lo strumento delle indagini difensive, la cui importanza - a mio avviso - non viene solitamente valorizzata a dovere.
Stalking e molestie, Violenza, Reati contro il patrimonio, Malasanità e responsabilità medica, Cassazione, Gratuito patrocinio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti.
Livia Rossi
Piazza Euclide 2
Roma (RM)
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