Pubblicazione legale:
Lecce, 11/10/2022 – Con
una recentissima sentenza, Il Tribunale di Lecce ha condannato Banca Apulia e
Veneto Banca al risarcimento del danno causato ai propri clienti per la vendita
di azioni Veneto Banca non quotate in borsa.
Più in particolare,
il Tribunale, dopo aver individuato la normativa applicabile ed i rimedi da
adottare, ha evidenziato il mancato rispetto da parte della Banca degli
obblighi informativi , anche alla luce della giurisprudenza della Corte di
Cassazione nei casi analoghi di violazione della normativa da parte degli
Istituti di credito.
Più in particolare, il
Tribunale ha evidenziato che la documentazione consegnata dalla Banca al
risparmiatore era “inidonea a consentire al cliente di disporre di un quadro
chiaro sulla natura, sui rischi e sulle implicazioni della specifica operazione
o del servizio in violazione, quindi, della esigenza, immanente nella normativa
in esame, secondo cui agli investitori deve essere garantita una conoscenza
quanto più possibile sulla natura dell’operazione”.
Di conseguenza, il
Tribunale ha accolto la domanda risarcitoria.
La sentenza conferma la
validità delle tesi giuridiche che, ormai da anni, in materia di risparmio
tradito, vengono proposte dai consumatori sull’intero territorio nazionale.
L’Istituto di credito,
infatti, ha violato i primari doveri di informazione, correttezza e
trasparenza stabiliti dal Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria
(c.d. T.U.F.), posto che la Banca ha taciuto sia nella fase della stipula del
contratto sia in quella successiva, circostanze decisive nell’economia
dello stesso, come la natura, i rischi e le implicazioni dell’acquisto dei
titoli Veneto Banca. In tal modo, l’Istituto di credito non ha permesso al
consumatore di effettuare una scelta consapevole.
Avv. Luigi Bolognini Avv. Giovanna Leggieri