Possiede un significativo track-record in materia di richieste di cittadinanza sia per via amministrativa che giudiziaria e rappresenta cittadini italiani e stranieri in procedimenti contenziosi sia civili che amministrativi contro la pubblica amministrazione ai fini della tutela e della promozione dei diritti alla cittadinanza, all’unità familiare a alla residenza in Italia. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza con 110 e lode e menzione d’onore presso l’Università di Torino; ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in materia di diritto dell’immigrazione. Oltre all’Italiano, ha una conoscenza avanzata dell’Inglese
Informazioni generali
Pietro Derossi collabora con Lexia dal 2021 ed è diventato responsabile del team di Global Mobility & Immigration nel 2022. Pietro è iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano e possiede una competenza trasversale in materia di diritto immigrazione, cittadinanza e protezione internazionale. Assiste aziende e persone fisiche in relazione qualsiasi tipologia di visto e permesso di soggiorno, quali ad esempio quelli per lavoro subordinato altamente qualificato, distacco intrasocietario, investimento, residenza elettiva, start-up innovative, lavoro autonomo, tutela dell’unità familiare etc.
Esperienza
Rappresentiamo anche in gratuito patrocinio persone straniere che ricevono un giudizio negativo circa la propria domanda di cittadinanza.
Rappresentiamo Clienti che ricevono un rigetto della domanda di cittadinanza, di permesso di soggiorno o di visto anche presso il Tribunale Amministrativo competente.
Altre categorie
Diritti umani, Unioni civili.
Credenziali
Counsel - Responsabile dei Dipartimento di Diritto dell'Immigrazione e Cittadinanza - Lexia Avvocati
Dal 6/2021 al 1/2024Coordino un Team di 5 professionisti legali in materia specializzati in diritto alla cittadinanza e immigrazione. Sono inoltre Counsel di Studio e direttore del sito web Italian Visa Lexia ,uno dei canali informativi in materia più autorevoli e visitati in Italia sia in inglese che italiano.
Termine del procedimento amministrativo per richiesta di cittadinanza e rimedi al ritardo delle Autorità
Italian Visa LexiaL'articolo analizza il tema dei termini di legge per la conclusione delle procedure di ottenimento della cittadinanza Italiana. Inoltre, vengono evidenziati i rimedi disponibili in caso di ritaro da parte dell'autorità competente, anche con specifico riguardo alla richieste di cittadinanza iure sanguinis (per discendenza da avo Italiano)
Estensione e Conversione: permesso di soggiorno per ucraini
Italian VisaNel presente articolo illustro le novità rilevanti in materia di protezione temporanea per gli Ucraini e la nuova possibilità di conversione del loro permesso di soggiorno per protezione in permesso di soggiorno per lavoro.
Il Decreto Flussi 2023 - 2025: Analisi delle tipologie di visto consentiti e delle relative quote (ITA + ENG Attached)
Pubblicato su IUSTLABDecreto Flussi 2023-2025 Lo scorso 3 Ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) recante la programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025’, c.d. Decreto Flussi, con il quale vengono determinate le quote e le regole relative all’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri per gli anni 2023, 2024 e 2025. Come noto, molte tipologie di Visto per l’Italia sono annualmente previste entro un certo numero. Nel lessico di settore, si fa riferimento a queste limitazioni quantitative con il termine di “quote”. Il DPCM sopra richiamato è stato adottato in conformità con quanto previsto del Decreto Legge 10 Marzo 2023, n. 20 (soprannominato Decreto Cutro), il quale ha introdotto diverse novità al Testo Unico dell’Immigrazione (D.legislativo 286/1998). Le principali novità sono esaminate in un articolo pubblicato sul sito di Italian Visa che potete trovare a questo hyperlink. Tra le novità del Decreto, notiamo innanzitutto la previsione di quote per il triennio 2023-2025, quindi una previsione triennale delle quote e non più annuale come secondo la prassi degli ultimi anni. Come verrà menzionato di seguito in questo articolo, il Governo potrà comunque prevedere maggiori quote adottando decreti integrativi, come già fatto con l’aumento delle quote previste per l’anno 2023 in seguito al Decreto del 29 Dicembre 2022, con la previsione di 40mila quote aggiuntive nei settori agricolo e turistico-alberghiero. Nel grafico che segue, pubblicato in un dossier esplicativo del Parlamento, notiamo la crescita delle quote ammesse con l’ultimo decreto in confronto a