Roberta Camposeo - Avvocato civilista a Seregno

Informazioni generali

L’avvocato Roberta Camposeo opera nell'ambito del diritto civile con particolare attenzione al diritto di famiglia, al diritto alla cittadinanza ius sanguinis nonchè alla tutela del consumatore in tutti gli ambiti e in particolar modo nell'ambito delle telecomunicazioni. Predilige la strategia stragiudiziale della mediazione o della negoziazione nella risoluzione dei conflitti. Offre assistenza giudiziale nei Tribunali e Corti di Appello di Monza, Milano e Roma.

Esperienza

Diritto civile

Mi occupo delle seguenti materie in ambito civile: Diritto di famiglia (separazioni, divorzi), Tutela del consumatore, Riconoscimento giudiziale Cittadinanza ius sanguinis, Assistenza nelle pratiche di permesso di soggiorno/visti, Assistenza difensiva presso Corecom e/o Arera, Contenzioso civile ordinario, Risarcimento danni, Contratti, Divisioni, Infortunistica stradale, Locazioni e affitti, Diritto del lavoro, Recupero e gestione del credito, Esecuzioni mobiliari ed immobiliari.

Diritto di famiglia

Lo Studio Legale offre assistenza giudiziale e stragiudiziale per l'instaurazione di separazioni e divorzi sia consensuali che contenziosi, modifiche delle condizioni raggiunte in sede di separazione o divorzio, affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio, regolamentazione dei rapporti patrimoniali e genitoriali in ambito di convivenza, procedimenti a tutela di soggetti incapaci.

Immigrazione e cittadinanza

L'avv. Roberta Camposeo ha maturato significativa esperienza nell'assistenza giudiziale presso il Tribunale e la Corte d'Appello di Roma nelle controversie tra i discendenti ius sanguinis da avi cittadini italiani (oriundi di Brasile, Ecuador, Argentina ecc..) e il Ministero dell'Interno per il riconoscimento della cittadinanza ius sanguinis. Sino ad oggi è risultata vittoriosa in oltre 100 cause.

Altre categorie:

Tutela del consumatore, Contratti, Separazione, Recupero crediti, Pignoramento, Domiciliazioni, Tutela dei minori, Divorzio, Matrimonio, Affidamento, Incapacità giuridica, Diritto bancario e finanziario, Diritto assicurativo, Diritto del lavoro, Locazioni, Sfratto, Multe e contravvenzioni, Mediazione, Negoziazione assistita, Unioni civili, Diritto condominiale, Incidenti stradali, Risarcimento danni.

Referenze

Titolo professionale

Corso di formazione Curatore speciale del Minore

Fondazione Forense di Monza - 10/2022

Apprendimento di tutte le conoscenze tecniche e giuridiche per assumere la funzione di Curatore speciale del minore nei procedimenti innanzi il Tribunale ordinario, Tribunale penale e Tribunale per i Minorenni.

Esperienza di lavoro

Collaboratore legale esterno - CORECOM LOMBARDIA

Dal 1/2021 al 12/2022

Responsabile del procedimento di definizione nelle controversie tra utenti ed operatori telefonici presso il Corecom Lombardia

Titolo professionale

Corso di specializzazione "Gestione dei conflitti - Come negoziare e mediare efficacemente"

FONDAZIONE FORENSE DI MONZA - 1/2022

Appresa competenza in ambito di comunicazione efficace utile per lo svolgimento di negoziazioni e mediazioni

Sentenza giudiziaria

Riconoscimento cittadinanza italiana ius sanguinis in Corte d'Appello Roma

Sentenza n. 6588/2022 pubbl. il 20/10/2022 CDA ROMA

Ottenuta vittoria in appello in ordine al riconoscimento della cittadinanza ius sanguinis

Sentenza giudiziaria

Riconoscimento cittadinanza italiana ius sanguinis per via materna

Ordinanza 702 bis cps - Accoglimento totale del 30/03/2022 RG n. 18801/2020

I ricorrenti chiedono che venga dichiarato il loro status di cittadini italiani in virtù della discendenza in via materna da avo cittadino italiano emigrato in Brasile nel 1862 il quale aveva trasmesso la cittadinanza ai propri discendenti. Il Ministero resistente si costituisce sollevando una serie di eccezioni ed opponendosi all’accoglimento della domanda, in particolare, richiamando recente giurisprudenza della Corte di Appello di Roma, sostiene che devono considerarsi cittadini brasiliani coloro che si trovano su suolo brasiliano nell’anno 1889 (data del decreto di c.d. grande naturalizzazione) ed altresì che, a prescindere dall’avvenuta naturalizzazione dell’avo, deve considerarsi cittadino brasiliano, iure soli, chiunque sia nato in Brasile prima della data del 1912, essendosi così interrotta nella specie la linea di trasmissione della cittadinanza iure sanguinis. La domanda è stata accolta totalmente in quanto la linea di discendenza riportata in ricorso trova riscontro nella documentazione versata in atti, debitamente tradotta e apostillata. In essa risulta che l’avo italiano non era stato naturalizzato cittadino brasiliano e, pertanto, non aveva mai perso la cittadinanza italiana. Inoltre in forza della efficacia delle pronunce di incostituzionalità dalla data di entrata in vigore della nuova Costituzione, la titolarità della cittadinanza italiana deve ritenersi riconosciuta anche ai figli di madre cittadina.

Sentenza giudiziaria

Riconoscimento cittadinanza ius sanguinis per via paterna (grande naturalizzazione brasiliana)

ORDINANZA 702 BIS CPC Accoglimento totale del 04/07/2022 RG n. 15554/2021 Repert. n. 13485/2022 del 04/07/2022

I ricorrenti chiedono che venga dichiarato il loro status di cittadini italiani in virtù della discendenza dall'avo nato a Guastalla (RE) il 27.05.1848, emigrato in Brasile, il quale aveva trasmesso la cittadinanza ai propri discendenti. Il Ministero resistente si costituisce sollevando una serie di eccezioni ed opponendosi all’accoglimento della domanda, in particolare, richiamando recente giurisprudenza della Corte di Appello di Roma, sostiene che devono considerarsi cittadini brasiliani coloro che si trovano su suolo brasiliano nell’anno 1889 (data del decreto di c.d. grande naturalizzazione) ed altresì che, a prescindere dall’avvenuta naturalizzazione dell’avo, deve considerarsi cittadino brasiliano, iure soli, chiunque sia nato in Brasile prima della data del 1912, essendosi così interrotta nella specie la linea di trasmissione della cittadinanza iure sanguinis. La domanda è stata accolta totalmente in quanto la linea di discendenza riportata in ricorso trova riscontro nella documentazione versata in atti, debitamente tradotta e apostillata. In essa risulta che l’avo italiano non era stato naturalizzato cittadino brasiliano e, pertanto, non aveva mai perso la cittadinanza italiana .

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Lo studio

Roberta Camposeo
Via Carroccio 56
Seregno (MB)

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