Avvocato del Foro di Roma con attività prevalente nel diritto civile e nel diritto di famiglia, dei minori e delle persone. Mi occupo principalmente di procedimenti della crisi familiare: separazioni, divorzi, regolamentazione di minori non matrimoniali - in via giudiziale e consensuale - procedimenti sullo status delle persone e sulla responsabilità genitoriale, adozioni e cause di competenza del Giudice Tutelare. Opero anche in altri settori del diritto civile: recupero crediti, diritti reali, successioni, tutela stragiudiziale, contrattualistica, responsabilità civile. Collaboro stabilmente con lo Studio Legale Mauro & Attasi
Competenza, passione e dedizione per il settore della malpractice medica a tutela del sanitario e del paziente danneggiato. Lo studio con cui collaboro stabilmente (Studio Mauro & Attasi) rientra tra i difensori esterni autorizzati della ASL Roma 2, pertanto ci occupiamo con regolarità della difesa di sanitari del SSN coinvolti in cause civili e penali di malpractice medica, con richieste di risarcimento dal valore anche molto ingente.
Ho accumulato un'esperienza pluriennale nella maggior parte dei settori del diritto civile, collaborando con studi che si occupano di recupero crediti e tutela del creditore e debitore, diritto condominiale, responsabilità civile e per malpractice medica e diritto di famiglia.
Ho sviluppato una solida competenza nel diritto di famiglia, avendo affrontato e affrontando molteplici casi grazie ai quali ho maturato l'approccio umano e il ragionamento logico-giuridico necessari per questa delicata materia, dagli aspetti economici e patrimoniali ai diritti dei figli minori nelle situazioni più difficili di violenza domestica o rifiuto genitoriale. Il mio metodo è volto a comprendere e conciliare i bisogni profondi dell'assistito con la tutela del supremo interesse dei minori coinvolti, anche tramite un corretto ma attivo rapporto professionale con tutte le figure coinvolte (CTU, servizi sociali, curatore ecc.).
Separazione, Divorzio, Matrimonio, Affidamento, Risarcimento danni, Tutela dei minori, Recupero crediti.
Con ordinanza n. 31234 del 04.12.2018, la 3° sezione civile della Suprema Corte di Cassazione ha chiarito che il danno da mancata prestazione del consenso informato è risarcibile anche nel caso di un intervento chirurgico correttamente eseguito le cui conseguenze, se fossero state conosciute dal paziente, lo avrebbero portato a rifiutare l’operazione. In tale condizione, infatti, si configurerebbe una lesione del diritto alla autodeterminazione del paziente, a prescindere dal pregiudizio al diritto alla salute.
Certificato di conoscenza dell'inglese legale al livello advanced, il più alto dei livelli del certificato TOLES. Il certificato TOLES attesta la conoscenza dell'inglese legale in materia di diritto civile, diritto commerciale e bancario.
Pratica forense in diritto civile nelle materia della responsabilità extracontrattuale, del recupero crediti (pignoramenti, opposizioni esecutive, opposizioni a ordinanze ingiunzione e cartelle di pagamento), nel diritto tributario, nel diritto condominiale e nella contrattualistica.
Con l’Ordinanza n. 7757 del 08.04.2020 la Sezione III Civile della Suprema Corte di Cassazione ha confermato che, in materia di risarcimento del danno da diffamazione a mezzo della stampa, la verità dei fatti narrati, legittimante il diritto di cronaca e di critica, non è scalfita da inesattezze secondarie o marginali che non siano in grado di alterare la portata informativa dell’articolo rispetto al soggetto al quale sono riferibili. Il giudizio sulla rilevanza giuridica di tali inesattezze, ossia sulla loro idoneità a diffamare, non costituisce accertamento in fatto ma giudizio di valore.