quanto previsto dai precedenti Decreti. Nonostante la crescita significativa rispetto agli anni precedenti, le quote previste non sembrano comunque colmare il fabbisogno rilevato, che si aggira intorno a 274.800 per il 2023, 277.600 per il 2024, 280.600 per il 2025. Si invita al prosieguo della lettura per un esame maggiormente analitico del Decreto in parola, di tutte le tipologie di ingresso consentito, dei Paesi da cui è possibile fare domanda di ingresso e del numero massimo di ingressi consentiti per ciascuna tipologia. A) Lavoro Autonomo Per quanto riguarda l’ingresso per lavoro autonomo, le categorie individuate dall’Articolo 6 del DPCM sono le seguenti: - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2) - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a) - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b) - conversione in permesso per lavoro autonomo di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 6) - cittadini appartenenti alle seguenti specifiche categorie (art. 6, co. 7) - imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse nazionale pur con l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro e creando almeno tre nuovi posti di lavoro; - liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale; - titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850; - artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati; - cittadini stranieri che intendono costituire imprese “start-up innovative”, caratterizzate quindi da una una forte componente di innovazione tecnologica e/o informatica, con un capitale da investire nel progetto di minimo 50.000 euro. B) Lavoro Subordinato I settori nei quali possono essere ammessi sul territorio nazionale lavoratori subordinati non stagionali, indicati nell’Articolo 6 del DPCM, sono i seguenti: - autotrasporto merci per conto terzi; - edilizia; - settore turistico-alberghiero; - meccanica; - telecomunicazioni; - settore alimentare; - cantieristica navale; - trasporto passeggeri con autobus; - pesca; - settore degli acconciatori, degli elettricisti e degli idraulici. Vengono quindi considerati più settori lavorativi rispetto agli anni precedenti, qui sopra contraddistinti dal corsivo. Le quote dei settori sopracitati per motivi di lavoro subordinato non stagionale sono riservate a cittadini di Paesi che hanno accordi vigenti o futuri di cooperazione in materia migratoria, nonché ai cittadini di Stati che promuovono campagne contro i traffici migratori irregolari, ai cittadini di origine italiana residenti in Venezuela, agli apolidi e i rifugiati. I Paesi con cui sono stati ad oggi stipulati accordi in materia migratoria sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Herzegovina, Corea del Sud, Costa d'Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. I Paesi previsti per la prima volta dal nuovo Decreto sono qui contraddistinti dal corsivo, quindi la Giordania e il Kirghizistan. Inoltre, il comma 4, lettera c) dell’articolo 6 pone una riserva di quote per lavoratori subordinati non stagionali nel settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, senza restrizioni inerenti al Paese di provenienza. C) Lavoro Stagionale Le quote per lavoro stagionale, indicate nell’Articolo 7 del Decreto in questione, sono riservate per l’impiego nei settori agricolo e turistico-alberghiero. Non si rilevano modifiche modifiche rispetto agli anni precedenti. Possono essere richiesti gli ingressi esclusivamente per i cittadini di Paesi che hanno sottoscritto o sottoscriveranno accordi in materia migratoria con lo Stato Italiano, menzionati poc’anzi al punto B, e per gli apolidi e i rifugiati. I lavoratori impiegati nell’agricoltura e nel turismo, provenienti da Paesi di origine o transito che sottoscrivono specifici accordi in merito con l’Italia, hanno la possibilità di far presentare le istanze di nulla osta (per lavoro stagionale, anche pluriennale) dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative, che sovrintendono alla conclusione del procedimento fino all’effettiva assunzione del lavoratore. D) Conversioni Sono previste determinate quote per le conversioni in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo. Nello specifico, le suddette conversioni riguardano permessi di soggiorno per lavoro stagionale e permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato UE. La conversione di permessi di soggiorno per lavoro autonomo è permessa solo nel secondo caso, quindi con riguardo ai permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato UE. Infine, è opportuno evidenziare che viene