Marco Notarangelo

Informazioni generali

L'avvocato Marco Notarangelo è esperto e appassionato di diritto penale. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza con votazione 110 e Lode, discutendo una tesi in diritto penale dal titolo “Responsabilità per colpa d’organizzazione e criticità dei sistemi di vigilanza”. Frequenta molteplici corsi di specializzazione in diritto penale ed è autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Lavora con dedizione ed entusiasmo nell'interesse dell'assistito.

Esperienza

Diritto assicurativo

Ho seguito molteplici controversie giudiziali e stragiudiziali in materia di infortunistica stradale, avendo collaborato per anni in uno Studio legale che patrocinava una nota compagnia di assicurazioni.

Diritto penale

Sono altamente qualificato nella materia penale in quanto ho indirizzato sin dai tempi universitari la mia formazione verso il diritto penale. Da sempre frequento corsi di aggiornamento e specializzazione in diritto penale. Gran parte del mio lavoro è dedicato alla difesa tecnica nell'ambito dei processi penali.

Altre categorie

Diritto civile, Separazione, Divorzio, Violenza, Stalking e molestie, Reati contro il patrimonio, Omicidio, Discriminazione, Sostanze stupefacenti, Diritto penitenziario, Risarcimento danni, Malasanità e responsabilità medica, Gratuito patrocinio, Domiciliazioni.

Credenziali

Pubblicazione legale

Il controverso rapporto fra l’azione civile e il processo penale. Un equilibrio tra esigenze di favor rei e ragionevole durata

Diritto di difesa

Come noto, i poteri di impugnazione della parte civile rappresentano, allo status quo ordinamentale, un profilo processuale problematico e controverso. Pur riconoscendo l’impellente necessità di un intervento legislativo che ne circoscriva l’esercizio, deve ammettersi che le imperfezioni del testo normativo hanno, tuttavia, condotto la giurisprudenza a supplire la latitanza legislativa attraverso un iter ermeneutico tendente alla conformità dei dettami costituzionali e che l’autore si pregia di ripercorrere.

Pubblicazione legale

I DPCM dell’era epidemia. Un male, illegittimo, necessario?

La Giustizia Penale

Prima di qualunque interrogativo sulla bontà delle recenti scelte governative in materia di strumenti attuativi del proprio indirizzo, occorre chiedersi: i dpcm emanati nell’ambito della recente emergenza sanitaria sono legittimi? Il quesito, dal sapore politico, richiede una risposta tutt’altro che faziosa.

Pubblicazione legale

Imputazione della responsabilità nei modelli organizzativi

La Giustizia Penale

La questione che ha “scosso” gli studiosi, cimentatisi nella disciplina della responsabilità penale degli enti, è senz’altro quella della capacità di colpevolezza. L’accertamento di una colpa dell’ente, infatti, non può di certo prescindere da una valutazione di compatibilità ai dettami costituzionali sulla “responsabilità per fatto proprio” e sul “principio di colpevolezza”.

Pubblicazione legale

La responsabilità dell’ente: una breve disamina

Diritto & Diritti – Rivista giuridica elettronica pubblicata su internet

La dottrina penalistica ha spesso presentato come ovvia e di antiche radici la convinzione per la quale “societas delinquere non potest”, anche se la formula ha di vetusto soltanto la lingua nella quale è stato espresso: la sua enunciazione non è antecedente al diciottesimo secolo, dato che fino a quel momento e nei sette secoli precedenti vigeva l’opposta idea “universitas delinquere et puniri potest”

Pubblicazione legale

Il reato tra aporie definitorie e dissonanze costituzionali. Riflessioni sulle orme di Franco Bricola

Diritto & Diritti – Rivista giuridica elettronica pubblicata su internet

La ricostruzione astratta del reato è storicamente coinvolta nella contrapposizione dogmatica intercorrente tra un rigoroso normativismo e un suggestivo giusnaturalismo. Si ritiene che la compresenza di entrambe le tendenze assicuri un presunto equilibrio dalle sembianze legittimanti l’operato legislativo. Sorvolando circa le applicazioni sostenute dai singoli ordinamenti occidentali, senza dubbio capeggiate da una Germania “ultralegale” e da un tecnicismo italiano che trae dal positivo il proprio perimetro d’azione, basti qui codesta riflessione riguardo l’esclusività delle due attitudini. Un sistema giuridico sviluppato su correnti naturali, finirebbe col “riavvolgersi” in se stesso, stigmatizzato dalla sicura incoerenza che nel tempo assumono i propri corollari. Allo stesso modo l’unicità del tecnicismo, se da una parte appare garante della solidità strutturale dell’intero sistema, soprattutto se retta da un impianto costituzionale, dall’altro soffre l’assenza di “critica”. Del resto, disconoscere la rilevanza di tale manovra nella creazione della norma, significherebbe svuotare di contenuti il divenire giurisprudenziale e l’esegesi della dottrina.