Mattia Crivelli

Sentenza giudiziaria

Il Cliente veniva imputato del reato p. e p. degli artt.110-640-61 n.7 c.p. perchè in concorso con altri tre soggetti, con artifizi e raggiri consistiti nel formare e nel consegnare ad una filiale di un Istituto bancario in Lombardia documentazione contraffatta al fine di avanzare una richiesta di concessione di mutuo ipotecario finalizzata all'acquisto di un immobile, induceva in errore l'istituto di credito che erogava mutuo ipotecario di € 84.000,00 in favore di uno degli altri imputati. Il sottoscritto, a seguito di indagine, veniva a conoscenza del fatto che la parte offesa aveva venduto il proprio credito ad altro Istituto Bancario ottenendo una somma maggiore rispetto al presunto danno derivante dal mutuo ipotecario concesso. In tale procedimento non era stata sporta denuncia-querela dalla parte offesa (Istituto di Credito) e, pertanto, non essendosi raffigurato il grave danno subito da quest'ultima, decadeva l'aggravante permanendo soltanto il reato di truffa, non procedibile d'ufficio. Pertanto il Giudice, dopo lunga discussione che ha posto in evidenza ulteriori elementi a favore del Cliente, ha assolto il medesimo per non aver commesso il fatto.

Titolo professionale

Il suddetto attestato ha permesso al sottoscritto, a seguito della partecipazione ad un corso della durata di 50 ore e successivo superamento dello stesso, l'iscrizione all'Albo dei Mediatori Civili e Commerciali approvata dal Ministero della Giustizia in data 29.01.2021. Durante tale corso il sottoscritto ha acquisito le conoscenze tecniche, ma soprattutto ha sviluppato nuove capacità di ascolto empatico nei confronti degli utenti e delle loro problematiche in modo tale da poterle risolvere nel più breve tempo possibile e nel rispetto degli interessi del Cliente, senza dover agire in sede giudiziaria.

Sentenza giudiziaria

Al Cliente veniva diagnostica una "gonartosi al ginocchio dx" e nel 2014 veniva sottoposto a un intervento chirurgico a seguito del quale il medesimo ha sofferto un'incontestabile infezione del sito chirurgico, vista l'insorgenza nell'immediato post-operatorio, che è stata provocata da un germe antibiotico resistente a tipica circolazione all'interno della struttura sanitaria. A seguito di ciò il paziente, dopo mesi di sofferenza in cui veniva curato in maniera non adeguata, con il rischio che la gamba andasse in cancrena, si rivolgeva ad altra Struttura Ospedaliera privata e veniva sottoposto ad altri due interventi chirurgici che hanno risolto la grave situazione clinica del paziente, con ingenti esborsi economici. Il medesimo, pertanto, si costituiva in giudizio, rappresentato e difeso dal sottoscritto, richiedendo di accertare e dichiarare la responsabilità della struttura Ospedaliera al gravissimo danno provocatogli e la condanna della stessa al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito a seguito dell'intervento mal eseguito, oltre agli interessi legali, alle spese giudiziarie, nonchè agli importi anticipati ai vari consulenti di parte e nominati dal Tribunale.