Caso legale:
Cittadino cinese con permesso di soggiorno per lavoro subordinato si recava in Cina a fine 2019, avendo avviato già il procedimento per il rinnovo del permesso, che sarebbe scaduto a breve. Tuttavia, restava bloccato nel Paese d'origine a causa della pandemia e riusciva a rientrare in Italia solo all'inizio del 2023. Nel frattempo la Questura territorialmente competente rinnovava il titolo, che però risultava già scaduto e mai ritirato. Al momento del reingresso in Italia, il richiedente si recava presso la Questura e, a seguito della presentazione di un'istanza motivata e dell'allegazione di un'offerta di lavoro, otteneva un'autorizzazione al rinnovo tardivo del permesso, ritirando il permesso rinnovato scaduto e procedendo alla spedizione del kit postale.