Il tema della tutela cautelare d’urgenza, richiesta e ottenuta prima dell’udienza presidenziale di separazione e divorzio o dell’udienza di comparizione nei giudizi camerali, è sovente affrontato da dottrina e giurisprudenza familiarista. Sul punto, si riscontrano due visioni divergenti sull’ammissibilità del ricorso ex art. 700 cpc nel processo di famiglia, data l’esistenza di strumenti tipici della materia, quali i provvedimenti provvisori e urgenti ex art. 708 cpc, gli ordini di protezione ex 736 bis cpc e i rimedi monitori e risarcitori ex 709 ter cpc. Peraltro, la natura cautelare di tali istituti è a sua volta oggetto di dibattito. Ad ogni modo, è consistente la giurisprudenza che ammette una generica tutela cautelare prima dell’udienza presidenziale, a prescindere da questioni di nomen juris. Ugualmente, non mancano provvedimenti di sequestro conservativo ex art. 671 cpc o giudiziario ex art. 670 cpc adottati dal giudice della crisi familiare. Tali arresti sono fondati, principalmente, sulla necessità di tutelare il supremo interesse del minore da pregiudizi gravi e imminenti, che non possono attendere l’ordinanza presidenziale ex art. 708 cpc o altri rimedi tipici. Alcune pronunce estendono tale esigenza dal minore al genitore più “debole” da un punto di vista economico, ovvero vittima di violenza intrafamiliare. Il presente articolo si ripropone si tratteggiare il profilo della tutela cautelare in fase presidenziale, analizzando alcune pronunce emblematiche e il loro rapporto con i futuri strumenti di diritto positivo previsti dalla riforma del processo civile ex DLgs 149/2022.
Con la Sentenza n. 13136 del 08.09.2022 la XIII Sezione Civile del Tribunale di Roma ha rigettato una domanda di risarcimento ex art. 2052 cc avanzata da una veterinaria avverso il padrone di un cane da cui la donna era stata morsa poco prima di operarlo. Il tribunale, con una pronuncia che valorizza i compiti di cura della danneggiata verso l’animale, ha ritenuto che esso fosse stato affidato alla dottoressa e che la sua negligenza avesse ingenerato un caso fortuito, nonostante la presenza del padrone al momento del sinistro. La pronuncia offre l’occasione di analizzare gli elementi della responsabilità ex art. 2052 cc e la permeabilità della distinzione tra caso fortuito e responsabilità di chi ha in uso l’animale.
Unitamente alla collega Piera Attasi, in rappresentanza e difesa di un giovane padre romano, ho patrocinato presso il Tribunale di Latina una delle prime negoziazioni assistite per la regolamentazione dei figli minori nati fuori dal matrimonio: metodo non contenzioso di risoluzione delle liti già previsto da anni per le coppie sposate, ma esteso ai figli "non matrimoniali" solo dal 22 giugno 2022 dalla Riforma Cartabia. Nonostante la lontananza fisica tra i genitori, residenti in comuni diversi, il Pubblico Ministero ha accolto il nostro accordo per un tempo tendenzialmente paritario di frequentazione del minore, con mantenimento diretto da parte di entrambi i genitori nei loro tempi di spettanza, dunque senza assegno periodico.
Con Ordinanza n. 27782 del 30.10.2019 la Sezione 2° Civile della Corte di Cassazione ha chiarito che l'art. 2, comma 2-ter della Legge n. 89/2001 (c.d. "Legge Pinto"), per cui la durata del processo è da intendersi ragionevole se inferiore ai sei anni, non può trovare applicazione riguardo a un giudizio svoltosi in un solo grado.
La Sentenza n. 11268 del 01.08.2020 della Sezione X Civile del Tribunale di Roma fornisce degli spunti di riflessione sulle caratteristiche della prova del conflitto di interessi ai fini dell’annullabilità del contratto ex art. 1394 cc, anche con riferimento alle risultanze di un parallelo processo penale.
