Caso legale seguito

La sig.ra *** ha presentato domanda di mediazione asserendo di aver usucapito un terreno di proprietà del Comune di ***. Il Comune di *** mi ha conferito l'incarico di assisterlo nel citato procedimento di mediazione. Nell'aderire al primo incontro di mediazione, il Comune di *** si è riservato di svolgere gli opportuni accertamenti sulla natura del bene. Dopo un appositi accertamenti è emerso che: - l'area è stata oggetto di dichiarazione di pubblica utilità per la realizzazione di un parco pubblico; - non si ha certezza se il Progetto di realizzazione del parco pubblico abbia concretamente interessato il terreno; - l'area è stata di seguito stralciata dall'area parco e riclassificata in zona B; - non si è potuto accertare se l'area sia da sempre stata inglobata nella proprietà della sig.ra ***. Alla luce di quanto sopra, il Comune ha proposto alla sig.ra *** di proseguire la mediazione, avviando la fase di negoziazione al fine di raggiungere un accordo che preveda la cessione del terreno in parola, dietro il pagamento di un indennizzo. Tale proposta è stata accetta dalla controparte. Avviata la fase della negoziazione, è stata redatta una bozza di accordo che è tutt'ora al vaglio del Consiglio Comunale dell'Amministrazione.

Caso legale seguito

Si è rivolto allo Studio Legale Segneri il Comune di ... per resistere al ricorso della M. M. S.r.l. avverso il presunto silenzio serbato dall'Amministrazione a seguito della presentazione di un'istanza volta ad ottenere una Concessione Edilizia. Dopo diversi incontri con il Sindaco, il Responsabile dell'Ufficio Tecnico e alcuni funzionari, il Comune di ... si è costituito nel giudizio de quo e ha spiegato ampie difese, sia scritte che orali. Con sentenza n. 157/2022 il TAR Sardegna ha accolto la tesi difensiva dell'Amministrazione e respinto il ricorso, compensando le spese di lite.

Caso legale seguito

A seguito dell'affidamento in concessione del P. Sportivo alle Associazioni Sportive Dilettantistiche C. e C., la ASD B. T. proponeva ricorso nanti il Tar Sardegna, chiedendo l'annullamento della delibera della RAS con la quale veniva affidato in concessione il P. Sportivo. I Clienti C. e C. si sono rivolti allo Studio Legale Segneri per tutelare i propri interessi e resistere al ricorso proposto dall'ASD B. T. La questione principale verteva sulla mancata attivazione della procedura ad evidenza pubblica al caso in esame. Dopo ampia e complessa attività difensiva sia scritta che orale, il TAR Sardegna ha respinto il ricorso (accogliendo la tesi difensiva delle ASD C. e C.) e compensato le spese di giustizia.

Pubblicazione legale

Contratto di fideiussione omnibus - qualitÀ di consumatore del fideiussore - deroga al termine previsto dall’art. 1957 c.c. - vessatorietÀ della clausola - nullitÀ di protezione del consumatore - decadenza dal termine di cui all’art. 1957 c.c.

Caso legale seguito

E' "ragionevolmente sostenibile il carattere abusivo della clausola di cui all’art. 5, ultimo comma, della fideiussione sottoscritta dagli opponenti, mentre, per altro verso, tenuto conto dell’interpretazione dell’art. 1957 cod. civ. offerta dalla prevalente giurisprudenza" ... "le iniziative di recupero del credito dal debitore principale valevoli al fine di evitare la decadenza prevista dalla norma sono solo quelle giudiziali" (ordinanza 13 marzo 2024, Trib. Ca). L'ordinanza di sospensione dell'efficacia esecutiva del decreto ingiuntivo opposto si pone all'esito dell'opposizione tardiva al d.i. promossa su impulso del Giudice dell'Esecuzione, sulla scorta del dettame delle Sezioni Unite della Suprema Corte, sent. 6 aprile 2021, n. 9479, in base al quale, se in un procedimento sommario (d.i.) non vi sia almeno una motivazione sull'effettiva tutela del consumatore in ordine al carattere abusivo di una clausola, "il G.E. ... ne informa le parti e avvisa il debitore consumatore ... che entro 40 giorni da tale informazione ... può proporre opposizione a decreto ingiuntivo e così far valere (soltanto ed esclusivamente) il carattere abusivo delle clausole contrattuali incidenti sul riconoscimento del credito oggetto di ingiunzione. Prima della maturazione del predetto termine, il G.E. si asterrà dal procedere alla vendita o all’assegnazione del bene o del credito".

