Michele Mastia

Quando prendo in mano un fascicolo penale parto dalle basi: capire cosa è accaduto davvero, quali passaggi delle indagini reggono e quali no. Da lì costruisco una strategia semplice da seguire per il cliente e solida davanti al giudice. È un ambito che non concede improvvisazioni, quindi ogni scelta difensiva nasce dall’analisi concreta degli atti e dalle possibilità reali del caso.

Per affrontare un’accusa di truffa bisogna entrare nei fatti con pazienza: contratti, scambi di messaggi, decisioni prese dalle parti. Quasi sempre il cuore del problema sta lì. Cerco di capire se l’intenzione attribuita al mio assistito è coerente con i documenti o se ci sono zone d’ombra che meritano un chiarimento. La difesa si fonda su ricostruzioni precise, non su slogan.

Questi procedimenti hanno spesso un forte impatto emotivo. Per questo mi prendo il tempo necessario per ricostruire i fatti con equilibrio, leggendo attentamente referti, testimonianze e dinamiche tra le persone coinvolte. Il mio compito è riportare attenzione e lucidità in un contesto che, a volte, rischia di sfuggire di mano. La difesa si basa su una narrazione chiara e verificabile, senza forzature.