Rachele Luciani

Caso legale seguito

Ho assistito un cittadino ucraino nell’ottenimento della cittadinanza italiana in un momento particolarmente delicato della sua vita. La questione era legata al timore concreto del cliente di essere chiamato alle armi a causa del conflitto in corso nel suo Paese d’origine. La pratica ha richiesto un monitoraggio costante e un’azione tempestiva per garantire che la procedura di concessione della cittadinanza venisse completata entro i termini previsti dalla legge. Le principali attività svolte includono: • Analisi e verifica della documentazione necessaria per l’istanza di cittadinanza, con particolare attenzione al rispetto di tutti i requisiti richiesti. • Presentazione e gestione della domanda di cittadinanza tramite la piattaforma ministeriale, con un continuo controllo sullo stato di avanzamento della pratica. • Interlocuzione con le autorità competenti per sollecitare il rispetto dei termini di legge e garantire la conclusione del procedimento nei tempi previsti. • Assistenza diretta al cliente per ogni dubbio o difficoltà legata alla procedura, con l’obiettivo di tranquillizzarlo in un momento di grande incertezza. Grazie al mio intervento, il cliente ha ottenuto il decreto di concessione della cittadinanza italiana al 735° giorno, esattamente alla scadenza del termine massimo previsto per il procedimento. Questo risultato ha permesso al mio assistito di vivere serenamente la sua nuova vita da cittadino italiano, senza più il timore di essere richiamato alle armi e con la possibilità di costruire un futuro stabile e sicuro. Questo caso evidenzia l’importanza di un’assistenza legale puntuale e scrupolosa, soprattutto in situazioni di particolare urgenza e delicatezza personale. Il rispetto dei termini previsti dalla legge e la tutela dei diritti del cliente hanno permesso di ottenere un risultato concreto e decisivo per la sua vita.

Caso legale seguito

Le lungaggini burocratiche possono rappresentare un ostacolo significativo per i cittadini stranieri che necessitano del permesso di soggiorno per motivi lavorativi o familiari. Il nostro studio legale ha recentemente seguito con successo il caso di un cittadino keniota residente in Italia, la cui pratica per il rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari era bloccata da ritardi amministrativi. Nonostante la richiesta fosse stata presentata regolarmente, il permesso non veniva rilasciato nei tempi previsti, creando difficoltà al nostro assistito, che per motivi di lavoro aveva necessità di viaggiare all’estero. Grazie al nostro intervento, abbiamo ottenuto in soli sette giorni un appuntamento presso l’ufficio preposto per il ritiro del permesso, sbloccando una situazione di stallo che rischiava di compromettere la sua libertà di movimento. Questa esperienza dimostra la nostra competenza nel diritto dell’immigrazione, con un approccio pratico e risolutivo per garantire ai nostri assistiti il pieno rispetto dei loro diritti, riducendo al minimo i disagi legati ai tempi della burocrazia.

Sentenza giudiziaria

Un cliente si è rivolto al mio studio per ottenere assistenza nella liquidazione di alcuni buoni fruttiferi postali risalenti al 1986. L’intermediario si era opposto alla corresponsione dell’intero importo dovuto, comprensivo degli interessi maturati, sostenendo che l’applicazione delle condizioni originarie non fosse più valida. La questione si incentrava sulla corretta applicazione delle condizioni riportate sui buoni fruttiferi e sulla normativa vigente all’epoca della loro emissione. Dopo aver analizzato la documentazione e individuato le discrepanze tra quanto riconosciuto dall’intermediario e quanto effettivamente dovuto, è stato presentato un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). Il ricorso ha evidenziato: • La validità delle condizioni originarie indicate sui titoli. • L’erronea interpretazione della normativa da parte dell’intermediario. • Precedenti giurisprudenziali e decisioni dell’ABF favorevoli a situazioni analoghe. Il ricorso è stato accolto integralmente. L’ABF ha stabilito il diritto del cliente a ottenere il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi maturati, come previsto dalle condizioni originarie. Questo caso dimostra l’efficacia dell’ABF come strumento di tutela per i risparmiatori, soprattutto in situazioni di contrasto con gli intermediari. La definizione del contenzioso ha permesso al cliente di ottenere quanto legittimamente spettante senza ricorrere a un giudizio ordinario, riducendo tempi e costi.

