Marco Finizio

Caso legale seguito

Nella mia lunga esperienza nel contenzioso in materia di lavoro, ho seguito numerosi lavoratori a nero. In questi casi è fondamentale il ruolo dei soggetti chiamati a testimoniare, in quanto si tratta di provare l'esistenza stessa del rapporto di lavoro che spesso è disconosciuto dal datore di lavoro. Il lavoratore, tuttavia, una volta dimostrato il suddetto rapporto riesce quasi sempre ad ottenere ottime transazioni, in quanto è interesse del datore evitare che la vertenza arrivi a sentenza con conseguenze che possono coinvolgere anche l'Agenzia delle Entrate e l'Inps. Il settore maggiormente interessato da questo fenomeno è quello delle badanti e delle colf, spesso straniere, le quali si rivolgono al mio studio per ottenere differenze retributive e TFR. La mia attività è sempre principalmente rivolta al raggiungimento di un accordo da sottoscrivere in sede sindacale. Tale impostazione consente di evitare le lungaggini e lo stress processuale. Lo studio si avvale anche di un interprete per le lavoratrici ucraine che non parlano correttamente l'italiano.

Pubblicazione legale

Estratto da un Ricorso giudiziario presentato dal sottoscritto Avvocato innanzi al Tribunale di Napoli - Sezione Lavoro

Sentenza giudiziaria

L'Inps aveva riconosciuto alla mia assistita una percentuale di invalidità del 68%. Con l'ATP sono riuscito a fare in modo che la cliente ottenesse il 100% con retrodatazione dal momento della domanda ed il pagamento di un arretrato di circa € 13.000,00.

Sentenza giudiziaria

Allego una delle tante omologhe con esito positivo ottenute dal mio studio, frutto di una attenta analisi iniziale effettuata con un esperto medico-legale che fornisce al cliente indicazioni di eventuali approfondimenti sanitari necessari ed una cura della pratica seguita lungo tutto il suo percorso, sino alla effettiva liquidazione della somma riconosciuta dal Magistrato.

Titolo professionale

Incontro finalizzato ad approfondire le tematiche in materia di responsabilità medica alla luce della Legge Gelli.

Titolo professionale

Corso rivolto all'approfondimento di tematiche inerenti il diritto del lavoro e gli infortuni sul lavoro.

Pubblicazione legale

Registrare una conversazione è lecito, a patto che chi effettui la registrazione sia presente al colloquio e ciò vale anche nel caso di telefonate o videochiamate. Esistono, tuttavia, alcune eccezioni, ad esempio non può essere registrata una conversazione nella dimora privata del soggetto che viene registrato né è possibile farlo nell'ufficio privato. Quanto, però, a tale ultima ipotesi, si ritiene che il lavoratore che voglia precostituirsi una prova da usare esclusivamente in sede giudiziaria per tutelare e far valere un suo diritto nei confronti del datore di lavoro, può anche nei luoghi di lavoro, procedere con la registrazione delle conversazioni avvenute in sua presenza, senza necessità dell'autorizzazione di colui o coloro che vengono registrati.

Pubblicazione legale

Chi rompe paga! E' questo un principio di buon senso oltre che di natura legale. Tale regola vale anche nel mondo del lavoro ed anche se il danno è cagionato dal dipendente. Nel caso in cui, infatti, il dipendente crei un danno in modo doloso o con colpa grave, al suo datore di lavoro, quest'ultimo potrà chiedergli il risarcimento, anche trattenendo l'importo dalla busta paga o dal TFR ma attenzione, tale comportamento è considerato legittimo solo se c'è stato un pronunciamento da parte del Giudice che ha accertato il danno e la responsabilità del lavoratore, in caso contrario il datore agirebbe in modo arbitrario ed illegittimo.

Pubblicazione legale

Nella condanna in sede penale è compito del giudice accertare, con alto grado di credibilità, la sussistenza del nesso eziologico tra condotta omissiva del medico ed evento. Questo è quanto statuito dalla Cassazione Pen., Sez. IV, 2-10-2024, sent. n. 45399, la conseguenza di tale ragionamento è che nel momento in cui si ritenga che l'intervento diligente e pronto del medico, non avrebbe comunque evitato l'evento lesivo o mortale , non si configura una responsabilità per reato omissivo improprio. Tale conclusione, inevitabilmente, va anche ad incidere, sul diritto del soggetto leso o dei suoi eredi, ad ottenere il risarcimento per il presunto danno subito.