prevista per tutti i titolari di un permesso di soggiorno per motivi di studio/formazione la conversione in permessi di soggiorno per motivi di lavoro al di fuori dei limiti delle quote (sotto più precisamente delineati). Questa possibilità era prima prevista solo per coloro che conseguivano in Italia il diploma di laurea, un master o un dottorato. Si tratta quindi di un’apertura importante rispetto al passato, che favorisce la stabile integrazione in Italia di un maggior numero di studenti stranieri. QUOTE Le quote di ingresso massime previste sono le seguenti per ciascuna delle tipologie sopra esplicate. Si evidenza, d’altra parte, che il Governo ha la possibilità di adottare decreti integrativi nel corso dei tre anni con cui potrebbe prevedere quote aggiuntive. Inoltre, si ricorda che per norma di carattere generale, le istanze di nulla osta per lavoro subordinato anche stagionale possono essere esaminate nell’ambito delle quote che si rendono disponibili con il Decreto successivo. 2023 TOTALE: 136.000 - Lavoro Stagionale: 82.550 - cittadini di Paesi con futuri accordi in materia migratoria (art. 7, co. 2, lett. a): 8.000 ingressi - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 7, co. 2, lett. b): 2.500 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 7, co. 2, lett. c): 50 ingressi - cittadini di Paesi con accordi in materia migratoria e pluristagionali (art. 7, co. 3): 2.000 ingressi - cittadini di Paesi con accordi in materia migratoria nel settore agricolo con istanza presentata da associazioni datoriali (art. 7, co. 4): 40.000 ingressi - cittadini di Paesi con accordi vigenti in materia migratoria nel settore turistico con istanza presentata da associazioni datoriali (art. 7, co. 5): 30.000 ingressi - Lavoro Autonomo: 680 - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2): 100 ingressi - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a): 10 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b): 20 ingressi - cittadini appartenenti a specifiche categorie (art. 6, co. 7): 500 ingressi - conversione di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 6): 50 ingressi - Lavoro Subordinato: 52.770 - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2): 1.900 ingressi - cittadini di Paesi con accordi vigenti in materia migratoria (art. 6, co. 3, lett. a): 25.000 ingressi - cittadini di altri Paesi con futuri accordi in materia migratoria (art. 6, co. 3, lett. b): 12.000 ingressi - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a): 90 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b): 180 ingressi - lavoratori nel settore dell'assistenza familiare e socio sanitaria (art. 6, co. 4, lett. c): 9.500 ingressi - conversione di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 5): 4.100 ingressi 2024 TOTALE: 151.000 - Lavoro Stagionale: 89.050 - cittadini di Paesi con futuri accordi in materia migratoria (art. 7, co. 2, lett. a): 12.000 ingressi - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 7, co. 2, lett. b): 3.000 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 7, co. 2, lett. c): 50 ingressi - cittadini di Paesi con accordi in materia migratoria e pluristagionali: (art. 7, co. 3): 2.000 ingressi - cittadini di Paesi con accordi in materia migratoria nel settore agricolo con istanza presentata da associazioni datoriali (art. 7, co. 4): 41.000 ingressi - cittadini di Paesi con accordi vigenti in materia migratoria nel settore turistico con istanza presentata da associazioni datoriali (art. 7, co. 5): 31.000 ingressi - Lavoro Autonomo: 700 - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2): 120 ingressi - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a): 10 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b): 20 ingressi - cittadini appartenenti a specifiche categorie (art. 6, co. 7): 500 ingressi - conversione di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 6): 50 ingressi - Lavoro Subordinato: 61.250 - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2): 2.380 ingressi - cittadini di Paesi con accordi vigenti in materia migratoria (art. 6, co. 3, lett. a): 25.000 ingressi - cittadini di altri Paesi con futuri accordi in materia migratoria (art. 6, co. 3, lett. b): 20.000 ingressi - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a): 90 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b): 180 ingressi - lavoratori nel settore dell'assistenza familiare e sociosanitaria (art. 6, co. 4, lett. c): 9.500 ingressi - conversione di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 5): 4.100 ingressi 2025 TOTALE: 