Sentenza giudiziaria

Ill mio assistito era costretto a pagare la retta mensile di ricovero per la moglie malata di Elzheimer e ricoverata persso una RSA. Il giudice di prime cure ha riconosciuto il diritto a veder restituiti gli importi versati

Esperienza di lavoro

Ho gestito numerose pratiche di diritto della famiglia, con un focus particolare su separazioni, divorzi e affidamenti di minori. Sin dall'inizio, sono stata riconosciuta per la mia empatia e capacità di comprendere le esigenze emotive dei clienti. Questa qualità mi ha permesso di affrontare situazioni delicate con sensibilità e precisione, raggiungendo risultati positivi e soddisfacenti per le famiglie coinvolte. La mia approccio empatico ha facilitato la risoluzione di conflitti e ha contribuito a ottenere soluzioni equilibrate e giuste, rispettando sempre i diritti e il benessere dei minori.

Caso legale seguito

Ho assistito un cittadino tunisino, originario di Sfax, che aveva affrontato un difficile e rischioso viaggio verso l'Italia con un barcone, fuggendo dalle persecuzioni subite a causa della sua opposizione ai gruppi salafiti nel suo paese di origine. Il cliente mi ha raccontato in dettaglio le difficoltà e le minacce che aveva subito per mano di tali gruppi, con le autorità locali incapaci di garantirgli protezione. Insieme, abbiamo intrapreso un percorso legale per ottenere il riconoscimento della protezione internazionale, partendo dalla presentazione di un ricorso per la protezione speciale, che avrebbe potuto garantirgli una forma di protezione temporanea. Le attività principali svolte sono state: • Analisi approfondita della situazione personale del cliente, raccogliendo tutte le prove documentali e testimonianze necessarie per comprovare la sua storia di persecuzione. • Redazione e presentazione del ricorso per la protezione speciale, sostenendo le ragioni giuridiche per cui il mio assistito non poteva essere rimpatriato in Tunisia a causa del pericolo di subire trattamenti inumani e degradanti. • Gestione della comunicazione con le autorità competenti e supporto costante al cliente durante l’intero processo, assicurandomi che tutte le fasi della pratica fossero seguite nei tempi e nei modi corretti. Il ricorso è stato accolto, e il mio assistito ha ottenuto la protezione speciale. Questo gli ha permesso di rimanere in Italia in sicurezza, lontano dalle persecuzioni che minacciavano la sua vita. Successivamente, grazie alla regolarizzazione della sua posizione, ha potuto convertire il suo permesso di soggiorno in un permesso per lavoro dipendente, avviando così un nuovo capitolo della sua vita in Italia, con una prospettiva stabile e dignitosa. Questo caso dimostra l’importanza della protezione giuridica per le persone che fuggono da situazioni di pericolo estremo. L’assistenza legale mirata non solo ha garantito al mio assistito il diritto di rimanere in Italia, ma gli ha anche offerto un’opportunità concreta di ricostruire la sua vita in un ambiente sicuro e protetto. La successiva conversione in permesso per lavoro dipendente rappresenta un ulteriore passo verso l'integrazione e l'autosufficienza del cliente, permettendogli di guardare al futuro con maggiore serenità.

Caso legale seguito

La causa è stata avviata in seguito al rigetto dell'opposizione a un decreto ingiuntivo emesso a favore di una RSA contro il mio assistito. In appello, il ricorso è stato accettato e una sentenza favorevole è stata emessa a vantaggio del mio assistito