Collaboro attualmente e in modo stabile con lo Studio Legale Mauro & Attasi che si occupa prevalentemente di diritto di famiglia e, in generale, delle più importanti aree del diritto civile. La collaborazione mi ha sempre dato l'opportunità di confrontarmi con una moltitudine di casi di diritto di famiglia e diritto minorile, non solo da un punto di vista strettamente giuridico ma anche relazionale e pratico, mediante il costante confronto con le figure istituzionali tipiche di questa materia come servizi sociali, psicologi, mediatori familiari, curatori speciali. Ho potuto sviluppare lo stesso approccio pratico anche nelle altre aree del diritto civile, in particolare nella responsabilità civile, nella tutela dei diritti reali e del patrimonio immobiliare.
Tesi di laurea magistrale in Diritto Pubblico Comparato, pubblicata integralmente in nove articoli, dal gennaio all’ottobre 2019, sulla rivista giuridica telematica Cammino Diritto. Il presente elaborato analizza le problematiche relative alla definizione legale di terrorismo e al rapporto di quest’ultimo con la nozione di emergenza e relativo stato di emergenza negli ordinamenti nazionali, cui sarà contestuale una discettazione delle risposte normative al fenomeno terroristico a cui tre nazioni in particolare – Italia, Francia e Stati Uniti – hanno fatto ricorso in passato e nel contesto storico contemporaneo; contestualmente, verranno esposti i relativi strumenti di tutela dei diritti a livello nazionale e sovranazionale europeo, con particolare attenzione alla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Certificato che attesta la conoscenza della lingua inglese al livello C1
🚸Sottrazione internazionale di minore: il figlio deve rientrare nello Stato estero di residenza, anche contro la sua volontà e anche se tra i genitori vi sono rapporti conflittuali.🙅♀️ Cass., Sez. I, Ord., 02.02.2024, n. 3071 🗯Per gli Ermellini, i rapporti ostili tra i genitori non equivalgono a una situazione di pericolo ostativa al rientro del minore in patria. Oltretutto, ai sensi del Regolamento n. 1111/2019, lo Stato non può rifiutarsi di disporre il ritorno del minore, se la parte richiedente fornisce prove sufficienti che sono state previste misure adeguate per assicurarne la protezione dopo il suo ritorno. 🤗 👶E il giudice di merito aveva giustamente considerato la forte attenzione del Paese di residenza (la Svezia) verso i diritti dei minori come rassicurazione in tal senso. #genitori #figli #minori #famiglia #Separazione #divorzio #affidamento #mantenimento Pic: NightCafe
Il tema della pignorabilità della licenza all’esercizio di un’attività commerciale (nonché delle autorizzazioni amministrative in generale) non sembra godere di particolare interesse nella giurisprudenza e nella dottrina. Decisamente scarse risultano, infatti, le informazioni su questo argomento ricavabili dalle pronunce del giudice di merito o di legittimità e da lavori accademici o note a sentenza. Al fine di determinare se sia possibile sottoporre ad espropriazione forzata una licenza di esercizio del commercio, il presente articolo si baserà principalmente su pronunce e opinioni dottrinali relative a temi affini – come il sequestro conservativo della licenza o la qualificabilità della licenza taxi come bene immateriale – conducendo un ragionamento analogico verso tale specifica questione. Come si avrà modo di vedere, sembra doversi escludere la possibilità di pignorare siffatta licenza amministrativa, principalmente in ragione della sua natura di provvedimento e per motivi legati alla giurisdizione del giudice dell’esecuzione.