165.000 - Lavoro Stagionale: 93.550 - cittadini di Paesi con futuri accordi in materia migratoria (art. 7, co. 2, lett. a): 14.000 ingressi - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 7, co. 2, lett. b): 3.500 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 7, co. 2, lett. c): 50 ingressi - cittadini di Paesi con accordi in materia migratoria e pluristagionali (art. 7, co. 3): 2.000 ingressi - cittadini di Paesi con accordi in materia migratoria nel settore agricolo con istanza presentata da associazioni datoriali (art. 7, co. 4): 42.000 ingressi - cittadini di Paesi con accordi vigenti in materia migratoria nel settore turistico con istanza presentata da associazioni datoriali (art. 7, co. 5): 32.000 ingressi - Lavoro Autonomo: 730 - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2): 150 ingressi - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a): 10 ingressi - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b): 20 ingressi - cittadini appartenenti a specifiche categorie (art. 6, co. 7): 500 ingressi - conversione di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 6): 50 ingressi - Lavoro Subordinato: 70.720 - cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori irregolari (art. 6, co. 2): 2.850 ingressi - cittadini di Paesi con accordi vigenti in materia migratoria (art. 6, co. 3, lett. a): 25.000 ingressi - cittadini di altri Paesi con futuri accordi in materia migratoria (art. 6, co. 3, lett. b): 28.000 ingressi - lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela (art. 6, co. 4, lett. a): 90 - apolidi e rifugiati (art. 6, co. 4, lett. b): 180 ingressi - lavoratori nel settore dell'assistenza familiare e sociosanitaria: (art. 6, co. 4, lett. c): 9.500 ingressi - conversione di altri permessi di soggiorno (art. 6, co. 5): 5.100 ingressi
Il Decreto Cutro - Analisi delle Novità in materia di flussi di immigrazione regolare
Pubblicato su IUSTLABDecreto Cutro L’articolo qui redatto mira ad evidenziare le maggiori novità in merito alla disciplina degli ingressi regolari sul territorio nazionale introdotte dal Decreto legge 10 marzo 2023, n. 20 (il c.d. Decreto Cutro), con specificazioni in base alla varie categorie di lavoratori e ai vari permessi. Come noto, molte tipologie di Visto per l’Italia sono annualmente previste entro un certo numero. Nel lessico di settore, si fa riferimento a queste limitazioni quantitative con il termine di “quote”, a cui si farà dunque spesso riferimento nel prosieguo. - Lavoro Stagionale Agricolo I datori di lavoro che hanno presentato domanda di assegnazione di lavoratori agricoli ma non sono rientrati nelle quote, possono ottenere in via prioritaria, nei successivi decreti flussi del triennio, l’assegnazione dei lavoratori richiesti, senza dover presentare nuovamente alcuna documentazione. - Rafforzamento degli strumenti di Collaborazione con Paesi Esteri contro i flussi migratori irregolari I lavoratori provenienti da Stati che promuovono, talvolta collaborando con lo Stato Italiano, campagne mediatiche riguardanti i rischi dei traffici migratori irregolari, avranno accesso in via prioritaria a quote riservate. L’ingresso ed il soggiorno per lavoro subordinato a tempo determinato, indeterminato o stagionale di stranieri cittadini di Paesi con i quali l’Italia ha sottoscritto intese o accordi in materia di rimpatrio possono essere autorizzati anche al di fuori dei limiti quantitativi previsti dal Decreto Flussi, le c.d. quote. Con questa novità, il Governo intende scoraggiare gli ingressi irregolari promuovendo e incentivando la collaborazione dei Paesi di provenienza tramite meccanismi di “ricompensa”, in virtù dei quali si facilitano gli accessi regolari ai cittadini di Paesi che maggiormente collaborano nel contrasto agli ingressi irregolari. - Velocizzazione della Procedura Se la Prefettura non ottiene comunicazioni della Questura inerenti eventuali motivi ostativi di natura penale entro 60 giorni, essa deve comunque procedere al rilascio del Nulla Osta all’ingresso (art. 22 comma 5.01 del TUI). Il Nulla Osta è un documento prodromico al rilascio del successivo visto e permesso di soggiorno per moltissime procedure volte all’ottenimento del primo permesso di soggiorno in Italia. D’altra parte si prevede che lo stesso nulla osta è revocabile (assieme al visto) qualora gli elementi ostativi dovessero essere accertati di seguito, comportando anche la risoluzione di diritto del contratto di soggiorno e la revoca del permesso. Inoltre, l’attività lavorativa del cittadino extra UE è consentita fin dall’ ingresso in