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Perché registrare il marchio

Scritto da: Maria Caferro - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

In un sistema economico interconnesso a livello globale, fare impresa implica la consapevolezza di dover competere duramente sul territorio nazionale ed internazionale in presenza dei grandi gruppi industriali, la cui crescita assidua influenza e sovente limita lo sviluppo delle micro e delle piccole imprese nazionali. Assistiamo al fenomeno dell'omologazione indotta che agevola l'assorbimento delle piccole realtà a vantaggio esclusivo dei "big players", determinandone inesorabilmente la totale esclusione dal mercato.

Tale condizione impone un cambio radicale di prospettiva con una visione focalizzata sull'ottimizzazione delle strategie d'impresa, in cui l'innovazione e la distintività sono condizioni irrinunciabili per affermarsi ed avere successo. 
 

Il segno distintivo non è opzionale e sarebbe erroneo pensare che possa essere un vantaggio soltanto per pochi. Rappresentare un prodotto o un servizio con il marchio non è soltanto vantaggioso ma è soprattutto necessario, per ogni tipo di realtà economica indipendentemente dalle dimensioni o dal settore produttivo. Tale esigenza acquista maggior rilievo nella prospettiva della internazionalizzazione, in cui la platea dei competitors è decisamente più ampia.

Il marchio o il brevetto rappresentano eccellentemente la capacità distintiva e innovativa di un'impresa; prerogative queste ultime, cui ogni tipo di realtà economica non può rinunciare se si è posta l'obiettivo di raggiungere una solida posizione nel mercato nazionale ed internazionale.  A tal fine la registrazione  è fondamentale ancorché in Italia non sia obbligatoria, poiché conferisce al titolare un diritto d'uso esclusivo che vieta a chiunque altro di averne uno identico o simile e di farne uso. E' un valore aggiunto per le imprese italiane, considerato che i prodotti "Made in Italy" sono costantemente oggetto di imitazione/contraffazione su scala mondiale.

 Maria Caferro



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