Lucia Paola Terlizzi

Pubblicazione legale

Sentenza numero 1620 del 17 luglio 2025 Tribunale Catanzaro decisione importante che ha riconosciuto la rilevanza probatoria degli estratti di chat Whatsapp per dimostrare l'intervenuta conclusione di accordi tra le parti in materia di separazione e divorzio, equiparandoli a confessioni stragiudiziali in quanto contengono dichiarazioni rivolte a terzi.

Pubblicazione legale

Cosa cambia L'assegno non è più riservato solo agli ex coniugi Si applicano gli stessi criteri del divorzio bisogna verificare l'inadeguatezza dei mezzi, l'impossibilità di procurarseli nonostante l'impegno diligente, e lo squilibrio economico per i sacrifici fatti nella vita comune. Due funzioni dell'assegno 1) assistenziale garantire un tenore di vita dignitoso, Comensativa riequilibrare le opportunità perse da chi ha sacrificato per la coppia ( lavoro vita professionale)

Pubblicazione legale

Maltrattamenti in famiglia e minori presenti : la Cassazione impone rigore sull'aggravante, non basta un solo episodio ( Cass.penale n.20128 /25) Ai fini dell'integrazione della fattispecie aggravata dei maltrattamenti commessi in presenza del minore, ai sensi dell'art.572 comma secondo cod.penale non è sufficiente che il minore assista ad un singolo episodio in cui si concretizza la condotta maltrattante, ma è necessario che il numero, la qualità e la ricorrenza degli episodi cui questi assiste siano tali da lasciare inferire il rischio della compromissione del suo normale sviluppo psico fisico.

Pubblicazione legale

Addebito della separazione il Giudice, per decidere sulla domanda di addebito, è tenuto a svolgere una valutazione complessiva e globale che compari i comportamenti di entrambi i coniugi, non potendo la condotta dell'uno essere giudicata senza un suo raffronto con quella dell'altro, verificando quale incidenza tali condotte abbiano rivestito, nel loro reciproco interferire, nella genesi della crisi matrimoniale.Ai sensi dell'art.2967 c.c. colui che propone la domanda di addebito deve provare la violazione che avrebbe commesso l'altro coniuge e la sua gravità astrattamente determinante la cessazione dell'afferito coniugalis, spettando invece all'altro coniuge, per resistere alla domanda, provare l'esistenza di circostanze, ovvero responsabilità contrapposte e precedenti che, in quanto da sole in grado di determinare la crisi coniugale, escludono tale nesso causale.

Sentenza giudiziaria

La sentenza riconosce il mobbing come malattia professionale indennizzabile dall'inali anche senza prove dirette di un intento persecutorio.

Sentenza giudiziaria

Parte ricorrente ha impugnato il recesso ad mutuo intimato nei suoi riguardi dalla società resistente in data 7 marzo 2204 per asserito mancato superamento del periodo di prova, lamentandone la ritorsività. Vae la pena premettere che, a tenore dell'art.2096 c.c, in caso di assunzione di prova, il datore di lavoro ed il lavoratore sono rispettivamente tenuti a consentire e a fare l'esperimento che forma oggetto di prova 2 comma " durante il periodo di prova ciascuna delle parti può recedere dal contratto, senza obbligo di preavviso o indennità, salvo che la prova non sia stata stabilità per un tempo minino necessario comma 3 " compiuto il periodo di prova, l'assunzione diviene definitiva."Il datore di lavoro che intenda recedere unilateralmente dal rapporto in pendenza del periodo di prova, non sia tenuto a motivare il licenziamento del lavoratore in prova, senza che tale discrezionalità configuri il rischio di assoggettare il dipendente a condotte vessatorie, abusive e lesive della dignità del lavoratore.la giurisprudenza di legittimità ha individuato i seguenti principi in punto di recesso datoriale in presenza di periodo di prova e riparto dell'onere della prova quanto all'illegittimità dello stesso.Non necessitando di motivazione, l'esercizio del potere di recesso deve essere coerente con la causa del patto di prova, da individuarsi nella tutela dell'interesse, comune alle due parti del rapporto di lavoro, di attuare un esperimento, mediante il quale sia il datore di lavoro che il lavoratore possono verificare la reciproca convenienza del contratto, accertando il primo le capacità del lavoratore, e quest'ultimo a sua volta, valutando l'entità della prestazione richiestagli e le condizioni di svolgimento del rapporto. Se ne desume la non configurabilità di un esito negativo della prova ed un valido recesso ogni qualvolta le modalità dell'esperimento non risultino adeguate ad accertare la capacità lavorativa del prestatore in prova ( come da esempio. nel caso di esiguità del periodo in cui il lavoratore è sottoposto alla prova o allorquando il prestatore espleti mansioni diverse da quelle per le quali era pattuita la prova.