⚖️Con Ordinanza del 16.01.2024 la Sezione I del Tribunale di Roma ha adottato provvedimenti temporanei e urgenti in un giudizio di separazione tra un uomo, usufruttuario della casa coniugale, e la moglie nuda proprietaria in forza di donazione fattale dal marito stesso. Nella casa oggetto di donazione, la coppia aveva convissuto per anni assieme al figlio di lei, ora maggiorenne e studente, avuto da una precedente relazione.👩👦 🚫Il Giudice ha ritenuto di non poter assegnare la casa a nessuno dei due coniugi, in assenza di figli della coppia. "Al solo scopo di rendere effettiva la separazione", ha però disposto l’allontanamento dalla casa coniugale della moglie entro 60 giorni dalla comunicazione dell'ordinanza, considerato il titolo del marito in qualità di usufruttuario e stante anche l’età avanzata del predetto. 👋 🏡E infatti, il Giudice ha ritenuto che: "la signora può più agevolmente trasferirsi e reperire altra sistemazione abitativa".
🎂Il nostro ordinamento non conosce un'età limite per il diritto al mantenimento della prole maggiorenne. Dipende da alcuni criteri individuati dalla giurisprudenza. Se il figlio è neomaggiorenne e sta proseguendo gli studi, tali circostanze giustificano il mantenimento. Se invece ha superato da molto la maggiore età, avrà un onere della prova ben più pesante, dovendo giustificare la sua mancata autonomia lavorativa (Cass. n. 26875/2023).⚒️ 🏫Si tratta del principio di autoresponsabilità: i genitori devono contribuire economicamente fintanto che il figlio si impegna a completare in tempi ragionevoli il percorso formativo per entrare nel mondo del lavoro (Cass. n. 26875/2023). Il raggiungimento dell'autonomia economica è un dovere del maggiorenne, superiore al suo diritto ad autodeterminarsi secondo i propri desideri. Terminati gli studi o superata una certa età (di solito individuata tra i 25-30 anni) il figlio dovrà impegnarsi nella ricerca di un lavoro, anche non corrispondente alle sue inclinazioni. Anzi, per la giurisprudenza più recente, l'adulto incolpevolmente non autonomo perde comunque il mantenimento dei genitori e dovrà ricorrere ai mezzi di sostegno sociale previsti dall'ordinamento (Cass n. 29264/2022).😲 🏚Solo nel caso di indigenza potrà avere diritto agli alimenti, obbligazione diversa dal mantenimento e di minor importo. (Cass. n. 12477/2004). Nella maggior parte dei casi, il mantenimento è corrisposto non direttamente al figlio, ma al genitore convivente. Dunque, spesso l'onere di provare in giudizio il diritto al mantenimento grava su quest'ultimo. Sul punto, è importante ricordare che il genitore onerato non può decidere di versare il mantenimento direttamente al figlio se il provvedimento del giudice prevede diversamente. Non basta nemmeno il consenso di entrambi i genitori (Cass. n. 9700/2021).🚫 ⚖️Sarà necessario chiedere al tribunale una modifica del provvedimento: cosa non facile, perché la domanda giudiziale di versamento diretto dell'assegno deve essere proposta direttamente dal figlio (Cass. n.27308/2022). 🤔Come cambierà in futuro il diritto al mantenimento del figlio maggiorenne? La strada sembra ormai spianata verso una autoresponsabilità sempre maggiore
👂Nei giudizi che lo riguardano, il minore ha diritto ad essere ascoltato dal giudice. Questo adempimento ha lo scopo di consentirgli di esprimere i suoi desideri e pensieri, così da renderlo parte del giudizio e non solo un mero oggetto del contendere. 👨👩👦 🚫L'ascolto del minore non è un mezzo istruttorio (Cass. n. 32290/2023). Non va confuso con una testimonianza e non dovrebbe essere utilizzato per provare i fatti del giudizio. Questo perché il tribunale può disporlo anche contro la volontà delle parti e, solitamente, avviene a porte chiuse davanti al giudice e a uno psicologo, ma in assenza dei genitori e dei loro difensori, quindi senza contraddittorio. Si tratta di un adempimento obbligatorio, a pena di nullità della sentenza (Cass. n. 11687/2013).