Italia del lavoratore provvisto di Visto, anche senza la sottoscrizione del contratto di soggiorno per lavoro con la Prefettura. Questa semplificazione si applica a tutte le ipotesi di ingresso per lavoro subordinato, anche stagionale, e si estende anche agli ingressi fuori quota. Ciò significa, in termini pratici, che i datori di lavoro non dovranno più attendere l’appuntamento in prefettura una volta che il lavoratore fa ingresso in Italia con il Visto. Il lavoratore potrà infatti iniziare a lavorare dall’ingresso in Italia. - Asseverazione delle domande di nulla osta Con l’introduzione del nuovo Art. 24-bis al T.U.I., la verifica dei requisiti previsti dai contratti collettivi di lavoro, nonché la congruità del numero delle richieste presentate dal medesimo datore rispetto alla sua capacità contributiva e salariale, sono affidate ai consulenti del lavoro e alle organizzazioni dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale. Con il nuovo decreto la verifica quindi passa dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro alle sopracitate categorie di professionisti. L’asseverazione di cui sopra continua ad non essere richiesta con riferimento alle istanze presentate da organizzazioni dei datori di lavoro che hanno stipulato protocolli d’intesa con il Ministero del Lavoro. - Nuove Categorie di Visti Fuori Quota (non soggetti a limiti quantitativi del Decreto Flussi) 1) Al di fuori delle quote previste, potranno fare ingresso in Italia anche gli stranieri, apolidi o rifugiati che abbiano completato i corsi di formazione professionale e civico linguistica, organizzati sulla base dei bisogni manifestati al Ministero del lavoro dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato. Entro 6 mesi dalla conclusione del corso bisogna presentare la domanda di visto e conferma della disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro. Entro 7 giorni dall’inizio dei corsi, il Ministero del Lavoro comunica al Ministero dell’interno e degli esteri le informazioni sui partecipanti per consentire l’espletamento dei controlli e l’assenza di elementi ostativi. 2) Tra gli ingressi fuori quota, con la modifica del ‘Decreto P.A. bis’, sono previsti anche i lavoratori extra Ue che hanno già lavorato all’estero per imprese italiane o partecipate da imprese italiane. - Rinnovo del permesso di soggiorno Dopo il primo rinnovo, il permesso per lavoro e quello per motivi familiari sono rinnovati per tre anni anziché due. La norma è probabilmente volta ad alleggerire il carico di lavoro delle Questure, che in alcuni casi patiscono pesanti arretrati con ritardi notevoli nel rilascio dei permessi anche rispetto al limite di 60 giorni dall’appuntamento in questura per i rilievi dattiloscopici (impronte digitali). - Quote specifiche per nuove categorie professionali Tra le varie novità, abbiamo la previsione di quote specifiche per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, così come i lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus, o impiegati nella pesca, tutte categorie professionali precedentemente non previste. - Conversioni del permesso di soggiorno Tutti i titolari di un permesso di soggiorno per motivi di studio/formazione possono convertire al di fuori delle quote, possibilità prima prevista solo per coloro che conseguivano in Italia il diploma di laurea, un master o un dottorato. Come in passato, vengono invece previste determinate quote per le conversioni in permessi di soggiorno per lavoro subordinato o per lavoro autonomo dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale e dei permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato UE. - In particolare, per quanto riguarda il lavoro autonomo, le tipologie di conversione sopra definite (rientranti nei limiti delle c.d. quote) sono consentite nel numero massimo di 50 all’anno, un numero molto basso che fa intendere una chiusura del governo quanto a questa tipologia di conversioni, per natura non supportata dalla “garanzia” di un datore di lavoro. - Per ciò che concerne invece le conversioni in lavoro subordinato, nel 2023 e nel 2024, le conversioni “in quota” sopra definite ammontano a 4100 per anno, mentre nel 2025 saranno consentite 5100 conversioni. Sulla nostra pagina web informativa in materia di diritto dell’immigrazione in Italia, vi è una sezione dove potete trovare altre tipologie di conversioni consentite al di fuori dei limiti delle quote (senza limiti quantitativi).
Leggi altre credenziali (2)
Lo studio
Lexia
Via Del Lauro 9, Milano
Milano (MI)
Sede secondaria:
Piazza del Popolo 3
Roma (RM)