Pubblicazione legale

Può accadere che il soggetto trasportato, ad esempio a bordo di un motoveicolo, subisca danni da lesioni personali per la caduta dello scooter che però, non è stata provocata dall'urto da parte di un terzo, ma dalla errata manovra del conducente lo scooter stesso. In questo caso non è applicabile l'articolo 141 dlgs 209/2005, proprio a causa della mancanza di contatto. Il trasportato, quindi, dovrà agire dimostrando non solo il verificarsi del fatto ma anche la responsabilità del conducente il veicolo a bordo del quale viaggiava, dando prova del nesso di causalità sussistente.

Pubblicazione legale

A seguito dell'entrata in vigore del codice delle assicurazioni è ormai chiaro a tutti che, in caso di lesioni a seguito di un sinistro stradale, il trasportato ha una "corsia preferenziale", infatti, il risarcimento gli è riconosciuto dalla compagnia assicurativa che copre il veicolo a bordo del quale viaggiava, a prescindere da chi abbia la responsabilità nella causazione dell'evento sinistro. Ciò significa che, anche nel caso in cui, la colpa fosse addebitata al conducente del veicolo a bordo del quale il trasportato viaggiava, quest'ultimo avrebbe ugualmente diritto al risarcimento in forma piena, senza decurtazioni, concorsi di colpa ecc. Vi è, però, un caso particolare che si verifica nell'ipotesi in cui il veicolo a bordo del quale il terzo viaggiava, fosse privo di copertura assicurativa, in questo caso, infatti, l'azione viene esperita contro la compagnia del veicolo di controparte che risarcirà il danno nel caso in cui vi sia assenza di colpa da parte del proprio assicurato.

Pubblicazione legale

La legge 76/2016 istituisce le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Tale novità comporta alcune importanti risvolti di natura giuslavoristica: 1-la disciplina in materia di congedo matrimoniale, per cui viene concessa sia l'indennità a carico del datore di lavoro sia quella erogata dall'Inps; 2-vengono riconosciuti permessi in caso di lutto ed eventi particolari; 3-la disciplina in materia di nullità del recesso datoriale comunicato nel periodo in cui vige la tutela, così come disciplinata dall'articolo 35 del dlgs 198/2006, ossia entro l'anno dalla celebrazione della unione civile; 4-vi è il diritto di prelazione nella trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale per assistere il coniuge affetto da patologie oncologiche; 5-in caso di morte del lavoratore, il tfr dovrà essere corrisposto al coniuge dell'unione civile, così come spetta il 40% del tfr in caso di divorzio, in rapporto agli anni di unione. Infine, si sottolinea che l'INPS con messaggio 5172 del 2016 ha precisato che a decorrere dal 05 giugno 2016, ai fini del riconoscimento del diritto alle prestazioni pensionistiche e previdenziali (es pensione ai superstiti, integrazioni al trattamento minimo, maggiorazione sociale ecc)... il componente dell'unione civile è equiparato al coniuge, quindi, la parte superstite dell'unione civile può beneficiare del riconoscimento della pensione di reversibilità o della pensione indiretta.

Pubblicazione legale

In seguito ad un sinistro stradale possono verificarsi conseguenze anche molto gravi come la morte di un proprio caro. Quale ristoro spetta ai prossimi congiunti ed agli eredi? La sentenza della Corte di Cassazione n. 11279/2020 precisa che "il danno da perdita della vita è diverso dal danno da perdita della salute" . La vita, infatti, per le sue peculiarità è da considerarsi come un bene giuridico autonomo e quindi, non è nella disponibilità degli eredi chiedere alcun risarcimento iure hereditario. Ciò che, invece, può essere richiesto dagli eredi, è il risarcimento delle conseguenze dell'evento, sia di natura patrimoniale che non patrimoniale. In particolare, quanto a quest'ultimo, ci sono due dimesnioni di riferimento, quella morale attinente alla sofferenze patita a causa del lutto e quella esistenziale, legata al cambiamento in peggio delle proprie abitudini di vita, aspetto questo, sicuramente reclamabile dal prossimo congiunto. Potranno, quindi, verificarsi casi nei quali vi è un ristoro per le sofferenze morali ma nessun tipo di risarcimento per il danno esistenziale, giusitificato, ad esempio, dalla scarsa frequentazione con la vittima o dalla distanza tra le rispettive residenze, tali da far presumenre che non via sia alcuna effettiva alterazioni delle abitudini di vita dell'erede. Le valutazioni spettano al Giudice, il quale si basa spesso su "presunzioni" piuttosto consolidate che tengono conto di svariati fattori tra cui l'età della vittima e la presenza di altri componenti il nucleo familiare.