👩⚖️ Ma l’audizione del minore è davvero sempre obbligatoria? ⛔️No, ci sono diversi limiti.⛔️ Devono essere ascoltati i minori ultradodicenni, perché l'ordinamento presume che siano dotati di discernimento. In tal caso, l'ascolto può essere escluso: - se appare superfluo, ad esempio perché il minore ha già manifestato le sue intenzioni ai servizi sociali (Cass. n. 2001/2023); - se è contrario al supremo interesse del minore, ad esempio perché può causargli forte sofferenza (Cass. n. 32876/2022); - se il minore non vuole essere ascoltato o non può a causa di un impedimento fisico o psichico. 🤐 👶Anche il bambino che abbia meno di 12 anni deve essere ascoltato. In tal caso, il giudice deve preventivamente verificare che abbia discernimento. Inoltre, può non ascoltarlo se lo ritiene in contrasto col suo superiore interesse. In tal caso, non è tenuto a una espressa valutazione della sua capacità di discernimento (Cass. n. 24626/2023). Il minore (a prescindere dall'età) non va ascoltato in tutti quei procedimenti che non lo riguardino direttamente; nei quali, cioè, non può subire alcun pregiudizio personale. Ad esempio, in un'azione di risarcimento introdotta da un genitore contro l'altro che gli abbia impedito per anni di vedere il figlio, provocandogli un danno da perdita del rapporto parentale (Cass. n. 34560/2023). 🤫 ⚠️Attenzione: il giudice non ha anche l'obbligo di seguire la volontà del minore ed esaudire i suoi desideri. Anzi, deve discostarsene con adeguata motivazione quando li ritiene contrari al suo supremo interesse (Cass. n. 16231/2023).⚠️ 🤔Come evolverà l'ascolto del minore in futuro? Garantirà giudizi che tengano conto delle sue esigenze? O finirà col favorire quel genitore che abbia un forte ascendente sul figlio?
Trib. Roma, Sez. I, 27.02.2024 ⛔️In un giudizio sulla regolamentazione dell’affido di una bambina, il Tribunale di Roma ha rigettato una domanda di ordine di protezione formulata dalla madre contro l’ex compagno, ritenendola non sostenuta da sufficienti riscontri probatori. A parere del Giudice, non sarebbero attendibili le sommarie informazioni testimoniali rilasciate da una amica della donna, durante le indagini nei confronti del resistente per il reato di maltrattamenti in famiglia. In effetti, l'informatrice non ha assistito personalmente ai fatti, ma li ha appresi dalla vittima stessa.👂 📞Inoltre, le parole dell’amica parrebbero comunque incoerenti per via del suo comportamento. Infatti, dopo aver dichiarato di aver soccorso la donna, l’informatrice si è resa a lei irreperibile bloccando il suo contatto telefonico, per ragioni che la ricorrente stessa ha dichiarato di ignorare al curatore speciale della figlia. Non appaiono credibili nemmeno le allegazioni della ricorrente stessa di essere stata aggredita con calci e pugni dal resistente in plurime occasioni, fin dall’inizio della loro relazione. Sono infatti in radicale contrasto con il tenore delle lettere che la stessa ha indirizzato all’ex compagno all’indomani della nascita della bambina, quando la relazione si protraeva già da oltre un anno, in cui il resistente viene definito con aggettivi quali “gnagnoso” e “coccolone” che appaiono poco compatibili con la riferita condizione di soggezione psicologica e paura dettata da protratti maltrattamenti, percosse, ingiurie.📨 Rigettato l’ordine di protezione, il Giudice ha affidato la minore ai Servizi Sociali e assegnato la casa familiare alla madre (che nel frattempo era ospite con la figlia in una casa rifugio) disponendo incontri protetti tra la bambina e il padre. Inoltre, ha disposto una CTU sulla idoneità genitoriale delle parti.👩⚖️