Caso legale seguito

A seguito di alcuni dissesti statici verificatisi in alcuni immobili siti in Cagliari, via G.M.D., si sono rivolti allo Studio Legale Segneri i sig.ri V.S., G.F.P., M.F.P., M.M.P. ed E.B., proprietari degli immobili in parola, per comprendere quali fossero gli strumenti offerti dall'ordinamento per tutelare i loro diritti. Illustrate le diverse strade percorribili, si è deciso di proporre ricorso per accertamento tecnico preventivo (ATP) per chiedere al Tribunale adito di nominare un Consulente Tecnico per accertare le cause dei dissesti, individuare i responsabili e quantificare i danni subiti e 'subendi'. Il procedimento, stante il numero di soggetti intervenuti, è ancora oggi pendente. L'ATP è un procedimento cautelare che serve per determinare le cause tecniche oggettive che hanno determinato un danno. La 'ratio' della norma è quella di impedire l'irrimediabile dispersione degli elementi probatori con il decorso del tempo.

Caso legale seguito

L'Agenzia *** ha stipulato con diverse imprese private un contratto di service avente ad oggetto l'erogazione di una serie di servizi in favore di quest'ultime e l'assegnazione di spazi attrezzi preassegnati. A seguito del mancato versamento di diverse rate del canone previsto dal contratto di service, l'Agenzia **** mi ha incaricato di procedere al recupero di tali somme. Prima di avviare un procedimento giudiziario, ho inoltrato una diffida alle imprese morose, avviando così un dialogo per definire la vicenda bonariamente. Dopo intenso scambio di corrispondenza, le Imprese morose hanno presentato un Piano di rientro che ha consentito alle stesse di ripianare il debito e di continuare ad usufruire dei servizi messi a disposizione dell'Agenzia *** e dei relativi spazi attrezzati.

Caso legale seguito

A seguito di pubblico incanto, A**** aggiudicò i lavori di costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica ad un raggruppamento temporaneo d'impresa, con cui fu poi stipulato il relativo contratto. Le imprese del RTI decisero di costituire una società consortile a responsabilità limitata a cui venne affidata la gestione dell'esecuzione dei lavori, con compito di compiere tutte le operazioni immobiliari, commerciali e bancarie. A seguito dei ritardi accumulati e dei gravi inadempimenti rilevati, A**** , dopo aver attivato la procedura all'uopo prevista, risolse in danno il contratto di appalto. La società consortile, congiuntamente alle imprese del RTI, convennero in giudizio A**** contestando la risoluzione in danno. La vicenda processuale fu definita con atto transattivo stipulato con la società consortile. Pagate le somme concordate alla società consortile, le singole imprese del RTI e la stessa società consortile abbandonarono il giudizio. In seguito, le Imprese costituenti il RTI hanno convenuto in giudizio A***, asserendo che l'atto transattivo stipulato con la società consortile fosse nullo, in quanto stipulato con soggetto non legittimato, chiedendo per questo motivo il pagamento delle somme già versate da A*** alla società consortile. Il giudice di primo grado ha rigettato la domanda di condanna delle imprese del RTI, condannandole alla rifusione delle spese processuali in favore di A****. Le RTI hanno proposto appello avverso la sentenza. A*** si è costituita riproponendo le medesime argomentazioni e le conclusioni del giudizio di primo grado. Il giudizio è tutt'ora pendente.