Sentenza giudiziaria

Il mio assistito era stato indagato per il reato di omessa custodia di armi (art. 20 bis L. 110/75). A seguito del medesimo episodio, si erano altresì aperti due procedimenti amministrativi: uno avanti alla Prefettura per l'eventuale adozione di un provvedimento di divieto di detenzione di armi e l'altro innanzi alla Questura tendente alla sospensione/revoca del porto di fucile. Già in fase di indagini preliminari si procedeva a depositare una memoria difensiva volta ad illustrare i fatti al Pubblico Ministero, provare l'insussistenza del reato contestato e, di conseguenza, chiederne l'archiviazione. Il Pubblico Ministero, richiamando integralmente la memoria difensiva, richiedeva l'archiviazione ed il Giudice per le Indagini Preliminari la decretava. Il provvedimento di archiviazione del procedimento penale veniva inoltrato alla Prefettura ed alla Questura che, a loro volta, archiviavano i procedimenti amministrativi restituendo la licenza di porto d'armi all'interessato.

Sentenza giudiziaria

Il mio assistito era stato condannato, diversi anni prima, con decreti penali di condanna irrevocabili. Si è proceduto a presentare istanza di riabilitazione dimostrando il decorso del termine previsto dalla legge da quando le pene erano state estinte, la buona condotta tenuta dall'interessato, il pagamento delle pene pecuniarie. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha dichiarato riabilitato il ricorrente da ogni incapacità ed effetto penale derivanti dalle condanne.

Sentenza giudiziaria

I nostri assistiti erano imputati del reato di incendio boschivo colposo (art. 423 bis, comma 2 c.p.), un delitto che prevede pene piuttosto severe e multe elevate. A seguito di un lungo dibattimento, il Tribunale di Como ha accolto la nostra tesi difensiva assolvendo gli imputati per non aver commesso il fatto.