Trib. Roma, Sez. I, 16.12.2023 Va invece revocato retroattivamente il mantenimento al figlio maggiorenne fuori corso che lavora e guadagna bene, anche se ha smesso di studiare per aiutare la madre. Ma ora dovrà rimborsare il padre?🤔 👩⚖️In un giudizio incidentale di modifica delle condizioni di divorzio, il padre chiedeva che il mantenimento per il figlio maggiorenne fosse revocato dal 2017 in quanto divenuto da tempo autosufficiente, come da comunicazione dell'Agenzia delle Entrate che depositava. Chiedeva inoltre che la madre fosse condannata a restituire il mantenimento del figlio. L'ex moglie, invece, chiedeva che l'assegno divorzile per sé fosse versato, sensi dell'art. 156 c. 6. cc, direttamente dal datore di lavoro dell'uomo, in ragione del fatto che l'ex marito stava pignorando il conto corrente su cui versava il mantenimento per lei, rendendolo indisponibile.⛔️ 🤑Ritenuta acquisibile la dichiarazione dell'agenzia delle entrate nell'esercizio dei suo poteri di ufficio, il giudice ascoltava il figlio che confermava di aver guadagnato €30.000,00 nel 2022 e di essere fuori corso all'Accademia delle belle Arti - pagata dal padre - in quanto avrebbe interrotto gli studi per aiutare economicamente la madre. Il giudice ha così modificato il provvedimento presidenziale di divorzio, revocando il mantenimento al figlio dal novembre 2022 (data della domanda) ritenuto economicamente autosufficiente, non rilevando che la decisione di svolgere un’attività lavorativa sia motivata dall’intento di supportare economicamente la madre.👩👦 🙅♀️Ma allo stesso modo, il Tribunale ha rigettato la richiesta di condanna della madre a restituire il mantenimento per il figlio già corrisposto, perché estranea thema decidendum del divorzio, in cui è escluso il simultaneus processus tra domande soggette a riti diversi quali quelle restitutorie e/o di condanna al pagamento di somme di danaro. Rigettata anche la domanda di pagamento diretto in capo al datore di lavoro dell'uomo, avanzata dall'ex moglie. Non è invero contestata la corresponsione da parte dell’obbligato della somma dovuta, ma soltanto la mancata possibilità di utilizzo di tale somma da parte della beneficiaria in ragione del pignoramento degli importi corrispostile a titolo di mantenimento, questione esulante dal procedimento di divorzio e da far valere innanzi al diverso Giudice competente.🙅♂️ 🤔Visto il rigetto della domanda di restituzione, il padre potrà ottenere dalla madre (o dal figlio) il mantenimento versato indebitamente? Posto che il diritto alla ripetizione sembrerebbe conseguenza logica della revoca retroattiva di una somma periodica, va comunque ritenuto possibile choedere il recupero con un autonomo giudizio per indebito oggettivo o per ingiustificato arricchimento, anche secondo la giurisprudenza più recente.😉
Trib. Roma, Sez. I, 23.02.2024 📃Il Collegio ricorda che il giudice civile può legittimamente porre a base del proprio convincimento non solo le sentenze penali, ma anche i soli atti di indagine del PM se idonei ad offrire sufficienti elementi di giudizio non smentiti dal raffronto critico con le altre risultanze istruttorie. Le condotte per cui l'uomo è in custodia cautelare, assieme alla pregressa condanna per reati analoghi verso un'altra donna, sono prova del disturbo della personalità antisociale riscontrato dal CTU nel giudizio per la regolamentazione dei minori.👊 👩⚖️La violenza, il rifiuto di sottoporsi a test tossicologici, il trasferimento volontario in un'altra regione e i comportamenti inappropriati perfino durante gli incontri protetti, giustificano la decadenza dalla responsabilità genitoriale e il divieto di contatti coi figli. A carico dell'uomo vanno inoltre poste le spese legali, il compenso del CTU e quello del Curatore Speciale dei minori.💰 Pic: Nightcafe
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